AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
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dal momento che erano davvero i loro due cuori ad essere lanciati avanti e indietro,<br />
dovevano fare molta, molta attenzione ad afferrarli al volo ogni volta senza<br />
danneggiarli.<br />
Christine ritornò trionfalmente all’Opera. Rinnovò lo straordinario successo<br />
riscosso la sera della rappresentazione di gala. Dall’incidente del “rospo” Carlotta<br />
non era stata più capace di salire sul palcoscenico. <strong>Il</strong> terrore di un nuovo “co-ack” le<br />
riempiva il cuore e la privava di tutta la sua abilità di cantante, mentre il teatro che<br />
aveva assistito alla sua incomprensibile sfortuna le era diventato odioso. In qualche<br />
modo riuscì ad annullare il suo contratto. <strong>Il</strong> suo posto vacante venne offerto<br />
momentaneamente a Christine.<br />
<strong>Il</strong> visconte, che naturalmente era presente, fu l’unico a soffrire nel sentire le<br />
migliaia di echi di quel nuovo trionfo, dal momento che Christine portava ancora al<br />
dito l’anello d’oro. Una voce lontana gli bisbigliava all’orecchio: “Lei porta ancora<br />
quell’anello questa sera, e non sei stato tu a darglielo. Lei ha di nuovo regalato<br />
l’anima, e non a te. Se non ti dirà ciò che ha fatto negli ultimi due giorni, dovresti<br />
andare a chiederlo ad Erik!”.<br />
Raoul corse dietro le scene e le si parò davanti.<br />
«Ti toglierò dal suo potere, Christine, lo giuro. E tu non penserai mai più a lui.»<br />
«È possibile?»<br />
La ragazza si concesse il beneficio del dubbio – dell’incoraggiamento – e condusse<br />
Raoul fino al più alto livello del teatro, lontano, lontano dalle botole.<br />
«Ti nasconderò in qualche angolo sconosciuto del mondo, dove non potrà venire a<br />
cercarti. Là sarai sicura e poi io me ne andrò, poiché hai giurato di non sposarti mai.»<br />
Christine afferrò la mano di Raoul e la strinse voluttuosamente. Ma poi, allarmatasi<br />
all’improvviso, volse la testa da un’altra parte.<br />
«Più in alto!» disse. «Ancora più in alto!»<br />
E lo trascinò sul piano più alto dell’edificio.<br />
Lui la seguì a fatica. Ben presto furono sotto il tetto, nel labirinto delle travi.<br />
Scivolarono tra i contrafforti e i travetti, corsero di passerella in passerella, come<br />
avrebbero potuto correre da un albero all’altro in una foresta.<br />
E nonostante lei si curasse di guardarsi alle spalle ad ogni momento, non vide<br />
un’ombra che la seguiva come la propria stessa ombra, che si fermava quando lei si<br />
fermava, che ripartiva quando lei si muoveva, e che non faceva più rumore di quanto<br />
dovesse fare una vera ombra. Raggiunsero il tetto con l’ombra che li aveva seguiti<br />
passo dietro passo, e non sospettavano per nulla la sua presenza quando finalmente si<br />
misero a sedere, fiduciosi, sotto la potente protezione di Apollo che con un gesto del<br />
suo braccio di bronzo alzava la sua enorme lira verso il cuore di un cielo cremisi.<br />
Christine disse: «Presto ce ne andremo più lontano e veloci delle nuvole, verso la<br />
fine del mondo, e poi tu mi lascerai, Raoul. Ma se quando giungerà il momento per te<br />
di portarmi via, io dovessi rifiutarmi di venire, dovrai trascinarmi con la forza!».<br />
«Hai paura di cambiare idea, Christine?»<br />
«Non lo so» disse lei scuotendo il capo. «È un demonio!» E rabbrividì,<br />
accoccolandosi tra le braccia di Raoul con un gemito. «Ora ho paura di tornare a<br />
vivere con lui... sottoterra!»