Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ tempi migliori. Parapine continuava sempre a non profferire motto. «To' Léon! ho fatto io, ecco come ti puoi sistemare finché non ti sarai trovato un altro posto...» «Grazie» ha risposto lui semplicemente e da quel momento, ogni mattina, se ne andava in tram a Parigi per così dire alla ricerca di un lavoro da rappresentante. Ne aveva basta della fabbrica, diceva lui, voleva « rappresentare». Forse s'è dato un gran daffare per trovarne una di rappresentanza, bisogna esser giusti, ma alla fine sta di fatto che non l'ha trovata. Una sera è rientrato da Parigi prima del solito. Ero ancora in giardino io, intento a sorvegliare le rive della vasca grande. E venuto a raggiungermi lì per dirmi due parole. «Senti! ha cominciato. - Ti sento, ho risposto io. - Non potresti darmi un lavoretto te proprio qui?...Trovo niente fuori... - Hai cercato bene? - Sì, ho cercato bene... - Un impiego nella casa è quello che vuoi tu? Ma a fare che? Non te lo trovi proprio un lavoretto a Parigi? Vuoi che ci informiamo per te con Parapine dalla gente che conosciamo?» Lo imbarazzava proporgli di darmi da fare per il suo impiego. «Non è che non se ne trovi assolutamente, ha continuato allora. Si troverebbe forse... Un lavoretto... Bene... Ma tu devi capire... Bisogna assolutamente che abbia l'aria d'esser malato nel cervello... E'urgente e indispensabile che abbia l'aria del malato mentale... - Ben! gli faccio allora io, non stare a dirmi altro!... - Sì, sì, Ferdinand, al contrario, bisogna che ti dica il resto, insisteva lui, che tu mi capisca bene... E poi da come ti conosco da un pezzo, sei lungo a capire e a deciderti... - Dài allora, gli faccio io, rassegnato, racconta... - Se non ho l'aria del matto, va a finir male, ti garantisco io... Sono cazzi amari... Lei è capace di farmi arrestare... Mi capisci te adesso? - E'di Madelon che si tratta? - Sì, certo che è lei! - Carino! - Puoi dirlo... - Vi siete proprio litigati allora? - Come vedi... - Vieni di qui, se mi vuoi raccontare i particolari! lo interruppi allora io, e lo trascinai da parte. Sarà più prudente per via dei matti... Possono anche capire delle cose e raccontarne di più strane ancora... matti come sono...» Salimmo in una delle stanze d'isolamento e una volta là non ci volle molto perché lui mi ricostruisse tutta la combinazione, dato poi che ero informatissimo sulle sue capacità e anche don Protiste m'aveva lasciato supporre il resto... La seconda volta non l'aveva mancata la faccenda. Non si poteva più pretendere che aveva smarronato ancora una volta! Questo no! Per niente. Niente da dire. «Tu capisci la vecchia, rompeva le palle sempre di più....Soprattutto da quando ho cominciato ad ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 306
Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ andare un pò meglio con gli occhi, cioè quando ho cominciato a poter andare da solo per strada... Ho rivisto le cose a partire da quel momento lì... E l'ho rivista anche lei la vecchia...Niente da dire, non vedevo che lei!... Ce l'avevo tutto il tempo davanti!... Come se lei m'avesse tappato l'esistenza!... Credo proprio che lei lo facesse apposta a star lì...Solo per avvelenarmi... Non si può mica spiegare altrimenti!... E poi nella casa dove stavamo tutti, tu la conosci eh la casa, era niente facile non litigare!... Hai visto com'era piccola!... Ci si pestava i piedi! Non si può dire diverso!... - E i gradini della grotta, non tenevano molto eh?» Avevo notato da me com'era pericolosa la scala visitandola la prima volta con Madelon, ballavano già parecchio i gradini. «No, per questo era già quasi tutto fatto, ha ammesso lui, molto francamente. - E quelli di giù? lo interrogai io ancora. I vicini, i preti, i giornalisti... Non hanno notato niente, loro, quando è capitato?. . . - No, c'è da credere... E poi, non mi credevano capace... Mi prendevano per uno smidollato... Un cieco... Capisci?... - Insomma, per questo puoi ritenerti fortunato, perché altrimenti... E Madelon? cosa faceva nel combino? C'era dentro anche lei? - Proprio per niente... Ma comunque un po', per forza, perché la grotta, capisci, doveva passare in toto a tutti e due dopo che la vecchia se ne fosse andata... Era combinata in quella maniera lì... Dovevamo installarci tutti e due dentro.. . - Perché allora dopo quello non hanno più funzionato i vostri amori? - Questo, sai, è