Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it

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28.05.2013 Views

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ trattamento il minimo parere netto o categorico. «Anzitutto, ci crede lei, caro collega, lei, ai sieri? cominciò a chiedermi lui. Eh? che ne dice?... E i vaccini allora?... Insomma qual è la sua impressione?... Ci sono ingegni di prim'ordine che oggi non vogliono più sentir parlare di vaccini... E'azzardato, collega, certo... Lo trovo anch'io... Ma insomma? Eh? In fin dei conti? Non trova che c'è del vero in questa negatività?... Che ne pensa lei?» Le frasi procedevano nella sua bocca a salti tremendi fra valanghe di «erre» smisurate. Mentre lui si dibatteva come un leone tra altre ipotesi furiose e disperate, Jaunisset, che all'epoca viveva ancora, l'illustre gran segretario, se ne venne a passare proprio sotto le nostre finestre meticoloso e accigliato. A vederlo, Parapine impallidì ancor di più se possibile e cambiò nervosamente discorso, affrettandosi a manifestarmi sùbito tutto il disgusto che provocava in lui la sola vista quotidiana di quello Jaunisset d'altronde universalmente osannato. Nello spazio di un secondo diede a questo famoso Jaunisset del falsario, del maniaco della specie più temibile e gli attribuì ancora più delitti mostruosi e inediti e segreti di quelli che ci volevano per riempire un intero bagno penale per un secolo. Non potevo più impedirgli, a Parapine, di fornirmi cento, mille dettagli astiosi sul pagliaccesco mestiere del ricercatore al quale egli era costretto a sottomettersi per mangiare, un astio più rigoroso, davvero più scientifico, di quello che emanano altri uomini posti in condizioni analoghe negli uffici o nei negozi. Teneva quei discorsi a voce altissima e mi stupivo della sua franchezza. L'inserviente di laboratorio ci ascoltava. Aveva finito anche lui la sua piccola cucina e si agitava ancora pro forma tra stufe e provette, ma aveva talmente preso l'abitudine, l'inserviente, d'ascoltare Parapine nel pieno delle sue maledizioni, per così dire quotidiane, che adesso attribuiva a quei discorsi, per esorbitanti che fossero, un valore assolutamente accademico e insignificante. Certi piccoli esperimenti personali che lui perseguiva con gran serietà, l'inserviente, in una delle stufe del laboratorio gli sembravano, al contrario di quel che raccontava Parapine, prodigiosi e squisitamente istruttivi. I furori di Parapine non riuscivano affatto a distrarlo da quelli. Prima di andarsene, chiuse la porta della stufa sui suoi microbi personali, come su un tabernacolo, teneramente, scrupolosamente. «Ha visto il mio inserviente, collega? L'ha visto questo vecchio scemo d'un inserviente? fece Parapine nei suoi confronti, appena quello uscì. Eh be' ecco che son trent'anni, che a spazzare le mie schifezze non sente altro intorno a sé che parlare di scienza e in grande abbondanza e sincerità parola mia... tuttavia, invece di restarne disgustato, è lui e solo lui che ha finito per crederci proprio qui! A forza di pasticciare le mie colture le trova meravigliose! Ci si lecca i baffi... L'ultima delle mie pagliacciate lo inebria! Non succede d'altronde la stessa cosa in tutte le religioni? Non è forse da un pezzo che il prete pensa a tutt'altra cosa che al Buon Dio mentre il ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 192

