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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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lei sul marciapiede c’era quell’uomo misterioso di cui aveva tanto sentito parlare,<br />

l’uomo che si diceva trafficasse con la Magia Nera e che a quanto pareva, in quel<br />

momento, era impegnato nella ricerca di un ancor più terribile segreto. Sì, era proprio<br />

il mago Oliver Haddo che le stava passando lentamente dinanzi. Di colpo egli si<br />

fermò, portò una mano al cuore e cadde pesantemente a terra. La concierge, l’unica<br />

persona presente, corse verso di lui con un grido. Si inginocchiò e, guardandosi<br />

intorno con terrore, scorse Margaret.<br />

«Oh, mademoiselle, venez vite» gridò.<br />

Margaret fu costretta a obbedire, con il cuore che le batteva furiosamente. Abbassò<br />

gli occhi su Oliver, e lui le sembrò come morto. Dimenticò subito di averlo detestato.<br />

D’istinto si inginocchiò al suo fianco e gli slacciò il colletto della camicia. Egli aprì<br />

gli occhi. Un’espressione di terribile angoscia gli sfiorò il viso.<br />

«Per l’amor di Dio, accompagnatemi dentro un momento» ansimò. «O morirò per<br />

la strada.»<br />

Margaret ne fu impietosita. Non si poteva portarlo nel bugigattolo puzzolente e<br />

senz’aria della concierge. Tuttavia, con il suo aiuto, Margaret riuscì a rimetterlo in<br />

piedi, e insieme lo portarono nello studio. Egli si lasciò cadere penosamente su una<br />

sedia.<br />

«Volete un po’ d’acqua?» chiese Margaret.<br />

«Potreste prendermi una pastiglia dalla tasca?»<br />

Inghiottì una tavoletta bianca che Margaret tolse da una scatolina che gli pendeva<br />

dalla catena dell’orologio.<br />

«Sono davvero desolato di procurarvi tanto disturbo» rantolò lui. «Soffro di cuore<br />

e a volte mi trovo molto vicino alla morte.»<br />

«Sono lieta di esservi stata d’aiuto» disse lei.<br />

Ora sembrava respirare meglio. Margaret decise di lasciarlo indisturbato per<br />

qualche minuto, affinché potesse recuperare le forze. Prese un libro e cominciò a<br />

leggere. Dopo pochi istanti, senza muoversi dalla sedia, egli parlò.<br />

«Dovete detestarmi per aver turbato in questo modo la vostra intimità.»<br />

La sua voce era più salda, e la compassione della ragazza svanì non appena lei si<br />

accorse che si stava riprendendo. Gli rispose con gelida indifferenza.<br />

«Non potevo fare altro che ciò che ho fatto. Avrei portato dentro anche un cane se<br />

mi fosse sembrato ferito.»<br />

«Capisco che volete che me ne vada.»<br />

Si alzò e fece qualche passo verso la porta, ma barcollò e con un gemito cadde<br />

sulle ginocchia. Margaret balzò verso di lui per aiutarlo, rimproverandosi<br />

amaramente le proprie parole sprezzanti. Quell’uomo era appena sfuggito alla morte<br />

e lei si era dimostrata senza pietà.<br />

«Oh, vi prego, restate quanto volete» gridò. «Mi dispiace, non volevo ferirvi.»<br />

Egli si trascinò a fatica verso la sedia e Margaret, piena di rimorso, gli rimase<br />

accanto senza sapere cosa fare. Gli versò un bicchiere d’acqua, ma lui lo allontanò<br />

come se non volesse esserle debitore neppure di quello.<br />

«Non c’è proprio nulla che possa fare per voi?» esclamò lei addolorata.<br />

«Nulla, tranne che permettermi di restare su questa sedia» ansimò lui.<br />

«Spero che rimarrete quanto vorrete.»

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