Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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davanti ai nostri giardini.<br />
Primavera precoce.<br />
Bromuro.<br />
Al Tarapout il person<strong>al</strong>e dai tempi delle mie comparsate era stato cambiato un sacco di volte.<br />
Le inglesine filate lontanissimo, m'informarono, in Austr<strong>al</strong>ia.<br />
Non le avremmo riviste mai più...<br />
Le quinte dopo la mia storia con Tania mi erano proib<strong>it</strong>e.<br />
Non stetti a insistere.<br />
Ci mettemmo a scrivere lettere un po' dappertutto e soprattutto ai consolati dei paesi del nord, per<br />
avere qu<strong>al</strong>che indizio sugli eventu<strong>al</strong>i passaggi di Baryton.<br />
Non ricevemmo da quelli <strong>al</strong>cuna risposta interessante.<br />
Parapine svolgeva compostamente e silenziosamente il suo servizio tecnico <strong>al</strong> mio fianco.<br />
Da ventiquattro mesi, non aveva forse pronunciato più di venti frasi in tutto.<br />
Ero costretto a decidere quasi da solo le piccole faccende materi<strong>al</strong>i e amministrative che la<br />
s<strong>it</strong>uazione quotidiana comportava.<br />
Mi cap<strong>it</strong>ava di commettere qu<strong>al</strong>che gaffe, Parapine non me le rimproverava mai.<br />
Andavamo d'accordo insieme a colpi d'indifferenza.<br />
D'<strong>al</strong>tronde un sufficiente avvicendarsi di m<strong>al</strong>ati garantiva l'aspetto materi<strong>al</strong>e del nostro ist<strong>it</strong>uto.<br />
Pagati i forn<strong>it</strong>ori e l'aff<strong>it</strong>to, ci restava ancora largamente di che vivere, la pensione di Aimée <strong>al</strong>la zia<br />
pagata regolarmente, beninteso.<br />
Trovavo Robinson molto meno inquieto adesso che <strong>al</strong> momento del suo arrivo.<br />
Aveva ripreso colore e tre chili.<br />
Insomma, così sembrava, fin che c'era qu<strong>al</strong>che mattocchio nelle famiglie, saremmo stati contenti<br />
di trovarci belli comodi come eravamo nelle vicinanze <strong>della</strong> cap<strong>it</strong><strong>al</strong>e.<br />
Il nostro giardino da solo v<strong>al</strong>eva il viaggio.<br />
Venivano apposta da Parigi per vedere le nostre aiuole e i boschetti di rose nella bella stagione.<br />
E durante una di quelle domeniche di giugno che mi è sembrato di riconoscere Madelon, per la<br />
prima volta, in mezzo a un gruppo di gente a passeggio, immobile per un istante, proprio davanti<br />
<strong>al</strong> nostro cancello.<br />
Dapprima non ho voluto comunicare niente di quella apparizione a Robinson, per non<br />
spaventarlo, e poi comunque, dopo aver ben riflettuto, qu<strong>al</strong>che giorno più tardi, gli raccomandai<br />
di non <strong>al</strong>lontanarsi più, <strong>al</strong>meno per un po', per quelle vaghe passeggiate nei dintorni, che erano<br />
diventate una sua ab<strong>it</strong>udine.<br />
Il consiglio lo inquietò.<br />
Non insistette tuttavia per saperne di più.<br />
Verso fine luglio, ricevemmo da Baryton qu<strong>al</strong>che cartolina, d<strong>al</strong>la Finlandia questa volta.<br />
Quello ci fece piacere ma non parlava per nulla del suo r<strong>it</strong>orno Baryton, ci augurava soltanto una<br />
volta di più «buona fortuna» e mille cose amichevoli.<br />
Due mesi passarono e <strong>al</strong>tri ancora...<br />
La polvere dell'estate ricadde sulla strada.<br />
Uno dei nostri <strong>al</strong>ienati, verso Ognissanti, fece un piccolo scand<strong>al</strong>o davanti <strong>al</strong>l'Ist<strong>it</strong>uto.<br />
Questo m<strong>al</strong>ato, prima del tutto pacifico e a posto, visse m<strong>al</strong>e l'es<strong>al</strong>tazione mortuaria d'Ognissanti.<br />
Non riuscimmo a impedirgli di mettersi a urlare d<strong>al</strong>la sua finestra che lui non voleva più morire...<br />
Quelli del passeggio non la finivano di trovarlo proprio ridicolo...<br />
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