Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Quand'ecco che tutto si mette a girare. Mi abbranco. Va tutto in cattivo sangue. La gente si mette ad avere delle strane facce. Mi sembrano diventati rasposi come limoni e più malevoli ancora di prima. A forza di arrampicarmi troppo alto di sicuro, con troppa imprudenza in cima alla salute, ero ricaduto davanti allo specchio, per guardarmi invecchiare, appassionatamente. Non conti più il disgusto, la stanchezza quando quei giorni schifosi arrivano a sommarsi tra naso e occhi, solo lì ce n'è per molti anni e molte persone. E'proprio troppo per un uomo solo. Tutto considerato, improvvisamente avrei preferito per un istante tornare al Tarapout. Soprattutto perché Parapine aveva smesso di parlarmi, anche a me. Ma dal lato Tarapout ero bruciato. E'duro avere solo il padrone per tutto conforto spirituale e materiale, soprattutto quando è un alienista e tu non sei più molto sicuro della tua testa. Bisogna tener duro. Dir niente. Non ci restava che metterci a parlare di donne insieme; era un argomento che andava bene, grazie al quale potevo ancora sperare di divertirlo ogni tanto. In proposito, lui mi accordava il credito che si dà agli esperti, una piccola competenza sconcia. Non andava male che Baryton mi considerasse nel mio insieme con un po' di disprezzo. Un padrone si sente sempre un po' tranquillizzato dall'infamia dei suoi dipendenti. Lo schiavo dev'essere a ogni costo un po' o anche molto spregevole. Un insieme di piccole, croniche tare morali e fisiche giustifica il destino che lo soverchia. La terra gira meglio così perché ognuno si trova al posto che si merita. L'essere di cui ci si serve dev'essere basso, piatto, votato alla degradazione, è una cosa che dà sollievo, tanto più che ci pagava proprio male Baryton. In questi casi d'avarizia acuta gli imprenditori restano un po' sospettosi e inquieti. Fallito, depravato, traviato, devoto, tutto si spiegava, si giustificava e armonizzava insomma. Non gli sarebbe spiaciuto a Baryton che io fossi anche un po' ricercato dalla polizia. E'questo che fa la dedizione. Avevo d'altronde rinunciato, da un bel pezzo, a ogni specie d'amor proprio. Un sentimento che mi era sempre sembrato troppo al di sopra della mia condizione, mille volte troppo dispendioso per le mie risorse. Mi ritrovavo benissimo d'averlo sacrificato una volta per tutte. Adesso mi bastava mantenermi in un equilibrio sopportabile, alimentare e fisico. Del resto non mi importava davvero niente. Ma facevo comunque molta fatica a superare certe notti, soprattutto quando il ricordo di quello che era capitato a Tolosa veniva a risvegliarmi per ore intere. Mi immaginavo allora, non riuscivo a farne a meno, ogni specie di sviluppi drammatici al ruzzolone della vecchia Henrouille nella sua fossa delle mummie e la paura mi saliva dagli intestini, mi brancava il cuore e se lo teneva, a battere, fino a farmi schizzare tutt'intero fuori dal letto per misurare la stanza su e giù in un senso e nell'altro fino in fondo all'ombra e al mattino. Durante quelle crisi, disperavo di ritrovare quel tanto di distacco da potermi mai riaddormentare. ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 292
Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Non credete mai a prima vista all'infelicità degli uomini. Chiedetegli se riescono ancora a dormire... Se sì, va tutto bene. Basta quello. Non mi sarebbe più capitato a me di dormire profondamente. Avevo perso come l'abitudine di quell'abbandono, quello che bisogna proprio avere, davvero incommensurabile per addormentarsi completamente in mezzo agli uomini. Mi ci sarebbe voluta almeno una malattia, una febbre, una catastrofe precisa perché potessi ritrovarla un po' questa indifferenza e neutralizzare l'inquietudine che avevo e ritrovare la stolida e divina tranquillità. I soli giorni sopportabili di cui posso ricordarmi nel corso di tanti anni furono i pochi giorni d'una influenza con febbre alta. Baryton non mi faceva mai domande sulla mia salute. D'altra parte evitava anche di occuparsi della sua. «La scienza e la vita formano dei misti disastrosi, Ferdinand! Eviti sempre di stare a curarsi mi creda... Se uno si mette a interrogare il proprio corpo apre una breccia... Comincia l'inquietudine, l'ossessione...» Queste erano le sue massime biologiche semplicistiche e predilette. Faceva insomma il furbo. «Quel che si sa mi basta!» diceva spesso lui ancora. Solo per impressionarmi. Non mi parlava mai di soldi ma era per pensarci più a lungo, più a fondo. I guai di Robinson con la famiglia Henrouille me li tenevo, ancora abbastanza indecifrabili, sulla coscienza e spesso cercavo di raccontarglieli a pezzi e bocconi a Baryton. Ma quello non gli interessava per niente. Preferiva le mie storie d'Africa, soprattutto quelle in cui entravano i colleghi che avevo incontrato un po' dappertutto, la pratica medica di 'sti colleghi così poco normali, pratiche strane o sospette. Ogni tanto, all'Istituto, entravamo in allarme per via della sua figlioletta, Aimée. Improvvisamente, all'ora di pranzo, non la si trovava più né in giardino né in camera sua. Quanto a me, mi aspettavo sempre di trovarla una bella sera, fatta