Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Il Dottore è diventato pazzo! Portagli via il bambino, mamma!» Lei metteva in s<strong>al</strong>vo il bambino.<br />
Non saprò mai perché, ma lei si è messa, tanto che era ecc<strong>it</strong>ata, a prendere l'accento basco. «Dice<br />
cose spaventose! Mamma!...<br />
E' un demente!... » Mi strapparono il bambino d<strong>al</strong>le mani come avrebbero potuto strapparlo d<strong>al</strong>le<br />
fiamme.<br />
Il nonno che prima era così timido adesso staccò d<strong>al</strong> muro un grosso termometro di mogano,<br />
enorme, come una clava...<br />
E m'accompagnava a distanza, verso la porta, mi tirò addosso il battente, con violenza, con un<br />
gran c<strong>al</strong>cio.<br />
Beninteso, ne approf<strong>it</strong>tarono per non pagarmi la vis<strong>it</strong>a.<br />
Quando mi sono r<strong>it</strong>rovato per strada, non ero molto contento di quello che mi era cap<strong>it</strong>ato.<br />
Non tanto d<strong>al</strong> punto di vista <strong>della</strong> mia reputazione che non poteva essere peggiore nel quartiere<br />
di quella che già m'avevano fatto e senza che per quello avessi avuto bisogno di darmi da fare, ma<br />
sempre a causa di Robinson di cui avevo sperato di liberarmi con uno scatto risoluto, trovare nello<br />
scand<strong>al</strong>o volontario la risolutezza di non vederlo più quello là, facendomi una specie di scena<br />
brut<strong>al</strong>e da me stesso.<br />
Così, avevo c<strong>al</strong>colato: Proverò a t<strong>it</strong>olo speriment<strong>al</strong>e tutto lo scand<strong>al</strong>o che si può arrivare a fare in<br />
una volta sola! Soltanto che non si finisce mai con lo scand<strong>al</strong>o e l'emozione, non si sa mai fin<br />
dove sarai costretto a andare con la franchezza...<br />
Quel che gli uomini ti nascondono ancora.<br />
Quello che ti mostreranno ancora...<br />
Se vivi abbastanza a lungo...<br />
Se vai abbastanza in là nelle loro castronerie...<br />
Bisognava ricominciare da capo.<br />
Avevo voglia d'andarmi a nascondere, anch'io, per il momento.<br />
Dapprima per tornare ho preso per l'impasse Gibert e poi per rue des V<strong>al</strong>entines.<br />
E un bel tocco di strada.<br />
Hai tempo di cambiare idea.<br />
Andavo verso le luci.<br />
A Place Trans<strong>it</strong>oire, ho incontrato Péridon, quello che accende i lampioni.<br />
Abbiamo scambiato qu<strong>al</strong>che frase insignificante. «Va <strong>al</strong> cinema Dottore?» ha chiesto lui.<br />
Mi diede l'idea.<br />
La trovai buona.<br />
Con l'autobus fai più in fretta che col metrò.<br />
Dopo quell'intermezzo vergognoso sarei proprio andato via da Rancy davvero e per sempre, se<br />
avessi potuto.<br />
Man mano che resti in un posto, le cose e le persone si sbracano, marciscono e si mettono a<br />
puzzare appos<strong>it</strong>amente per te.<br />
M<strong>al</strong>grado tutto, ho fatto bene a tornare a Rancy il giorno dopo, per via di Bébert che s'era<br />
amm<strong>al</strong>ato proprio in quel momento.<br />
Il collega Folichon se n'era andato in vacanza, la zia ha es<strong>it</strong>ato e poi m'ha chiesto comunque di<br />
curarglielo lo stesso il nipote, indubbiamente perché ero il meno caro tra gli <strong>al</strong>tri medici che<br />
conosceva.<br />
E'cap<strong>it</strong>ato dopo Pasqua.<br />
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<strong>Beneinst</strong>.<strong>it</strong> 186