Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Il miracolo sta per compiersi. L'ultimo gnocco di giardino è scomparso con l'arrivo di Laval agli affari e le donne di servizio hanno aumentato le tariffe di venti centesimi all'ora dopo le vacanze. Si segnala un bookmaker. L'impiegata delle poste compera dei romanzi sui pederasti e se ne immagina di ancora più realistici. Il prete dice parolacce tutte le volte che gli pare e dà consigli di Borsa a quelli che fanno i giudiziosi. La Senna ha ammazzato i suoi pesci e si americanizza tra una doppia fila di scolmatori-trattoririmorchiatori che le fanno sull'orlo delle rive una tremenda rastrelliera di schifezze e ferraglie. Tre speculatori immobiliari sono appena finiti in prigione. Ci si organizza. Questa trasformazione fondiaria locale non sfugge a Baryton. Rimpiange amaramente di non aver saputo comperare ancora degli altri terreni nella vallata vicina vent'anni prima, quando ancora ti pregavano di portarli via a quattro soldi al metro quadro, come una torta un po' andata. La bella vita di una volta. Fortuna che il suo Istituto psicoterapico si difendeva ancora egregiamente. Però con qualche difficoltà. Le famiglie incontentabili non la finivano di reclamare, esigere da lui ancora e sempre nuovi sistemi di cura, più elettrici, più misteriosi, più tutto... I macchinari più recenti soprattutto, gli apparecchi più impressionanti e sùbito per giunta, a rischio d'esser superati dai concorrenti, bisognava darsi da fare... Da quelle case similari infrattate nei vicini boschi d'alto fusto di Asnières, Passy, Montretout, a caccia anche loro di tutti i balenghi di lusso. S'affrettava Baryton, guidato da Parapine, ad allinearsi alle mode, alle migliori condizioni naturalmente, sconti, occasioni, saldi, senza mai smettere, a colpi di nuovi aggeggi elettrici, pneumatici, idraulici, di sembrare così sempre meglio equipaggiati per correr dietro alle fisime dei cari pensionanti cavillosi e privilegiati. Ci soffriva d'esser obbligato agli apparati inutili... d'esser costretto a guadagnarsi il favore degli stessi matti... «Quando aprii l'Istituto mi confidò lui un giorno, dando la libera uscita ai suoi segreti, era giusto prima dell'Esposizione, Ferdinand, quella grande... Non eravamo, non formavamo noialtri alienisti, che un numero assai ristretto di praticanti e molto meno curiosi e depravati di oggi, la prego di credere!... Nessuno cercava ancora tra noi, d'essere matto come il cliente... Non era ancora arrivata la moda di delirare col pretesto di guarire meglio, moda oscena badi bene, come quasi tutto quello che ci viene dall'estero...Ai tempi dei miei esordi dunque i medici francesi, Ferdinand, si rispettavano ancora! Non si credevano obbligati di dover dare i numeri insieme ai loro malati... Solo per mettersi al passo indubbiamente!... Che ne so? Per fargli piacere! Dove ci porterà tutto questo?... Glielo chiedo!... A forza d'essere più astuti, più morbosi, più perversi dei perseguitati peggio in arnese dei nostri ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 288
Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ istituti, di avvoltolarci in una sorta di nuovo orgoglio abietto in tutte le assurdità che ci vengono presentate, dove andremo a finire?... E in grado di rassicurarmi lei Ferdinand, sulle sorti della nostra ragione?... E perfino del semplice buon senso?... Di questo passo che cosa ce ne resta di buon senso? Niente! C'è da prevedere! Assolutamente niente! Posso predirglielo... E'evidente...Per cominciare Ferdinand ogni cosa non riesce forse a equivalersi in presenza d'una intelligenza realmente moderna? Niente più