AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

succedendo, perché quando le luci tornarono immediatamente dopo, Christine Daae
non era più in scena!
Il primo pensiero di Raoul dopo l’incredibile sparizione di Christine fu quello di
incolpare Erik. Non dubitava più dei poteri quasi soprannaturali dell’uomo che aveva
fatto dell’Opera il proprio impero. Si precipitò attraverso il teatro in un folle attacco
d’amore e di disperazione.
«Dove state andando tanto di fretta, monsieur Chagny?» gli chiese una voce dietro
di lui.
Raoul si girò e riconobbe il persiano della notte precedente. Si fermò.
«Proprio voi!» gridò con voce febbricitante. «Voi conoscete i segreti di Erik. Chi
siete?»
«Lo sapete chi sono. Sono il persiano. Spero, monsieur de Chagny, che non abbiate
tradito il segreto di Erik.»
«E perché dovrei esitare a tradire quel mostro, signore?» replicò Raoul, con astio,
cercando di liberarsi dello sconosciuto.
«Mi auguro che non abbiate detto nulla di Erik, signore, perché il segreto di Erik è
anche quello di Christine Daae, e parlare di uno è come parlare dell’altra.»
«Signore», disse Raoul sempre più impaziente «sembrerebbe che conosciate molte
delle cose che mi riguardano, ma non ho tempo di stare ad ascoltarvi!»
«Ancora una volta», l’interruppe l’altro «dove state andando tanto di fretta?»
«Non lo immaginate? A soccorrere Christine Daae.»
«Allora, signore, restate qui, perché Christine Daae è qui.»
«Come lo sapete?»
«Ero presente allo spettacolo e so che nessuno al mondo tranne Erik potrebbe
portare a termine un rapimento come quello! Oh», disse con un profondo sospiro
«riconosco il tocco di quel mostro!»
«Signore», disse Raoul «non conosco le vostre intenzioni, ma potete fare qualcosa
per aiutarmi a trovarla?»
«Penso di sì, monsieur de Chagny; è per questo che vi ho rivolto la parola.»
E il persiano lo condusse lungo un corridoio che Raoul non aveva mai visto prima,
neppure con Christine. Arrivarono al camerino della ragazza e il persiano si avvicinò
direttamente allo stretto divisorio che separava, il camerino dalla stanza attigua.
Ascoltò, poi tossì con forza.
Si udì il rumore di qualcuno che si muoveva nella stanza vicina, e pochi secondi
più tardi ci fu un bussare alla porta.
«Avanti» disse il persiano.
Un uomo entrò, vestito allo stesso modo del persiano. Tolse una cassetta da sotto il
mantello e l’appoggiò sul tavolino da trucco. Poi si inchinò e si diresse alla porta.
«Ti ha visto qualcuno entrare, Darius?»
«No, padrone.»
«Che nessuno ti veda uscire.»
Il servo guardò lungo il corridoio e scomparve in fretta. Il persiano aprì la cassetta.
Conteneva un paio di lunghe pistole.