Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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28.05.2013 Views

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Con le fantasie sulla misura è cominciata! Con gli eccessi venuti da fuori! Niente più misura! Niente più forza! Era scritto! Allora al diavolo tutti quanti? Perché no? Tutti? Intesi! Nemmeno ci andiamo d'altra parte, ci corriamo! è un vero precipitarsi! L'ho visto io lo spirito Ferdinand, cedere a poco a poco il suo equilibrio e poi dissolversi nella grande impresa delle ambizioni apocalittiche! Cominciò verso il 1900... E'una data! A partire da quell'epoca, non è stato altro nel mondo in generale e nella psichiatria in particolare che una corsa frenetica a chi diventava più perverso, più sboccato, più originale, più schifoso, più creativo, come loro dicono, del compagnuccio!... Una bella insalata! Si faceva a chi ci consegnava più in fretta al mostro, alla bestia senza cuore e senza ritegno!... Ci papperà tutti la bestia, Ferdinand, è evidente e va bene così!... La bestia? Una grossa testa che cammina come vuole!... Le sue guerre e le sue bave divampano già verso di noi e da ogni parte!... Eccoci qui in pieno diluvio! Semplicemente! Ah ci annoiavamo a quel che pare con il conscio! Non si annoieranno più! Hanno cominciato a incularsi, per cambiare... E allora di colpo si sono messi a provare "impressioni" e "intuizioni"... Come le donne!...D'altra parte è necessario al punto in cui siamo, farci tanti scrupoli con qualche ingannevole parola di logica?...Certo che no! Sarebbe piuttosto una specie di inciampo la logica in presenza di dotti psicologi smisuratamente acuti come quelli che il nostro tempo va plasmando, veri progressisti... Non mi faccia dire con questo Ferdinand che disprezzo le donne! Certo no! Lei lo sa bene! Ma non mi piacciono le loro impressioni! Sono una bestia coi testicoli io Ferdinand e quando mi impossesso di un fatto faccio fatica a mollarlo... L'altro giorno, senta, me n'è capitata una bella in proposito... M'han chiesto di vedere uno scrittore... Dava fuori da matto lo scrittore... Sa cosa gridava da più d'un mese? "Si svuota!... Si svuota!..." Così sbraitava, per tutta la casa! Lui, c'era arrivato... Si poteva dirlo...Gli aveva dato di volta il cervello... Ma è che per l'appunto faceva ancora tutta la fatica del mondo a svuotare...Una vecchia strozzatura lo avvelenava di urina, gli chiudeva la vescica... Non la finivo più di mettergli la sonda, di tirargli fuori goccia dopo goccia... La famiglia insisteva che quello gli veniva malgrado tutto dal suo genio... Avevo un bel cercare di spiegargli alla famiglia che era piuttosto la vescica che aveva di malato il loro scrittore, non mollavano... Per loro, era stato travolto da un attacco del suo genio, tutto lì... Alla fine ho dovuto dichiararmi d'accordo con loro. Lei lo sa vero che cos'è una famiglia? Impossibile fargli capire a una famiglia che un uomo, parente o no, dopo tutto non è altro che marciume in sospeso... Si rifiuterebbero di pagare per del marciume in sospeso.» Da più di vent'anni Baryton non finiva di dargli soddisfazione, nelle loro vanità puntigliose, alle famiglie. Gli rendevano la vita dura le famiglie. Paziente ed equilibrato come l'ho conosciuto, si portava tuttavia addosso un vecchio residuo di odio irrancidito per le famiglie... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 290

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Quando vivevo accanto a lui, era esasperato e di nascosto cercava ostinatamente di liberarsi, di sottrarsi una buona volta per tutte alla tirannia delle famiglie, in un modo o in un altro... Ciascuno di noi ha delle buone ragioni per evadere dalle sue miserie private e ognuno per riuscirci prende a prestito dalle circostanze qualche scappatoia ingegnosa. Felici quelli che il bordello gli basta! Parapine, per quel che lo riguardava sembrava felice d'aver scelto la via del silenzio. Baryton lui, lo capii solo più tardi, si domandava in coscienza se sarebbe mai riuscito a sbarazzarsi delle famiglie, della loro soggezione, delle mille bassezze ripugnanti della psichiatria alimentare, della sua professione insomma. Aveva talmente voglia di cose nuove e diverse, che nel suo intimo era pronto per la fuga e l'evasione, da cui senza dubbio le tirate critiche... Il suo egoismo moriva sotto la routine. Non poteva più sublimare niente, voleva soltanto andarsene, trasportare altrove il suo corpo. Non era musicista manco un po' Baryton, aveva bisogno di rovesciare tutto come un orso, per finirla. Si liberò lui che si credeva ragionevole con uno scandalo assolutamente deplorevole. Cercherò di raccontare più tardi, con comodo, in che modo andarono le cose. Quanto a me, per il momento, il mestiere di suo assistente mi sembrava del tutto accettabile. Le pratiche del trattamento per niente faticose, anche se evidentemente, ogni tanto mi prendevano dei piccoli malesseri quando per esempio avevo conversato troppo a lungo con i pensionanti, allora mi travolgeva una specie di vertigine come se loro m'avessero portato lontano dai miei territori abituali i pensionanti, con loro, senza averne l'aria, tra una frase normale e l'altra, con parole ingenue, fin nel bel mezzo del loro delirio. Mi chiedevo per un breve istante come uscirne e se per caso non ero rinchiuso una volta per tutte nella loro follia, senza accorgermene. Mi tenevo sull'orlo pericoloso dei folli, ai loro margini per così dire, a forza d'esser gentile con loro, per carattere. Non scuffiavo ma tutto il tempo mi sentivo in pericolo, come se loro m'avessero attirato subdolamente nei quartieri della loro città sconosciuta. Una città con strade che diventavano sempre più cedevoli via via che avanzavi tra le loro case bavose, dalle finestre sgangherate e mal chiuse, su quei rumori equivoci. Le porte, il suolo che non stanno fermi... Eppure ti prende la voglia d'andare un po' più in là per sapere se avrai comunque la forza di ritrovare la ragione, tra le macerie. Cambia presto in vizio la ragione, come il buonumore o il sonno nei nevrastenici. Puoi pensare solo alla tua ragione. Rien ne va plus. Basta scherzi. Tutto andava dunque avanti così tra un dubbio e l'altro, quando arrivammo alla data del 4 maggio. Data importante 'sto 4 maggio. Mi sentivo per caso così bene quel giorno che era quasi un miracolo. Pulsazioni a 78. Come dopo un buon pranzo. ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 291

Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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Quando vivevo accanto a lui, era esasperato e di nascosto cercava ostinatamente di liberarsi, di<br />

sottrarsi una buona volta per tutte <strong>al</strong>la tirannia delle famiglie, in un modo o in un <strong>al</strong>tro...<br />

Ciascuno di noi ha delle buone ragioni per evadere d<strong>al</strong>le sue miserie private e ognuno per<br />

riuscirci prende a prest<strong>it</strong>o d<strong>al</strong>le circostanze qu<strong>al</strong>che scappatoia ingegnosa.<br />

Felici quelli che il bordello gli basta! Parapine, per quel che lo riguardava sembrava felice d'aver<br />

scelto la via del silenzio.<br />

Baryton lui, lo capii solo più tardi, si domandava in coscienza se sarebbe mai riusc<strong>it</strong>o a<br />

sbarazzarsi delle famiglie, <strong>della</strong> loro soggezione, delle mille bassezze ripugnanti <strong>della</strong> psichiatria<br />

<strong>al</strong>imentare, <strong>della</strong> sua professione insomma.<br />

Aveva t<strong>al</strong>mente voglia di cose nuove e diverse, che nel suo intimo era pronto per la fuga e<br />

l'evasione, da cui senza dubbio le tirate cr<strong>it</strong>iche...<br />

Il suo egoismo moriva sotto la routine.<br />

Non poteva più sublimare niente, voleva soltanto andarsene, trasportare <strong>al</strong>trove il suo corpo.<br />

Non era musicista manco un po' Baryton, aveva bisogno di rovesciare tutto come un orso, per<br />

finirla.<br />

Si liberò lui che si credeva ragionevole con uno scand<strong>al</strong>o assolutamente deplorevole.<br />

Cercherò di raccontare più tardi, con comodo, in che modo andarono le cose.<br />

Quanto a me, per il momento, il mestiere di suo assistente mi sembrava del tutto accettabile.<br />

Le pratiche del trattamento per niente faticose, anche se evidentemente, ogni tanto mi prendevano<br />

dei piccoli m<strong>al</strong>esseri quando per esempio avevo conversato troppo a lungo con i pensionanti,<br />

<strong>al</strong>lora mi travolgeva una specie di vertigine come se loro m'avessero portato lontano dai miei<br />

terr<strong>it</strong>ori ab<strong>it</strong>u<strong>al</strong>i i pensionanti, con loro, senza averne l'aria, tra una frase norm<strong>al</strong>e e l'<strong>al</strong>tra, con<br />

parole ingenue, fin nel bel mezzo del loro delirio.<br />

Mi chiedevo per un breve istante come uscirne e se per caso non ero rinchiuso una volta per tutte<br />

nella loro follia, senza accorgermene.<br />

Mi tenevo sull'orlo pericoloso dei folli, ai loro margini per così dire, a forza d'esser gentile con<br />

loro, per carattere.<br />

Non scuffiavo ma tutto il tempo mi sentivo in pericolo, come se loro m'avessero attirato<br />

subdolamente nei quartieri <strong>della</strong> loro c<strong>it</strong>tà sconosciuta.<br />

Una c<strong>it</strong>tà con strade che diventavano sempre più cedevoli via via che avanzavi tra le loro case<br />

bavose, d<strong>al</strong>le finestre sgangherate e m<strong>al</strong> chiuse, su quei rumori equivoci.<br />

Le porte, il suolo che non stanno fermi...<br />

Eppure ti prende la voglia d'andare un po' più in là per sapere se avrai comunque la forza di<br />

r<strong>it</strong>rovare la ragione, tra le macerie.<br />

Cambia presto in vizio la ragione, come il buonumore o il sonno nei nevrastenici.<br />

Puoi pensare solo <strong>al</strong>la tua ragione.<br />

Rien ne va plus.<br />

Basta scherzi.<br />

Tutto andava dunque avanti così tra un dubbio e l'<strong>al</strong>tro, quando arrivammo <strong>al</strong>la data del 4<br />

maggio.<br />

Data importante 'sto 4 maggio.<br />

Mi sentivo per caso così bene quel giorno che era quasi un miracolo.<br />

Pulsazioni a 78.<br />

Come dopo un buon pranzo.<br />

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