Louis Ferdinand CelineViaggio al termine della notte.” ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ sacrista ci crede ancora... E'sicuro come la morte? C'è proprio da vomitare!... Il mio idiota qui non spinge forse il ridicolo fino a copiare il grande Bioduret Joseph nei vestiti e la barbetta! L'ha notato?.. Detto tra noi, in proposito, il grande Bioduret non era poi tanto diverso dal mio inserviente non fosse per la reputazione mondiale e l'intensità dei ghiribizzi... Con la mania di sciacquare perfettamente le bottiglie e di sorvegliare da incredibilmente vicino lo schiudersi delle tarme, m'è sempre sembrato spaventosamente volgare a me questo incommensurabile genio sperimentale... Gli tolga un pò al grande Bioduret la sua prodigiosa piccineria casalinga e mi dica un po' cosa resta da ammirare? Glielo domando! Una faccia arcigna da portinaio attaccabrighe e malevolo. E basta. In più, ne ha dato ampie prove all'Accademia del suo porco carattere nei vent'anni che ci passò, detestato da quasi tutti, ci ha litigato quasi con tutti, e neanche poco... Era un megalomane di talento... Tutto lì.» Parapine s'apprestava a sua volta, lentamente, ad andarsene. Lo aiutai a passarsi una specie di sciarpa intorno al collo e sopra la sua forfora di sempre anche una sorta di mantiglia. Allora gli tornò l'idea che ero venuto a vederlo per qualcosa di molto preciso e urgente. «E'vero, fece lui, a furia di annoiarla con le mie faccenduole, dimenticavo il suo malato! Mi perdoni collega e torniamo sùbito al nostro soggetto! Ma cosa potrei dirle io che lei non sappia già! Tra tante teorie traballanti, esperienze discutibili, la ragione comanderebbe in fondo di non scegliere! Faccia dunque per il meglio, su collega! Dal momento che deve agire, faccia per il meglio! Per me comunque, posso garantirle qui in confidenza, questa infezione tifica è riuscita a stufarmi oltre ogni limite! Anche oltre ogni immaginazione! Quando l'affrontai in gioventù la tifoide, non eravamo che pochi, ricercatori ad affrontare questo campo e potevamo, insomma, contarci agevolmente, farci valere reciprocamente...Mentre adesso, cosa dirle? Ne arrivano dalla Lapponia caro mio! dal Perù! Tutti i giorni di più! Ne vengono da ogni parte di specialisti! Ne fabbricano in serie in Giappone! Ho visto il mondo diventare nel giro di pochi anni una vera babilonia di pubblicazioni universali e stravaganti sullo stesso argomento trito e ritrito. Mi rassegno per tenermi il posto e difenderlo certo bene o male, a presentare e ripresentare lo stesso articoluzzo da un congresso, da una rivista all'altra, gli faccio semplicemente subire alla fine d'ogni stagione qualche modifica sottile e anodina, del tutto marginale... Ma tuttavia mi creda, collega, la tifoide al giorno d'oggi, è fuori moda come il mandolino o il banjo. C'è da morirci glielo dico io! Ciascuno vuole suonarci un motivetto a modo suo. No, glielo voglio proprio confessare, non ho più la forza di affannarmi ulteriormente, quel che cerco per finire la mia esistenza, è un angolino di ricerche belle tranquille, che non mi procurino più né nemici né allievi, ma quella mediocre notorietà senza gelosia di cui mi contento e di cui ho gran bisogno. Tra le altre stupidaggini, ho pensato allo studio dell'influenza comparata del riscaldamento centrale sulle emorroidi nei paesi del Nord e del Mezzogiorno. Che ne dice? Igiene? Diete? Sono faccende di moda! non è vero? Uno studio del genere condotto come si deve e tirato per le lunghe mi concilierà l'Accademia son sicuro, che ha una ________________________________________________________________________________________________________________________ Beneinst.it 193

Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />

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trattamento il minimo parere netto o categorico.<br />

«Anz<strong>it</strong>utto, ci crede lei, caro collega, lei, ai sieri? cominciò a chiedermi lui.<br />

Eh? che ne dice?...<br />

E i vaccini <strong>al</strong>lora?...<br />

Insomma qu<strong>al</strong> è la sua impressione?...<br />

Ci sono ingegni di prim'ordine che oggi non vogliono più sentir parlare di vaccini...<br />

E'azzardato, collega, certo...<br />

Lo trovo anch'io...<br />

Ma insomma? Eh? In fin dei conti? Non trova che c'è del vero in questa negativ<strong>it</strong>à?...<br />

