Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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28.05.2013 Views

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ -Questo sai, glielo chiedi tu quando la vedi, a me purché mi dia i cento franchi...» Comunque questo affare della gabbia mi pareva proprio strano, così, di notte. Insistetti. Allora lui cambiò discorso. - Ma com'è che sei andato da loro? chiesi io di nuovo. Non li conoscevi mica gli Henrouille? - E'la vecchia che mi ha portato da loro ti dico, il giorno che l'ho incontrata da te per la visita... Lei è una chiacchierona, quella vecchia quando ci si mette... Non hai idea... Non ne esci... Allora siamo diventati amici con lei e poi anche loro... C'è gente che io la interesso sai!... - Mi avevi mai raccontato niente di tutto questo a me... Ma visto che vai in casa loro, devi sapere se riescono a farla internare la vecchia? - No, non hanno potuto a quel che mi hanno detto...» Tutta questa conversazione gli era molto sgradevole, lo sentivo, lui non sapeva come farmi fuori. Ma più scappava, più ci tenevo a sapere... «La vita è dura a ogni modo, non trovi? Bisogna farne di trighi eh? ripeteva lui vagamente. Ma io lo riportavo sul tema. Ero deciso a non lasciarlo scappare... «Dicono che hanno più soldi di quelli che sembra gli Henrouille. Cosa ne dici te, adesso che te ne vai da loro? - Sì, è proprio possibile che ne abbiano, ma in ogni caso, vorrebbero proprio sbarazzarsi della vecchia!» A fingere, non era mai stato forte Robinson. «E'colpa della vita, sai, che è sempre più cara, che vorrebbero proprio sbarazzarsene. Loro mi hanno detto così che te non la volevi trovare pazza, te!... E'vero?» E senza insistere su questa domanda, mi domandò di scatto da che parte mi dirigevo. «Torni da una visita, te?» Gli raccontai un po' la mia avventura con il marito che avevo appena perso per strada. Questo lo fece proprio sghignazzare, solo che al tempo stesso lo fece anche tossire. Si rannicchiava talmente nel buio per tossire su se stesso che non lo vedevo quasi più, così vicino a me, le mani solo le vedevo ancora un po', che si riunivano piano come un grosso fiore smorto davanti alla bocca, nella notte, a tremare. Non la finiva più. «Sono le correnti d'aria!» fece lui infine esaurita la tosse, quando arrivammo davanti a casa sua. «Certo che sì, ce n'è da me di correnti d'aria! e poi ci sono anche delle pulci! Ce n'hai anche te di pulci a casa?...» Ne avevo. «Per forza, gli ho risposto io, le porto da casa dei malati. - Non trovi che puzzano di piscio i malati? m'ha domandato allora. - Sì, e di sudore anche... - Comunque, fece lui lentamente dopo aver ben pensato, mi sarebbe proprio piaciuto a me fare l'infermiere. - Perché? - Perché, vedi, gli uomini quando stanno in salute, poco da dire, ti fanno paura... Soprattutto dopo la guerra... Io lo so a cosa loro pensano... Si rendono mica sempre conto loro stessi... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 208

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ Ma io, io so a cosa pensano... Quando sono in piedi, pensano ad ammazzarti... Mentre quando sono malati, poco da dire sono meno temibili... Bisogna aspettarsi di tutto, te lo dico io, fin tanto che sono in piedi. Non è vero? - Proprio vero! fui costretto a dire. - E allora te, non è proprio per questo che sei diventato medico? mi ha domandato lui ancora. Cercando, mi resi conto che aveva forse ragione Robinson. Ma si rimise immediatamente a tossire a raffica. «C'hai i piedi bagnati, ti andrai a beccare una pleurite andando a far bagordi la notte... Torna un po' a casa tua, gli consigliai io. Va' a letto...» Tossire a quel modo colpo su colpo, lo spossava. «La vecchia madre Henrouille, eccola lì una che si beccherà un'influenza coi fiocchi! mi tossisce lui sghignazzando in un orecchio. Che roba è? - Vedrai!... mi fa lui. - Cos'è che hanno inventato? - Non posso dirti di più... Vedrai... - Raccontami un po' sta cosa, Robinson, dài schifoso, sai bene che non racconto mai niente, io...» Adesso, improvvisamente, lo prendeva la voglia di raccontarmi tutto, per provarmi forse al tempo stesso che non bisognava prenderlo per rassegnato e moscio come ci aveva l'aria. «Forza allora! lo incoraggiai ancora a bassa voce. Lo sai bene che io non parlo mai...» Era la scusa che gli ci voleva per confessarsi. «Per questo è vero, sai stare zitto te « ammise lui. Ed eccolo allora che parte e spiffera tutto sul serio, ne vuoi, ecco qua... Eravamo tutti soli a quell'ora sul boulevard Coutumance. «Te la ricordi, cominciò lui, la storia dei mercanti di carote?» A tutta prima, non me la ricordavo proprio questa storia dei mercanti di carote. «Sì che la sai, andiamo! insiste lui... Sei proprio te che me l'hai raccontata!... - Ah! sì... E la cosa mi tornò allora in mente di colpo. - Il ferroviere di rue des Brumaires?... Quello che s'era preso un petardo intero nei coglioni andando a rubare i conigli?. . . - Sì, sai, dal fruttivendolo del quai d'Argenteuil... - E'vero!... Ci sono adesso, faccio io. Allora? «Perché ancora non vedevo la relazione fra questa vecchia storia e il caso della vecchia Henrouille. Lui non tardò a mettermi i puntini sulle «i». «Non lo capisci? - No, faccio io... Ma presto non ebbi più il coraggio di capire. - Eh be' comunque ce ne metti di tempo!... - E che tu mi sembravi stranamente andato... non ho potuto fare a meno di osservare. Non è che comunque vi mettete ad assassinare la vecchia Henrouille adesso per far piacere alla nuora? - Oh! io sai, mi contento di fare la gabbia che loro chiedono... ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 209

Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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Ma io, io so a cosa pensano...<br />

Quando sono in piedi, pensano ad ammazzarti...<br />

Mentre quando sono m<strong>al</strong>ati, poco da dire sono meno temibili...<br />

Bisogna aspettarsi di tutto, te lo dico io, fin tanto che sono in piedi.<br />

Non è vero? - Proprio vero! fui costretto a dire.<br />

- E <strong>al</strong>lora te, non è proprio per questo che sei diventato medico? mi ha domandato lui ancora.<br />

Cercando, mi resi conto che aveva forse ragione Robinson.<br />

Ma si rimise immediatamente a tossire a raffica.<br />

«C'hai i piedi bagnati, ti andrai a beccare una pleur<strong>it</strong>e andando a far bagordi la <strong>notte</strong>...<br />

Torna un po' a casa tua, gli consigliai io.<br />

Va' a letto...» Tossire a quel modo colpo su colpo, lo spossava.<br />

«La vecchia madre Henrouille, eccola lì una che si beccherà un'influenza coi fiocchi! mi tossisce<br />

lui sghignazzando in un orecchio.<br />

Che roba è? - Vedrai!... mi fa lui.<br />

- Cos'è che hanno inventato? - Non posso dirti di più...<br />

Vedrai...<br />

- Raccontami un po' sta cosa, Robinson, dài schifoso, sai bene che non racconto mai niente, io...»<br />

Adesso, improvvisamente, lo prendeva la voglia di raccontarmi tutto, per provarmi forse <strong>al</strong> tempo<br />

stesso che non bisognava prenderlo per rassegnato e moscio come ci aveva l'aria.<br />

«Forza <strong>al</strong>lora! lo incoraggiai ancora a bassa voce.<br />

Lo sai bene che io non parlo mai...» Era la scusa che gli ci voleva per confessarsi.<br />

«Per questo è vero, sai stare z<strong>it</strong>to te « ammise lui.<br />

Ed eccolo <strong>al</strong>lora che parte e spiffera tutto sul serio, ne vuoi, ecco qua...<br />

Eravamo tutti soli a quell'ora sul boulevard Coutumance.<br />

«Te la ricordi, cominciò lui, la storia dei mercanti di carote?» A tutta prima, non me la ricordavo<br />

proprio questa storia dei mercanti di carote.<br />

«Sì che la sai, andiamo! insiste lui...<br />

Sei proprio te che me l'hai raccontata!...<br />

- Ah! sì...<br />

E la cosa mi tornò <strong>al</strong>lora in mente di colpo.<br />

- Il ferroviere di rue des Brumaires?...<br />

Quello che s'era preso un petardo intero nei coglioni andando a rubare i conigli?. . .<br />

- Sì, sai, d<strong>al</strong> fruttivendolo del quai d'Argenteuil...<br />

- E'vero!...<br />

Ci sono adesso, faccio io.<br />

Allora? «Perché ancora non vedevo la relazione fra questa vecchia storia e il caso <strong>della</strong> vecchia<br />

Henrouille.<br />

Lui non tardò a mettermi i puntini sulle «i».<br />

«Non lo capisci? - No, faccio io...<br />

Ma presto non ebbi più il coraggio di capire.<br />

- Eh be' comunque ce ne metti di tempo!...<br />

- E che tu mi sembravi stranamente andato... non ho potuto fare a meno di osservare.<br />

Non è che comunque vi mettete ad assassinare la vecchia Henrouille adesso per far piacere <strong>al</strong>la<br />

nuora? - Oh! io sai, mi contento di fare la gabbia che loro chiedono...<br />

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