Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Lui prima cosa... Non è uno difficile.» Bisognava arrivare a una conclusione sul tema ci pensò Madelon. «I medici, si sa, son tutti dei maiali... la maggior parte dei casi... Ma lui, ecco, io credo che è speciale nel suo genere!... - Hai mai detto meglio» l'ha approvata il mio caro, il mio felice amico, e ha continuato: «E' per quello che sovente ho pensato, tanto che era portato su 'ste cose, che prendesse delle droghe... E poi sai, ci ha uno di quegli aggeggi! Se tu lo vedessi com'è grosso! E mica naturale!... - Ah! ah! fece Madelon improvvisamente perplessa e cercava di ricordarsi del mio aggeggio. Allora credi che abbia delle malattie, te, dici? Era molto agitata, improvvisamente sconvolta da quelle informazioni intime. - Lì, non so niente, fu obbligato ad ammettere lui, suo malgrado, non posso garantire niente... Ma ci sono delle probabilità, con la vita che fa. - Comunque hai ragione, deve prendere delle droghe... Dev'essere per questo che alle volte è così strano...» La sua testolina si metteva a lavorare, alla Madelon, di colpo. Aggiunse: «In avvenire bisognerà stare un po' attenti con lui... - Non ti fa mica paura comunque? ha chiesto lui. Non è niente per te, almeno?... Ti ha mai fatto delle proposte? - Ah questo allora no, non avrei voluto! Ma non si sa mai quel che gli può passare per la testa... Supponi per esempio che abbia una crisi... Ci hanno le crisi quelli lì, con le droghe! Fatto sta che non sono certo io che mi farei curare da lui!... - Nemmeno io, adesso che ce lo siamo detto!» ha approvato Robinson. E lì sopra, altre tenerezze e carezze... «Ciccino!... Ciccino... lo vezzeggiava lei. - Micina!... Micina!...» rispondeva lui. E poi in mezzo dei silenzi con dentro baci rabbiosi. «Dimmi sùbito che mi amerai più volte che puoi, mentre ti do dei baci fino alla spalla...» Cominciava dal collo il giochino. «Sono tutta rossa, io! esclamava lei tirando il respiro...Soffoco!... Lasciami un po' d'aria!» Ma lui non la lasciava respirare. Ricominciava. Io nell'erba di fianco, cercavo di vedere quello che capitava. Le prendeva i capezzoli tra le labbra e si divertiva con quelli. Insomma, dei giochetti. Ero tutto rosso anch'io e con un mucchio di sensazioni e in più stupito della mia indiscrezione. «Noi due saremo proprio felici, eh dimmi Léon? Dimmi che sei sicuro che saremo felici?» Era l'intervallo. E poi ancora progetti per il futuro a non più finire come se si dovesse rifare il mondo intero, ma un mondo fatto solo per loro due ad esempio! Io soprattutto non ci dovevo stare dentro per niente. ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 280
Louis Ferdinand Celine “Viaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Si sarebbe detto che non la finivano di sbarazzarsi di me, di sbarazzare la loro intimità della mia sporca evocazione. «E'da molto eh, che siete amici con Ferdinand?» La tormentava 'sta faccenda. «Anni, sì... Di qui... Di là... ha risposto lui. Ci siamo incontrati in principio per caso, durante dei viaggi. Lui è uno che gli piace vedere paesi... Io anche, in un certo senso, allora è come se avessimo fatto strada insieme da molto... Capisci?...» Riportava così la nostra vita a banalità minime. «Eh be'! la finirete d'essere così amici, caro mio! E a partire da adesso anche! Gli ha risposto lei tutta determinata, secca e precisa... Finirà!... Vero gattino che finirà? Soltanto con me sola farai la tua strada adesso... M'hai capito?... Vero cocchino?... - Sei forse gelosa di lui allora? le ha chiesto un po' sconcertato, il coglione. - No! non sono gelosa di lui, ma ti amo troppo vedi, Léon mio, voglio averti tutto per me... Dividerti con nessuno... E poi per cominciare non è una compagnia che fa per te adesso che ti amo Léon mio... E'troppo vizioso. Capisci te? Dimmi che mi adori Léon! E che mi capisci! - Ti adoro... - Bene.» Siamo tornati tutti a Tolosa, la stessa sera. E due giorni dopo che l'incidente è capitato. Io dovevo comunque andarmene e proprio mentre stavo finendo di fare la valigia per andare alla stazione ecco che sento qualcuno che grida qualcosa davanti alla casa. Ascolto... Bisognava sbrigarsi a scendere sùbito nella grotta... Non la vedevo la persona