bianco! Nemmeno niente più nero! Tutto si sfilaccia!... E'il nuovo genere! E'la moda! Perché, a questo punto non diventare folli anche noi?... Immediatamente! Per cominciare! E vantarcene per giunta! Proclamare il gran casino spirituale! Farci réclame con la nostra demenza! Chi può fermarci? Glielo chiedo Ferdinand! Qualche estremo e superfluo scrupolo umano?... O forse qualche insulsa timidezza? Eh?... Senta, mi càpita Ferdinand, quando sento certi nostri confratelli, e di quelli badi, tra più stimati, più ricercati dalla clientela e dalle accademie, di chiedermi dove ci stanno portando!... Una cosa infernale davvero! Questi forsennati mi sconcertano, mi angosciano, mi fanno diventare un diavolo e soprattutto mi fanno ribrezzo! Solo a sentirli fare le loro relazioni durante uno di quei congressi moderni sui risultati delle loro ricerche riservate, sono preso da una strizza blu Ferdinand! Perdo la ragione solo ad ascoltarli... Ossessi, viziosi, capziosi e retorici, questi beniamini della nuova psichiatria, a colpi di analisi supercoscienti ci gettano negli abissi... Semplicemente negli abissi! Un bel giorno, se voi non reagite, Ferdinand, voi giovani, saremo tagliati fuori, mi sente bene, tagliati fuori! A forza di stirarci, di sublimarci, di tormentarci il senno, dalla parte opposta dell'intelligenza, il lato infernale, proprio quello, la Parte da cui non si torna!... D'altronde si direbbe già che ci stanno rinchiusi questi superfurbi nella gabbia dei dannati, a forza di masturbarsi il comprendonio giorno e notte! Dico proprio giorno e notte perché lei sa Ferdinand che non la smettono nemmeno la notte di fornicare con se stessi quanto son lunghi i sogni quei maiali!... E' tutto dire!... E io te lo scandaglio! E io te lo dilato il comprendonio! E io te lo tirannizzo!... E non resta, intorno a loro, che un guazzabuglio schifoso di detriti organici, una marmellata di sintomi di deliri in macedonia che gli trasudano e schizzano dappertutto... Ne abbiamo le mani piene di quel che resta dello spirito, siamo tutti invischiati, grotteschi, sprezzanti, puzzolenti. Va tutto a catafascio Ferdinand, tutto crolla, glielo predico io, il vecchio Baryton, e non ci vorrà mica molto!... E lei lo vedrà quello, lei, Ferdinand, lo squagliamento generale! Perché lei è ancora giovane! Lo vedrà!... Ah! le garantisco io un bel programmino! Finirete tutti dal vicino! Hop! Con un bel tocco di delirio in più! Uno di troppo! E vrrum! Dritto dai matti! Finalmente! Sarete liberati come dite voi! Vi ha troppo tentato da tanto di quel tempo! Quanto a temerarietà non ci sarà niente da dire! Ma quando ci sarete coi pazzi tesorini! Vi assicuro che ci resterete! Se lo metta bene in testa Ferdinand, quel che è l'inizio della fine d'ogni cosa è la mancanza di misura! Il modo che è cominciato il grande sbandamento, son piazzato bene io per potervelo raccontare... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 289
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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ist<strong>it</strong>uti, di avvoltolarci in una sorta di nuovo orgoglio abietto in tutte le assurd<strong>it</strong>à che ci vengono<br />
presentate, dove andremo a finire?...<br />
E in grado di rassicurarmi lei Ferdinand, sulle sorti <strong>della</strong> nostra ragione?...<br />
E perfino del semplice buon senso?...<br />
Di questo passo che cosa ce ne resta di buon senso? Niente! C'è da prevedere! Assolutamente<br />
niente! Posso predirglielo... E'evidente...Per cominciare Ferdinand ogni cosa non riesce forse a<br />
equiv<strong>al</strong>ersi in presenza d'una intelligenza re<strong>al</strong>mente moderna? Niente più bianco! Nemmeno<br />