Che ne pensa lei?» Le frasi procedevano nella sua bocca a s<strong>al</strong>ti tremendi fra v<strong>al</strong>anghe di «erre»<br />

smisurate.<br />

Mentre lui si dibatteva come un leone tra <strong>al</strong>tre ipotesi furiose e disperate, Jaunisset, che <strong>al</strong>l'epoca<br />

viveva ancora, l'illustre gran segretario, se ne venne a passare proprio sotto le nostre finestre<br />

meticoloso e accigliato.<br />

A vederlo, Parapine imp<strong>al</strong>lidì ancor di più se possibile e cambiò nervosamente discorso,<br />

affrettandosi a manifestarmi sùb<strong>it</strong>o tutto il disgusto che provocava in lui la sola vista quotidiana di<br />

quello Jaunisset d'<strong>al</strong>tronde univers<strong>al</strong>mente osannato.<br />

Nello spazio di un secondo diede a questo famoso Jaunisset del f<strong>al</strong>sario, del maniaco <strong>della</strong> specie<br />

più temibile e gli attribuì ancora più del<strong>it</strong>ti mostruosi e ined<strong>it</strong>i e segreti di quelli che ci volevano<br />

per riempire un intero bagno pen<strong>al</strong>e per un secolo.<br />

Non potevo più impedirgli, a Parapine, di fornirmi cento, mille dettagli astiosi sul pagliaccesco<br />

mestiere del ricercatore <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e egli era costretto a sottomettersi per mangiare, un astio più<br />

rigoroso, davvero più scientifico, di quello che emanano <strong>al</strong>tri uomini posti in condizioni an<strong>al</strong>oghe<br />

negli uffici o nei negozi.<br />

Teneva quei discorsi a voce <strong>al</strong>tissima e mi stupivo <strong>della</strong> sua franchezza.<br />

L'inserviente di laboratorio ci ascoltava.<br />

Aveva fin<strong>it</strong>o anche lui la sua piccola cucina e si ag<strong>it</strong>ava ancora pro forma tra stufe e provette, ma<br />

aveva t<strong>al</strong>mente preso l'ab<strong>it</strong>udine, l'inserviente, d'ascoltare Parapine nel pieno delle sue m<strong>al</strong>edizioni,<br />

per così dire quotidiane, che adesso attribuiva a quei discorsi, per esorb<strong>it</strong>anti che fossero, un<br />

v<strong>al</strong>ore assolutamente accademico e insignificante.<br />

Certi piccoli esperimenti person<strong>al</strong>i che lui perseguiva con gran serietà, l'inserviente, in una delle<br />

stufe del laboratorio gli sembravano, <strong>al</strong> contrario di quel che raccontava Parapine, prodigiosi e<br />

squis<strong>it</strong>amente istruttivi.<br />

I furori di Parapine non riuscivano affatto a distrarlo da quelli.<br />

Prima di andarsene, chiuse la porta <strong>della</strong> stufa sui suoi microbi person<strong>al</strong>i, come su un<br />

tabernacolo, teneramente, scrupolosamente. «Ha visto il mio inserviente,<br />

collega? L'ha visto questo vecchio scemo d'un inserviente? fece Parapine nei suoi confronti,<br />

appena quello uscì.<br />

Eh be' ecco che son trent'anni, che a spazzare le mie schifezze non sente <strong>al</strong>tro intorno a sé che<br />

parlare di scienza e in grande abbondanza e sincer<strong>it</strong>à parola mia... tuttavia, invece di restarne<br />

disgustato, è lui e solo lui che ha fin<strong>it</strong>o per crederci proprio qui! A forza di pasticciare le mie<br />

colture le trova meravigliose! Ci si lecca i baffi...<br />

L'ultima delle mie pagliacciate lo inebria! Non succede d'<strong>al</strong>tronde la stessa cosa in tutte le<br />

religioni? Non è forse da un pezzo che il prete pensa a tutt'<strong>al</strong>tra cosa che <strong>al</strong> Buon Dio mentre il<br />

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