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Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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Insomma, è il breve interv<strong>al</strong>lo in cui in un qu<strong>al</strong>unque posto nuovo non ti conoscono ancora, che<br />

è la cosa più piacevole.<br />

Dopo, è la stessa cattiveria che ricomincia.<br />

E'la loro natura.<br />

Tutto sta nel non aspettare troppo che abbiano individuato i tuoi punti deboli i compagni.<br />

Bisogna schiacciare le cimici prima che abbiano r<strong>it</strong>rovato i loro pertugi.<br />

Non è così? Quanto ai m<strong>al</strong>ati, ai clienti, non mi facevo illusioni sul loro conto...<br />

In un <strong>al</strong>tro quartiere non sarebbero meno rapaci, meno ottusi, meno vigliacchi di quelli di qui.<br />

Lo stesso trincare, lo stesso cinema, le stesse chiacchiere di sport, la stessa sottomissione entusiasta<br />

ai bisogni natur<strong>al</strong>i, <strong>della</strong> gola e del culo, ne farebbero là come qui la stessa orda greve, burina,<br />

ciondolante da una sparata <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tra, sempre fanfarona, trafficona, m<strong>al</strong>evola, aggressiva tra uno<br />

spavento e l'<strong>al</strong>tro.<br />

Ma visto che il m<strong>al</strong>ato lui, cambia spesso lato a letto, nella v<strong>it</strong>a, abbiamo il dir<strong>it</strong>to anche noi, di<br />

rigirarci da un fianco <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tro è tutto quel che si può fare e che si è trovato per difendersi d<strong>al</strong><br />

proprio Destino.<br />

Non si può sperare di mollare la propria pena in qu<strong>al</strong>che angolo di strada.<br />

E'come una donna mostruosa la Pena, e tu te la sei sposata.<br />

Forse è ancora meglio finire per amarla un po' invece di dannarsi a picchiarla tutta la v<strong>it</strong>a.<br />

Perché è chiaro che non la puoi accoppare.<br />

Fatto sta che me la sono filata z<strong>it</strong>to z<strong>it</strong>to d<strong>al</strong> mio ammezzato di Rancy.<br />

Stavano intorno <strong>al</strong> vino in tavola e <strong>al</strong>le castagne d<strong>al</strong>la mia portinaia quando passai davanti <strong>al</strong>la loro<br />

guardiola, per l'ultima volta.<br />

Né visto né conosciuto.<br />

Lei si grattava e lui, chino sul tegame, fuso d<strong>al</strong> c<strong>al</strong>do, era già così bevuto che la ciucca gli faceva<br />

chiudere gli occhi.<br />

Per quella gente io scivolavo nell'ignoto come in un grande tunnel senza fine.<br />

Sono sempre tre persone in meno che ti conoscono, dunque ti spiano e ti fanno del m<strong>al</strong>e, che<br />

non sanno nemmeno più cosa sei diventato.<br />

E'una buona cosa.<br />

Tre, perché conto anche la figlia, la loro bambina Thérèse che si feriva fino a far suppurare i<br />

foruncoli, tanto le prudeva di continuo tra pulci e cimici.<br />

E'vero che uno si pungeva t<strong>al</strong>mente da loro, i miei portinai, che entrando nella loro guardiola<br />

sembrava di penetrare a poco a poco in una spazzola.<br />

Il lungo becco del gas nell'entrata, crudo e sibilante, poggiava sui passanti sul bordo del<br />

marciapiede e li mutava in fantasmi str<strong>al</strong>unati e pieni, in un sol colpo, nel riquadro nero <strong>della</strong><br />

porta.<br />

Andavano poi a cercarsi un po' di colore, i passanti, qua e là, davanti <strong>al</strong>le finestre e ai lampadari e<br />

si perdevano fin<strong>al</strong>mente come me nella <strong>notte</strong>, neri e molli.<br />

Non ero nemmeno più costretto a riconoscerli i passanti.<br />

Però mi sarebbe piaciuto fermarli nel loro incerto deambulare, un secondo, solo il tempo di dirgli,<br />

una buona volta, che io, io me ne andavo a perdermi <strong>al</strong> diavolo, che partivo, ma così lontano, che<br />

li mandavo proprio a cagare e che non potevano più farmi niente tutti quanti, tentare niente...<br />

Arrivando <strong>al</strong> boulevard <strong>della</strong> Liberté, i carri delle verdure s<strong>al</strong>ivano ondeggiando verso Parigi.<br />

Ho segu<strong>it</strong>o la loro strada.<br />

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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 235

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