Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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28.05.2013 Views

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Dopo tutto, quando l'egoismo ci molla un po', quando è venuto il tempo della fine, in fatto di ricordi si tengono in cuore solo quelli delle donne che gli uomini li amavano davvero un po', non uno solo, anche se sei tu, ma tutti. Rientrando la sera dal caffè, avevamo combinato niente, come dei sottufficiali in pensione. In stagione, i turisti non finivano mai. Si trascinavano alla grotta e la vecchia Henrouille riusciva a farli divertire. Il prete era un po' nervoso su 'sti scherzi, ma poiché beccava più di quel che gli veniva, non rifiatava, e poi in fatto di battutacce, ci capiva niente. Valeva comunque la pena vederla e sentirla la vecchia Henrouille in mezzo ai suoi cadaveri. Lei te li guardava in piena faccia, lei che non aveva paura della morte, e così rugosa, così già raggrinzita lei stessa, che era come una di loro con la sua lanterna quando veniva a cianciargli dritto su quella loro specie di faccia. Quando rientravamo a casa, che ci riunivamo per la cena, si discuteva ancora sulle entrate e poi la vecchia Henrouille mi chiamava il suo «piccolo Dottor Sciacallo» per le storie che c'erano state tra noi a Rancy. Ma tutto questo in tono di scherzo beninteso. Madelon s'arrabattava in cucina. L'alloggio dove stavamo non prendeva che una luce smunta, succursale della sacrestia, molto stretta, intramezzata di putrelle e recessi polverosi. «Comunque, faceva notare la vecchia, malgrado ci faccia per così dire notte tutto il tempo, uno trova lo stesso il letto, la tasca e anche la bocca e tanto basta!» Dopo la morte del figlio, non s'era rattristata per molto. «E'sempre stato delicato, mi confidava una sera in proposito, e io, guardi, che ho settantasei anni, però mi sono mai lamentata!... Lui si lamentava sempre, è una cosa che aveva, identico al vostro Robinson... per farle un esempio. Così, la scaletta della grotta è dura, vero?... La conosce?...Certo che mi stanca, ma ci sono giorni che mi frutta fino a due franchi ogni scalino... Ho fatto i conti... Eh be' per quel prezzo lì, salirei, se me lo chiedessero, fino al cielo!» Lei ci metteva molte spezie nelle nostre cene la Madelon, e anche salsa di pomodoro... Roba coi fiocchi. E del rosé. Anche Robinson s'era dato al vino a forza di stare nel Midi. M'aveva già raccontato tutto, Robinson, di quel che era capitato dopo il suo arrivo a Tolosa. Non lo ascoltavo più. Mi deludeva e infastidiva un po' a dirla tutta. «Sei un borghese ho finito per concludere (perché per me non c'era ingiuria peggiore all'epoca). Non pensi in definitiva che ai soldi... Quando tornerai a vederci sarai diventato peggio degli altri!» A trattarlo male non si seccava. Si sarebbe fin detto che gli ridava coraggio. Sapeva bene che era vero d'altronde. 'Sto ragazzo, mi dicevo io, è sistemato adesso, non bisogna più preoccuparsi per lui... Una donnetta un po' violenta e un po' viziosa, niente da dire, ti trasforma un uomo che non lo ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 268

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ riconosci più... Robinson, mi dicevo ancora...per un bel pezzo l'ho preso per un avventuroso, ma non è che un magnaccia, cornuto o no, cieco o no... Tutto lì. In più, la vecchia Henrouille l'aveva sùbito contagiato con la sua smania delle economie, e poi la Madelon con la sua voglia di matrimonio. Allora eravamo a posto. Aveva quel che si meritava. Specie perché prendeva gusto alla piccola. Io ne sapevo qualcosa. Mentirei anzitutto a dire che non ero un po' geloso, non sarebbe giusto. Con Madelon ogni tanto ci trovavamo dei ritagli di tempo prima di cena, in camera sua. Ma non era facile concertare quegli incontri lì. Dicevamo niente. Eravamo quel che c'era di più discreto. Non bisogna credere per questo che lei non l'amava il suo Robinson. Questo aveva niente a che farci insieme. Solo che lui, giocava al fidanzato, mentre lei, con la stessa naturalezza, giocava alla fedele. Tra loro la sentivano a quel modo. Il tutto in cose del genere è capirsi. Aspettava d'essere sposato per toccarla, mi aveva confidato lui. La pensava così. Dunque a lui l'eternità e a me l'immediato. D'altra parte, mi aveva parlato di un progetto supplementare per sistemarsi in un ristorantino con lei e piantare la vecchia Henrouille. Tutto dunque sul serio. «Lei è carina, piacerà alla clientela, prevedeva lui nei suoi momenti migliori. E poi l'hai assaggiata la sua cucina, eh? Non le fa paura di nessuno per la buccolica!» Pensava anche di poter scroccare un piccolo capitale iniziale, alla vecchia Henrouille. A me, andava anche bene, ma prevedevo che sarebbe stata dura convincerla. «Vedi tutto rosa» gli facevo notare io, solo per calmarlo e farlo riflettere un po'. Di colpo si metteva a piangere e mi dava dello schifoso. Insomma non bisogna scoraggiare nessuno e ammettevo di colpo d'aver torto e che a me era l'umor nero in fondo che m'aveva rovinato. La faccenda che sapeva fare prima della guerra Robinson era l'incisione su rame, ma adesso non voleva più saperne, a nessun costo. Liberissimo. «Coi miei polmoni è di molta aria che ho bisogno, capisci e poi prima cosa i miei occhi non saranno mai come prima.» Non aveva torto in più d'un senso. Niente da obiettare. Quando passavamo insieme per le strade frequentate, la gente si voltava a compiangerlo il cieco. Ce n'ha di pietà la gente, per gli invalidi e i ciechi, e si può dire che ha dell'amore di riserva. L'avevo proprio sentito, molte volte, l'amore di riserva. Ce n'è moltissimo. Non si può dire il contrario. ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 269

Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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riconosci più...<br />

Robinson, mi dicevo ancora...per un bel pezzo l'ho preso per un avventuroso, ma non è che un<br />

magnaccia, cornuto o no, cieco o no...<br />

Tutto lì.<br />

In più, la vecchia Henrouille l'aveva sùb<strong>it</strong>o contagiato con la sua smania delle economie, e poi la<br />

Madelon con la sua voglia di matrimonio.<br />

Allora eravamo a posto.<br />

Aveva quel che si mer<strong>it</strong>ava.<br />

Specie perché prendeva gusto <strong>al</strong>la piccola.<br />

Io ne sapevo qu<strong>al</strong>cosa.<br />

Mentirei anz<strong>it</strong>utto a dire che non ero un po' geloso, non sarebbe giusto.<br />

Con Madelon ogni tanto ci trovavamo dei r<strong>it</strong>agli di tempo prima di cena, in camera sua.<br />

Ma non era facile concertare quegli incontri lì.<br />

Dicevamo niente.<br />

Eravamo quel che c'era di più discreto.<br />

Non bisogna credere per questo che lei non l'amava il suo Robinson.<br />

Questo aveva niente a che farci insieme.<br />

Solo che lui, giocava <strong>al</strong> fidanzato, mentre lei, con la stessa natur<strong>al</strong>ezza, giocava <strong>al</strong>la fedele.<br />

Tra loro la sentivano a quel modo.<br />

Il tutto in cose del genere è capirsi.<br />

Aspettava d'essere sposato per toccarla, mi aveva confidato lui.<br />

La pensava così.<br />

Dunque a lui l'etern<strong>it</strong>à e a me l'immediato.<br />

D'<strong>al</strong>tra parte, mi aveva parlato di un progetto supplementare per sistemarsi in un ristorantino con<br />

lei e piantare la vecchia Henrouille.<br />

Tutto dunque sul serio. «Lei è carina, piacerà <strong>al</strong>la clientela, prevedeva lui nei suoi momenti<br />

migliori.<br />

E poi l'hai assaggiata la sua cucina, eh? Non le fa paura di nessuno per la buccolica!» Pensava<br />

anche di poter scroccare un piccolo cap<strong>it</strong><strong>al</strong>e inizi<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>la vecchia Henrouille.<br />

A me, andava anche bene, ma prevedevo che sarebbe stata dura convincerla. «Vedi tutto rosa» gli<br />

facevo notare io, solo per c<strong>al</strong>marlo e farlo riflettere un po'.<br />

Di colpo si metteva a piangere e mi dava dello schifoso.<br />

Insomma non bisogna scoraggiare nessuno e ammettevo di colpo d'aver torto e che a me era<br />

l'umor nero in fondo che m'aveva rovinato.<br />

La faccenda che sapeva fare prima <strong>della</strong> guerra Robinson era l'incisione su rame, ma adesso non<br />

voleva più saperne, a nessun costo.<br />

Liberissimo. «Coi miei polmoni è di molta aria che ho bisogno, capisci e poi prima cosa i miei<br />

occhi non saranno mai come prima.» Non aveva torto in più d'un senso.<br />

Niente da obiettare.<br />

Quando passavamo insieme per le strade frequentate, la gente si voltava a compiangerlo il cieco.<br />

Ce n'ha di pietà la gente, per gli inv<strong>al</strong>idi e i ciechi, e si può dire che ha dell'amore di riserva.<br />

L'avevo proprio sent<strong>it</strong>o, molte volte, l'amore di riserva.<br />

Ce n'è moltissimo.<br />

Non si può dire il contrario.<br />

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