Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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I viaggiatori si sottomettevano senza impazienza a un complicato r<strong>it</strong>o di pagamento con una sorta<br />
di macinacaffè a moneta piazzato proprio <strong>al</strong>l'entrata <strong>della</strong> vettura.<br />
Il controllore li guardava eseguire, vest<strong>it</strong>o come uno dei nostri, in uniforme di «miliziano<br />
b<strong>al</strong>canico prigioniero ».<br />
Fin<strong>al</strong>mente, arrivavo, sfin<strong>it</strong>o, ripassavo di r<strong>it</strong>orno da quelle escursioni populiste davanti<br />
<strong>al</strong>l'inesauribile doppia fila di bellezze del mio atrio di Tant<strong>al</strong>o e ripassavo ancora e sempre pieno<br />
di sogni e desideri.<br />
La bolletta era t<strong>al</strong>e che non osavo più frugarmi le tasche per controllare.<br />
Purché Lola non avesse deciso di assentarsi in quel momento! pensavo io...<br />
E anz<strong>it</strong>utto, avrebbe voluto ricevermi? Le avrei scroccato cinquanta o anche cento dollari tanto per<br />
cominciare?...<br />
Es<strong>it</strong>avo, sentivo che non avrei avuto il coraggio che ci voleva senza prima aver mangiato e<br />
dorm<strong>it</strong>o bene, una buona volta.<br />
E poi, fossi riusc<strong>it</strong>o in quel primo tentativo di batter cassa, mi metterei sùb<strong>it</strong>o a cercare Robinson,<br />
v<strong>al</strong>e a dire, d<strong>al</strong> momento in cui avessi ripreso forze a sufficienza.<br />
Era mica un tipo del mio genere lui, Robinson! Era uno deciso, lui, <strong>al</strong>meno! Uno con le p<strong>al</strong>le!<br />
Ah! Ne doveva già conoscere di trucchi e truschini sull'America! Lui aveva forse un modo per<br />
acquisire quella convinzione, quella tranquill<strong>it</strong>à che a me faceva tot<strong>al</strong>mente difetto...<br />
Se come immaginavo anche lui era sbarcato da una g<strong>al</strong>era e aveva c<strong>al</strong>pestato questa riva molto<br />
prima di me, di certo a quell'ora se l'era fatta lui la sua posizione americana! L'ag<strong>it</strong>arsi<br />
imperturbabile di quegli stramp<strong>al</strong>ati non doveva fargli niente a lui! Anch'io forse, pensandoci<br />
bene, avrei potuto cercare un impiego in uno di quegli uffici di cui leggevo i cartelli squillanti d<strong>al</strong><br />
di fuori...<br />
Ma <strong>al</strong>l'idea di dover penetrare in una di quelle case mi sbiancavo e sprofondavo d<strong>al</strong>la timidezza.<br />
Il mio hotel mi bastava.<br />
Tomba gigantesca e odiosamente animata.<br />
Forse agli hab<strong>it</strong>ués non gli faceva lo stesso effetto che a me quegli ammassi di materia e di <strong>al</strong>veoli<br />
commerci<strong>al</strong>i quell'infin<strong>it</strong>o intrecciarsi di nervature? Per loro era forse la sicurezza tutto quel diluvio<br />
in sospensione mentre per me era soltanto uno spaventoso sistema di coercizioni, in mattoni,<br />
corridoi, catenacci, sportelli, una gigantesca tortura arch<strong>it</strong>ettonica, inespiabile.<br />
Filosofeggiare non è che un <strong>al</strong>tro modo di aver paura e porta solo a sterili fantasie.<br />
Non avendo più che tre dollari in tasca, cominciai a guardarli s<strong>al</strong>tare nel p<strong>al</strong>mo <strong>della</strong> mano i miei<br />
dollari <strong>al</strong>la luce degli annunci di Times Square, quella piccola piazza sorprendente in cui la<br />
pubblic<strong>it</strong>à zampilla sopra la folla intenta a scegliersi un cinema.<br />
Mi cercai un ristorante molto economico e abbordai uno di quei refettori pubblici razion<strong>al</strong>izzati<br />
dove il servizio è ridotto <strong>al</strong> minimo e il r<strong>it</strong>o <strong>al</strong>imentare semplificato sull'esatta misura del bisogno<br />
natur<strong>al</strong>e.<br />
Appena entri, ti mettono in mano un piatto e vai a prendere il tuo posto nella fila.<br />
Attesa.<br />
Vicine, <strong>al</strong>cune gradevolissime candidate <strong>al</strong> pranzo come me non mi filavano per niente...<br />
Deve fare uno strano effetto, pensavo io, quando ci si può permettere d'abbordare così una di<br />
quelle signorine d<strong>al</strong> naso svelto e civettuolo: « Signorina, gli direbbe uno, sono ricco, molto<br />
ricco... mi dica quel che le farebbe piacere accettare... » Allora di colpo tutto diventa semplice,<br />
divinamente, senza dubbio, tutto quel che era così complicato un momento prima...<br />
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