Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Erano i poveri di dovunque.<br />
Come se avessi saputo dove andavo, feci finta di scegliere ancora e ho cambiato strada, ho preso<br />
sulla destra un'<strong>al</strong>tra via, meglio illuminata, Broadway si chiamava...<br />
Il nome l'ho letto su una targa.<br />
Molto <strong>al</strong> di sopra degli ultimi piani, in <strong>al</strong>to, restava <strong>della</strong> luce con dei gabbiani e dei pezzi di cielo.<br />
Noi avanzavamo nel chiarore di giù, m<strong>al</strong>ato come quello <strong>della</strong> foresta e così grigio che la strada<br />
ne era piena come un grosso miscuglio di cotone sporco.<br />
Era come una fer<strong>it</strong>a triste la strada che non finiva mai, con noi sul fondo, noi<strong>al</strong>tri, da un bordo<br />
<strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tro, da una pena <strong>al</strong>l'<strong>al</strong>tra, verso una fine che non si vede mai, la fine di tutte le strade del<br />
mondo.<br />
Vetture non ne passavano, solo gente e ancora gente.<br />
Era il quartiere prezioso, mi hanno spiegato più tardi, il quartiere dell'oro: Manhattan.<br />
Ci si entra solo a piedi, come in chiesa.<br />
E'il bel cuore in Banca del mondo d'oggi.<br />
Eppure ci sono di quelli che sputano per terra quando passano.<br />
Bisogna essere degli sfrontati.<br />
E'un quartiere che di oro è pieno, un vero miracolo e si può perfino sentirlo il miracolo attraverso<br />
le porte con il suo rumore dei dollari che vengono stropicciati, sempre troppo leggero il Dollaro,<br />
un vero Spir<strong>it</strong>o Santo, più prezioso del sangue.<br />
Ho avuto comunque il tempo di andarli a vedere e sono anche entrato a parlargli a questi<br />
impiegati che custodiscono il liquido.<br />
Sono tristi e m<strong>al</strong> pagati.<br />
Quando i fedeli entrano nella loro Banca, non bisogna credere che si possono servire così a<br />
capriccio.<br />
Proprio per niente.<br />
Parlano a Dollaro mormorandogli delle cose attraverso una piccola grata, si confessano insomma.<br />
Poco rumore, lampade morbide, un minuscolo sportello fra <strong>al</strong>te arcate, è tutto.<br />
Non inghiottono l'Ostia.<br />
Se la mettono sul cuore.<br />
Non potevo restare molto ad ammirarli.<br />
Bisognava seguire la gente <strong>della</strong> strada tra le pareti d'ombra liscia.<br />
Di colpo, ecco che s'è <strong>al</strong>largata la nostra strada come un crepaccio che finisse in un laghetto di<br />
luce.<br />
Ci si è trovati davanti una grande pozza di luce glauca immobile tra mostri e mostri di case.<br />
Nel bel mezzo di quello spiazzo, un villino con un'arietta campestre, e bordato di pratini<br />
tristanzuoli.<br />
Chiesi a più d'un vicino <strong>della</strong> folla che cos'era quella costruzione che si vedeva ma la maggior<br />
parte finse di non sentirmi.<br />
Non avevano tempo da perdere.<br />
Un ragazzino, passando accanto, volle comunque informarmi che era il Municipio, vecchio<br />
monumento dell'epoca coloni<strong>al</strong>e aggiunse lui, tutto quel che c'era di storico... che avevano lasciato<br />
là...<br />
L'ambulacro di quell'oasi era fatto a giardino pubblico, con delle panchine, e ci si stava anche<br />
proprio comodi a guardarlo, il Municipio, seduti.<br />
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