che mi chiamava a quel modo... Ma dal tono della voce, doveva esserci una fretta maledetta... D'urgenza dovevo andarci, sembrava. «Nemmeno un minuto? Cos'è che brucia?» rispondo io, solo per non precipitarmi... Doveva essere verso le sette, giusto prima di cena. Quanto ai saluti, dovevamo farceli alla stazione, c'eravamo messi d'accordo così. Andava bene a tutti perché la vecchia doveva tornare un po' più tardi a casa. Giusto quella sera lì, per via di un pellegrinaggio che aspettava alla grotta. «Venga sùbito dottore! insisteva ancora la persona in strada... E'capitata una disgrazia alla signora Henrouille! - Va bene! va bene! faccio io... Vado sùbito! D'accordo... Scendo!» Ma il tempo di sistemarmi un po': «Vada avanti, aggiungo. Gli dica che arrivo dopo di lei... Che corro... Il tempo di infilarmi i pantaloni... Ma bisogna fare in frettissima! insisteva ancora la persona... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 281
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Lui prima cosa...<br />
Non è uno difficile.» Bisognava arrivare a una conclusione sul tema ci pensò Madelon.<br />
«I medici, si sa, son tutti dei mai<strong>al</strong>i... la maggior parte dei casi...<br />
Ma lui, ecco, io credo che è speci<strong>al</strong>e nel suo genere!...<br />
- Hai mai detto meglio» l'ha approvata il mio caro, il mio felice amico, e ha continuato: «E' per<br />
quello che sovente ho pensato, tanto che era portato su 'ste cose, che prendesse delle droghe...<br />
E poi sai, ci ha uno di quegli aggeggi! Se tu lo vedessi com'è grosso! E mica natur<strong>al</strong>e!...<br />
- Ah! ah! fece Madelon improvvisamente perplessa e cercava di ricordarsi del mio aggeggio.<br />
Allora credi che abbia delle m<strong>al</strong>attie, te, dici? Era molto ag<strong>it</strong>ata, improvvisamente sconvolta da<br />
quelle informazioni intime.<br />
- Lì, non so niente, fu obbligato ad ammettere lui, suo m<strong>al</strong>grado, non posso garantire niente...<br />
Ma ci sono delle probabil<strong>it</strong>à, con la v<strong>it</strong>a che fa.<br />
- Comunque hai ragione, deve prendere delle droghe...<br />
Dev'essere per questo che <strong>al</strong>le volte è così strano...» La sua testolina si metteva a lavorare, <strong>al</strong>la<br />
Madelon, di colpo.<br />
Aggiunse: «In avvenire bisognerà stare un po' attenti con lui...<br />
- Non ti fa mica paura comunque? ha chiesto lui.<br />
Non è niente per te, <strong>al</strong>meno?...<br />
Ti ha mai fatto delle proposte? - Ah questo <strong>al</strong>lora no, non avrei voluto! Ma non si sa mai quel<br />
che gli può passare per la testa...<br />
Supponi per esempio che abbia una crisi...<br />
Ci hanno le crisi quelli lì, con le droghe! Fatto sta che non sono certo io che mi farei curare da<br />
lui!...<br />
- Nemmeno io, adesso che ce lo siamo detto!» ha approvato Robinson.<br />
E lì sopra, <strong>al</strong>tre tenerezze e carezze...<br />
«Ciccino!...<br />
Ciccino... lo vezzeggiava lei.<br />
- Micina!...<br />
Micina!...» rispondeva lui.<br />
E poi in mezzo dei silenzi con dentro baci rabbiosi.<br />
«Dimmi sùb<strong>it</strong>o che mi amerai più volte che puoi, mentre ti do dei baci fino <strong>al</strong>la sp<strong>al</strong>la...»<br />
Cominciava d<strong>al</strong> collo il giochino.<br />
«Sono tutta rossa, io! esclamava lei tirando il respiro...Soffoco!...<br />
Lasciami un po' d'aria!» Ma lui non la lasciava respirare.<br />
Ricominciava.<br />
Io nell'erba di fianco, cercavo di vedere quello che cap<strong>it</strong>ava.<br />
Le prendeva i capezzoli tra le labbra e si divertiva con quelli.<br />
Insomma, dei giochetti.<br />
Ero tutto rosso anch'io e con un mucchio di sensazioni e in più stup<strong>it</strong>o <strong>della</strong> mia indiscrezione.<br />
«Noi due saremo proprio felici, eh dimmi Léon? Dimmi che sei sicuro che saremo felici?» Era<br />
l'interv<strong>al</strong>lo.<br />
E poi ancora progetti per il futuro a non più finire come se si dovesse rifare il mondo intero, ma<br />
un mondo fatto solo per loro due ad esempio! Io soprattutto non ci dovevo stare dentro per<br />
niente.<br />
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