niente più nero! Tutto si sfilaccia!...<br />
E'il nuovo genere! E'la moda! Perché, a questo punto non diventare folli anche noi?...<br />
Immediatamente! Per cominciare! E vantarcene per giunta! Proclamare il gran casino spir<strong>it</strong>u<strong>al</strong>e!<br />
Farci réclame con la nostra demenza! Chi può fermarci? Glielo chiedo Ferdinand! Qu<strong>al</strong>che<br />
estremo e superfluo scrupolo umano?...<br />
O forse qu<strong>al</strong>che insulsa timidezza? Eh?...<br />
Senta, mi càp<strong>it</strong>a Ferdinand, quando sento certi nostri confratelli, e di quelli badi, tra più stimati,<br />
più ricercati d<strong>al</strong>la clientela e d<strong>al</strong>le accademie, di chiedermi dove ci stanno portando!...<br />
Una cosa infern<strong>al</strong>e davvero! Questi forsennati mi sconcertano, mi angosciano, mi fanno diventare<br />
un diavolo e soprattutto mi fanno ribrezzo! Solo a sentirli fare le loro relazioni durante uno di<br />
quei congressi moderni sui risultati delle loro ricerche riservate, sono preso da una strizza blu<br />
Ferdinand! Perdo la ragione solo ad ascoltarli...<br />
Ossessi, viziosi, capziosi e retorici, questi beniamini <strong>della</strong> nuova psichiatria, a colpi di an<strong>al</strong>isi<br />
supercoscienti ci gettano negli abissi...<br />
Semplicemente negli abissi! Un bel giorno, se voi non reag<strong>it</strong>e, Ferdinand, voi giovani, saremo<br />
tagliati fuori, mi sente bene, tagliati fuori! A forza di stirarci, di sublimarci, di tormentarci il senno,<br />
d<strong>al</strong>la parte opposta dell'intelligenza, il lato infern<strong>al</strong>e, proprio quello, la Parte da cui non si torna!...<br />
D'<strong>al</strong>tronde si direbbe già che ci stanno rinchiusi questi superfurbi nella gabbia dei dannati, a forza<br />
di masturbarsi il comprendonio giorno e <strong>notte</strong>! Dico proprio giorno e <strong>notte</strong> perché lei sa<br />
Ferdinand che non la smettono nemmeno la <strong>notte</strong> di fornicare con se stessi quanto son lunghi i<br />
sogni quei mai<strong>al</strong>i!...<br />
E' tutto dire!...<br />
E io te lo scandaglio! E io te lo dilato il comprendonio! E io te lo tirannizzo!...<br />
E non resta, intorno a loro, che un guazzabuglio schifoso di detr<strong>it</strong>i organici, una marmellata di<br />
sintomi di deliri in macedonia che gli trasudano e schizzano dappertutto...<br />
Ne abbiamo le mani piene di quel che resta dello spir<strong>it</strong>o, siamo tutti invischiati, grotteschi,<br />
sprezzanti, puzzolenti.<br />
Va tutto a catafascio Ferdinand, tutto crolla, glielo predico io, il vecchio Baryton, e non ci vorrà<br />
mica molto!...<br />
E lei lo vedrà quello, lei, Ferdinand, lo squagliamento gener<strong>al</strong>e! Perché lei è ancora giovane! Lo<br />
vedrà!...<br />
Ah! le garantisco io un bel programmino! Finirete tutti d<strong>al</strong> vicino! Hop! Con un bel tocco di<br />
delirio in più! Uno di troppo! E vrrum! Dr<strong>it</strong>to dai matti! Fin<strong>al</strong>mente! Sarete liberati come d<strong>it</strong>e voi!<br />
Vi ha troppo tentato da tanto di quel tempo! Quanto a temerarietà non ci sarà niente da dire! Ma<br />
quando ci sarete coi pazzi tesorini! Vi assicuro che ci resterete! Se lo metta bene in testa<br />
Ferdinand, quel che è l'inizio <strong>della</strong> fine d'ogni cosa è la mancanza di misura! Il modo che è<br />
cominciato il grande sbandamento, son piazzato bene io per potervelo raccontare...<br />
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