Viaggio al termine della notte - L. F. Celine - Beneinst.it
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Louis Ferdinand <strong>Celine</strong> “<strong>Viaggio</strong> <strong>al</strong> <strong>termine</strong> <strong>della</strong> <strong>notte</strong>.”<br />
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Una roba che ti rimette a posto come un frutto nella v<strong>it</strong>a. Ero cap<strong>it</strong>ato nel solo villaggio che non<br />
serviva a niente.<br />
Una piccola guarnigione di famiglie di marinai lo teneva in buono stato con tutte le sue<br />
inst<strong>al</strong>lazioni per il giorno ipotetico in cui una peste furiosa arrivasse con una nave come la nostra<br />
e minacciasse il grande porto.<br />
Era <strong>al</strong>lora in quelle inst<strong>al</strong>lazioni che ne farebbero schiattare il più possibile di stranieri perché gli<br />
<strong>al</strong>tri <strong>della</strong> c<strong>it</strong>tà non si prendano niente.<br />
C'era perfino un cim<strong>it</strong>ero bello pronto nei paraggi e piantato di fiori dappertutto.<br />
Aspettavano.<br />
Da sessant'anni aspettavano, si faceva nient'<strong>al</strong>tro che aspettare.<br />
Trovata una piccola capanna vuota mi ci sono intrufolato e ho dorm<strong>it</strong>o sùb<strong>it</strong>o e fin d<strong>al</strong> mattino<br />
non ci furono che marinai nelle stradine, vest<strong>it</strong>i corti, inquadrati e decisi, bisogna vedere come, a<br />
darci di scopa e far andare il secchio dell'acqua intorno <strong>al</strong> mio rifugio e per tutti gli incroci di<br />
quel villaggio teorico.<br />
Avevo un bell'ostentare un'arietta distaccata, avevo t<strong>al</strong>mente fame che mi avvicinai m<strong>al</strong>grado tutto a<br />
un posto dove si sentiva odore di cucina.<br />
E' là che fui scovato e poi incastrato tra due pattuglie ben decise a identificarmi.<br />
Si parlò sùb<strong>it</strong>o di buttarmi in acqua.<br />
Condotto per direttissima davanti <strong>al</strong> Direttore <strong>della</strong> Quarantena non me la vedevo bene e anche se<br />
mi ero fatto una certa faccia tosta nelle costanti avvers<strong>it</strong>à mi sentivo ancora troppo zuppo di febbre<br />
per rischiare una qu<strong>al</strong>che brillante improvvisazione.<br />
Sragionavo, e il cuore non mi stava dietro.<br />
Meglio era perdere conoscenza.<br />
E' quel che mi cap<strong>it</strong>ò.<br />
Nell'ufficio in cui più tardi ripresi i sensi, <strong>al</strong>cune dame in ab<strong>it</strong>i chiari avevano sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o gli uomini<br />
intorno a me, mi fecero subire un interrogatorio vago e benevolo di cui mi sarei proprio<br />
accontentato.<br />
Ma non v'è indulgenza che duri a questo mondo e sin d<strong>al</strong> giorno dopo gli uomini si rimisero a<br />
parlarmi di prigione.<br />
Ne approf<strong>it</strong>tai per parlargli di pulci io, così senza averne l'aria...<br />
Che sapevo acchiapparle...<br />
Contarle...<br />
Che era il mio forte e anche ordinare quei parass<strong>it</strong>i in vere statistiche.<br />
Vedevo bene che i miei modi le interessavano, le <strong>al</strong>luzzavano le mie guardie.<br />
Mi ascoltavano.<br />
Ma quanto a credermi era un <strong>al</strong>tro paio di maniche.<br />
Fin<strong>al</strong>mente sopraggiunse il comandante <strong>della</strong> stazione in persona.<br />
Si chiamava il «Rampollo (10) gener<strong>al</strong>e » che sarebbe stato un bel nome per un pesce.<br />
Lui si mostrò grossolano, ma più deciso degli <strong>al</strong>tri. «Cosa ci stai a raccontare ragazzo? mi disse<br />
lui, che sai contare le pulci? Ah,ah!...» Contava su menate come quelle per confondermi.<br />
Ma io colpo su colpo gli rec<strong>it</strong>ai la piccola arringa che m'ero preparato. « Ci credo <strong>al</strong>la<br />
numerazione delle pulci! E' un fattore di civiltà perché la numerazione sta <strong>al</strong>la base di un materi<strong>al</strong>e<br />
statistico dei più preziosi!...<br />
Un paese progressista deve conoscere il numero delle sue pulci, divise per sesso, gruppi d'età,<br />
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