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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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«I due minuti sono passati, mademoiselle! Salta, cavalletta!»<br />

«Erik!» gridò Christine. «Giurami, mostro, giurami che è lo scorpione quello che<br />

bisogna ruotare!»<br />

«Certo, per saltare al nostro matrimonio!»<br />

«Ah, lo vedi? Hai detto per saltare!»<br />

«... <strong>Al</strong> nostro matrimonio, piccola ingenua! Lo scorpione aprirà le danze. Ma ora<br />

basta! Non vuoi lo scorpione, dunque gira la cavalletta!»<br />

«Erik!»<br />

«Basta!»<br />

Io stavo gridando all’unisono con Christine. Monsieur de Chagny era sempre in<br />

ginocchio a pregare.<br />

«Erik, ho girato lo scorpione!»<br />

Oh, quel secondo durante il quale aspettammo di saltare in pezzi, travolti dal<br />

ruggito dell’esplosione!<br />

<strong>Al</strong>l’inizio arrivò piano, poi più forte, poi fortissimo...<br />

Ma non era il sibilo del fuoco. Era molto più simile al rombo dell’acqua. Poi<br />

divenne un suono gorgogliante.<br />

Ci precipitammo verso la botola. Tutta la nostra sete, scomparsa per la paura,<br />

ritornò ora all’udire quel rumore d’acqua.<br />

L’acqua saliva nella cantina, al di sopra dei barili di polvere e noi scendemmo di<br />

sotto con le gole aride. L’acqua si allargava sul pavimento della stanza. Se avesse<br />

continuato a quel modo l’intera casa sul lago sarebbe stata sommersa. Ora l’acqua era<br />

davvero abbastanza! Erik doveva fermarla immediatamente!<br />

«Erik; Erik! Quest’acqua è sufficiente per la polvere da sparo! Fermala! Gira lo<br />

scorpione!»<br />

Ma Erik non rispose. Non udivamo altro che l’acqua che saliva, ormai a metà<br />

strada tra il pavimento e l’altezza delle nostre cinture!<br />

«Christine!» gridò monsieur de Chagny. «Christine! Abbiamo l’acqua oltre le<br />

ginocchia!»<br />

Ma Christine non rispose. Non sentivamo altro che l’acqua che saliva.<br />

Non c’era nessuno nella stanza accanto, nessuno che potesse ruotare il rubinetto,<br />

nessuno che girasse lo scorpione! Eravamo soli, destinati ad annegare!<br />

Ormai non riuscivamo più a toccare ed eravamo sospinti dall’acqua che ci<br />

trascinava contro gli specchi scuri e poi ci respingeva di nuovo al centro della stanza.<br />

Le nostre voci, al di sopra del ruggito del vortice, gridavano invano chiedendo aiuto.<br />

Le nostre braccia si intralciavano tra loro nel tentativo di nuotare; ci dibattevamo,<br />

soffocando nell’acqua nera. Già non riuscivamo quasi più a respirare poiché l’aria<br />

rimasta sfuggiva attraverso qualche buco nel soffitto sospinta dalla superficie<br />

dell’acqua che saliva.<br />

Persi le forze, tentai invano di aggrapparmi alle pareti di specchio! <strong>Con</strong>tinuavamo<br />

a ruotare vorticosamente! Cominciammo ad affondare! Un ultimo tentativo! Un<br />

ultimo grido:<br />

«Erik!... Christine!...»<br />

Poi persi completamente conoscenza.

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