a pezzi dietro un boschetto. Con i nostri matti che passeggiavano dappertutto, poteva capitarle il peggio. Lei d'altronde era sfuggita per un pelo allo stupro, già un sacco di volte. E allora erano urli, docce, spiegazioni a non finire. Avevi un bel proibirle di passare in certi viali troppo isolati, lei ci ritornava 'sta bambina, irresistibilmente, negli angolini. Suo padre non mancava ogni volta di sculacciarla sonoramente. Ci si poteva far nulla. Credo che a lei piaceva l'insieme. Incrociando, sorpassando i matti per i corridoi, noi, del personale, dovevamo restare sempre un po' sulle nostre. Gli alienati hanno il delitto facile ancora più degli uomini normali. Così era diventata una specie di abitudine piazzarci, per incrociarli, con la schiena al muro, sempre pronti ad accoglierli con un calcione nel basso ventre, al primo gesto. Quelli ti spiano, passano. Follia a parte, ci siamo capiti benissimo. ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 293
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Quand'ecco che tutto si mette a girare.<br />
Mi abbranco.<br />
Va tutto in cattivo sangue.<br />
La gente si mette ad avere delle strane facce.<br />
Mi sembrano diventati rasposi come limoni e più m<strong>al</strong>evoli ancora di prima.<br />
A forza di arrampicarmi troppo <strong>al</strong>to di sicuro, con troppa imprudenza in cima <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute, ero<br />
ricaduto davanti <strong>al</strong>lo specchio, per guardarmi invecchiare, appassionatamente.<br />
Non conti più il disgusto, la stanchezza quando quei giorni schifosi arrivano a sommarsi tra naso<br />
e occhi, solo lì ce n'è per molti anni e molte persone.<br />
E'proprio troppo per un uomo solo.<br />
Tutto considerato, improvvisamente avrei prefer<strong>it</strong>o per un istante tornare <strong>al</strong> Tarapout.<br />
Soprattutto perché Parapine aveva smesso di parlarmi, anche a me.<br />
Ma d<strong>al</strong> lato Tarapout ero bruciato.<br />
E'duro avere solo il padrone per tutto conforto spir<strong>it</strong>u<strong>al</strong>e e materi<strong>al</strong>e, soprattutto quando è un<br />
<strong>al</strong>ienista e tu non sei più molto sicuro <strong>della</strong> tua testa.<br />
Bisogna tener duro.<br />
Dir niente.<br />
Non ci restava che metterci a parlare di donne insieme; era un argomento che andava bene, grazie<br />
<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e potevo ancora sperare di divertirlo ogni tanto.<br />
In propos<strong>it</strong>o, lui mi accordava il cred<strong>it</strong>o che si dà agli esperti, una piccola competenza sconcia.<br />
Non andava m<strong>al</strong>e che Baryton mi considerasse nel mio insieme con un po' di disprezzo.<br />
Un padrone si sente sempre un po' tranquillizzato d<strong>al</strong>l'infamia dei suoi dipendenti.<br />
Lo schiavo dev'essere a ogni costo un po' o anche molto spregevole.<br />
Un insieme di piccole, croniche tare mor<strong>al</strong>i e fisiche giustifica il destino che lo soverchia.<br />
La terra gira meglio così perché ognuno si trova <strong>al</strong> posto che si mer<strong>it</strong>a.<br />
L'essere di cui ci si serve dev'essere basso, piatto, votato <strong>al</strong>la degradazione, è una cosa che dà<br />
sollievo, tanto più che ci pagava proprio m<strong>al</strong>e Baryton.<br />
In questi casi d'avarizia acuta gli imprend<strong>it</strong>ori restano un po' sospettosi e inquieti.<br />
F<strong>al</strong>l<strong>it</strong>o, depravato, traviato, devoto, tutto si spiegava, si giustificava e armonizzava insomma.<br />
Non gli sarebbe spiaciuto a Baryton che io fossi anche un po' ricercato d<strong>al</strong>la polizia.<br />
E'questo che fa la dedizione.<br />
Avevo d'<strong>al</strong>tronde rinunciato, da un bel pezzo, a ogni specie d'amor proprio.<br />
Un sentimento che mi era sempre sembrato troppo <strong>al</strong> di sopra <strong>della</strong> mia condizione, mille volte<br />
troppo dispendioso per le mie risorse.<br />
Mi r<strong>it</strong>rovavo benissimo d'averlo sacrificato una volta per tutte.<br />
Adesso mi bastava mantenermi in un equilibrio sopportabile, <strong>al</strong>imentare e fisico.<br />
Del resto non mi importava davvero niente.<br />
Ma facevo comunque molta fatica a superare certe notti, soprattutto quando il ricordo di quello<br />
che era cap<strong>it</strong>ato a Tolosa veniva a risvegliarmi per ore intere.<br />
Mi immaginavo <strong>al</strong>lora, non riuscivo a farne a meno, ogni specie di sviluppi drammatici <strong>al</strong><br />
ruzzolone <strong>della</strong> vecchia Henrouille nella sua fossa delle mummie e la paura mi s<strong>al</strong>iva dagli<br />
intestini, mi brancava il cuore e se lo teneva, a battere, fino a farmi schizzare tutt'intero fuori d<strong>al</strong><br />
letto per misurare la stanza su e giù in un senso e nell'<strong>al</strong>tro fino in fondo <strong>al</strong>l'ombra e <strong>al</strong> mattino.<br />
Durante quelle crisi, disperavo di r<strong>it</strong>rovare quel tanto di distacco da potermi mai riaddormentare.<br />
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