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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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Indicò loro un altro passaggio, attraverso il quale avrebbero raggiunto le ali<br />

laterali. Raoul voleva fermarsi a chiedere spiegazioni. Ma la figura, vestita di una<br />

lunga redingote e di un cappello a punta, disse: «Svelti! Correte, svelti!».<br />

Christine stava già trascinando via il giovane.<br />

«Ma chi era? Chi è quell’uomo?» chiese Raoul.<br />

Christine stava già trascinando via il giovane.<br />

«Cosa ci fa qui?»<br />

«Non lo so. Sta sempre all’Opera.»<br />

«Mi stai facendo scappare proprio ora che perla prima volta nella vita avrei voluto<br />

fermarmi. Se quello che abbiamo visto era davvero Erik, avrei dovuto inchiodarlo<br />

alla lira di Apollo!»<br />

«Ora tu stai diventando come me» lo redarguì Christine. «Lo vedi dappertutto! Ciò<br />

che abbiamo scambiato per i suoi occhi infuocati erano probabilmente un paio di<br />

stelle che brillavano tra le corde della lira.»<br />

E con quelle parole lo abbandonò bruscamente.<br />

Raoul trascorse il giorno seguente preparando la loro fuga. <strong>Al</strong>le nove in punto di<br />

quella sera una vettura con le tendine abbassate posteggiò sul lato della Rotunda. Di<br />

fronte c’erano tre carrozze, appartenenti rispettivamente a Carlotta, che era rientrata a<br />

Parigi all’improvviso, alla Sorelli, e, in prima fila, al conte Philippe di Chagny.<br />

Nessuno era sceso dal calesse. <strong>Il</strong> conduttore della prima vettura era fermo al suo<br />

posto in cassetta. E gli altri tre ai loro.<br />

Un’ombra con un lungo mantello nero si mosse lungo il marciapiedi tra la Rotunda<br />

e le carrozze, esaminò la prima vettura attentamente, guardò i cavalli e il conducente,<br />

poi se ne andò senza dire una parola.<br />

Per combinazione si stava rappresentando proprio il Faust, di fronte a un teatro<br />

straripante. Christine Daae ricevette purtroppo un’accoglienza piuttosto fredda,<br />

perché il pubblico trovava difficile accettare una debuttante in una parte tanto ardua.<br />

La giovane cantante avvertiva che la platea le era contraria e si sentiva confusa per<br />

quel comportamento.<br />

Come conseguenza perse la sicurezza di sé. Cominciò a tremare. Si sentì sull’orlo<br />

di un collasso. In platea la gente ricordava la catastrofe che aveva colpito Carlotta alla<br />

fine di quell’atto e lo storico “co-ack” che aveva momentaneamente interrotto la sua<br />

carriera parigina.<br />

Proprio in quel punto Carlotta fece un ingresso sensazionale in un palco<br />

prospiciente al palcoscenico. La povera Christine alzò gli occhi e riconobbe la rivale.<br />

Le sembrò di cogliere un sorriso beffardo sulle sue labbra, e fu quello a salvarla.<br />

Dimenticò ogni cosa pur di trionfare ancora una volta. Da quel momento la<br />

primadonna cantò con tutto il cuore e l’anima. Cercò di superare tutto ciò che, aveva<br />

fatto fino a quel giorno, e vi riuscì.<br />

Ma nel momento in cui avrebbe dovuto cogliere il suo più grande trionfo, mentre<br />

cantava con la sua voce angelica “<strong>Il</strong> mio spirito desidera ardentemente riposare con<br />

te”, il palcoscenico piombò improvvisamente nell’oscurità. Accadde tutto così in<br />

fretta che gli spettatori non ebbero neppure il tempo di accorgersi di cosa stesse

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