complicato da spiegare... - Non voleva più saperne di te? - Ma sì, al contrario, voleva proprio e anzi era caricatissima sulla questione del matrimonio... Sua madre anche voleva e ancora più di prima, e che facessimo a tambur battente per via delle mummie della vecchia Henrouille che ci toccavano e che avevamo proprio di che vivere tutti e tre ormai tranquilli... - Cos'è capitato tra voi allora? - Eh be', volevo, io, che loro non mi rompessero le scatole! Tutto lì... La madre e la figlia... - Senti Léon!... lo fermai io di brutto a sentire quelle parole. Stammi a sentire... E' proprio niente serio il tuo pastrocchio... Mettiti al posto loro di Madelon e di sua madre... Saresti stato contento te al posto loro? Ma come? Arrivando lì era tanto se avevi le scarpe, nessuna posizione, niente, non la smettevi di baccagliare tutta la giornata, che la vecchia si teneva ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 307
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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tempi migliori.<br />
Parapine continuava sempre a non profferire motto. «To' Léon! ho fatto io, ecco come ti puoi<br />
sistemare finché non ti sarai trovato un <strong>al</strong>tro posto...» «Grazie» ha risposto lui semplicemente e da<br />
quel momento, ogni mattina, se ne andava in tram a Parigi per così dire <strong>al</strong>la ricerca di un lavoro<br />
da rappresentante.<br />
Ne aveva basta <strong>della</strong> fabbrica, diceva lui, voleva « rappresentare».<br />
Forse s'è dato un gran daffare per trovarne una di rappresentanza, bisogna esser giusti, ma <strong>al</strong>la<br />
fine sta di fatto che non l'ha trovata.<br />
Una sera è rientrato da Parigi prima del sol<strong>it</strong>o.<br />
Ero ancora in giardino io, intento a sorvegliare le rive <strong>della</strong> vasca grande.<br />
E venuto a raggiungermi lì per dirmi due parole.<br />
«Senti! ha cominciato.<br />
- Ti sento, ho risposto io.<br />
- Non potresti darmi un lavoretto te proprio qui?...Trovo niente fuori...<br />
- Hai cercato bene? - Sì, ho cercato bene...<br />
- Un impiego nella casa è quello che vuoi tu? Ma a fare che? Non te lo trovi proprio un lavoretto<br />
a Parigi? Vuoi che ci informiamo per te con Parapine d<strong>al</strong>la gente che conosciamo?» Lo<br />
imbarazzava proporgli di darmi da fare per il suo impiego.<br />
«Non è che non se ne trovi assolutamente, ha continuato <strong>al</strong>lora.<br />
Si troverebbe forse...<br />
Un lavoretto...<br />
Bene...<br />
Ma tu devi capire...<br />
Bisogna assolutamente che abbia l'aria d'esser m<strong>al</strong>ato nel cervello...<br />
E'urgente e indispensabile che abbia l'aria del m<strong>al</strong>ato ment<strong>al</strong>e...<br />
- Ben! gli faccio <strong>al</strong>lora io, non stare a dirmi <strong>al</strong>tro!...<br />
- Sì, sì, Ferdinand, <strong>al</strong> contrario, bisogna che ti dica il resto, insisteva lui, che tu mi capisca bene...<br />
E poi da come ti conosco da un pezzo, sei lungo a capire e a deciderti...<br />
- Dài <strong>al</strong>lora, gli faccio io, rassegnato, racconta...<br />
- Se non ho l'aria del matto, va a finir m<strong>al</strong>e, ti garantisco io...<br />
Sono cazzi amari...<br />
Lei è capace di farmi arrestare...<br />
Mi capisci te adesso? - E'di Madelon che si tratta? - Sì, certo che è lei! - Carino! - Puoi dirlo...<br />
- Vi siete proprio l<strong>it</strong>igati <strong>al</strong>lora? - Come vedi...<br />
- Vieni di qui, se mi vuoi raccontare i particolari! lo interruppi <strong>al</strong>lora io, e lo trascinai da parte.<br />
Sarà più prudente per via dei matti...<br />
Possono anche capire delle cose e raccontarne di più strane ancora... matti come sono...» S<strong>al</strong>immo<br />
in una delle stanze d'isolamento e una volta là non ci volle molto perché lui mi ricostruisse tutta la<br />
combinazione, dato poi che ero informatissimo sulle sue capac<strong>it</strong>à e anche don Protiste m'aveva<br />
lasciato supporre il resto...<br />
La seconda volta non l'aveva mancata la faccenda.<br />
Non si poteva più pretendere che aveva smarronato ancora una volta! Questo no! Per niente.<br />
Niente da dire.<br />
«Tu capisci la vecchia, rompeva le p<strong>al</strong>le sempre di più....Soprattutto da quando ho cominciato ad<br />
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