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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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Un giorno Christine stava passeggiando in riva al mare cantando tra sé, come<br />

faceva di solito, quando il vento le fece volare la sciarpa lontano, tra le onde. Proprio<br />

in quell’istante udì una voce poco distante che diceva:<br />

«Non preoccuparti, andrò io a prendere la tua sciarpa.»<br />

Si voltò e vide un ragazzino che correva verso il mare. Un minuto più tardi era di<br />

ritorno... e sciarpa e ragazzo erano completamente inzuppati. Christine sorrise e baciò<br />

il ragazzino, che altri non era che il visconte Raoul di Chagny, in soggiorno a<br />

Lannion con la zia.<br />

Quello fu l’inizio della loro amicizia e per tutta la stagione i due si incontrarono<br />

quasi ogni giorno. Su richiesta della zia, e con l’appoggio del professor Valerius,<br />

Daae accettò di impartire al giovane visconte alcune lezioni di violino. In questo<br />

modo Raoul imparò ad amare le stesse arie che avevano, ammaliato la fanciullezza di<br />

Christine. Poi giunse l’autunno, che separò Raoul e Christine.<br />

La ragazza cercò di non pensare a lui e si dedicò completamente alla propria arte.<br />

Progredì meravigliosamente e coloro che la sentivano profetizzarono che sarebbe<br />

divenuta la più grande cantante del mondo. Poi suo padre morì in modo dei tutto<br />

improvviso e con la sua perdita sembrò che Christine avesse perso anche il talento.<br />

Ne conservò appena quanto bastava per entrare in <strong>Con</strong>servatorio, dove non si distinse<br />

affatto, seguendo i corsi senza entusiasmo e ottenendo un premio solo per compiacere<br />

la vecchia madame Valerius.<br />

La prima volta che Raoul vide Christine all’Opera fu ammaliato dalla bellezza<br />

della giovane e dalle dolci immagini del passato che evocava in lui, ma allo stesso<br />

tempo fu incuriosito dalla sua tristezza. Christine sembrava aver perso contatto con le<br />

cose. Raoul tentò di attrarre la sua attenzione. Più di una volta la seguì fino alla porta<br />

del suo palco, ma lei non lo notò mai. A dire il vero sembrava che non si accorgesse<br />

di nessuno. Era assolutamente indifferente. <strong>Il</strong> giovane ne soffriva perché lei era molto<br />

bella mentre lui era timido e non osava confessare il suo amore nemmeno a se stesso.<br />

Poi era giunta la rivelazione della rappresentazione di gala, quando la sua voce<br />

d’angelo gli aveva conquistato il cuore.<br />

E poi ancora c’era stata quella voce d’uomo dietro la porta... «Tu devi amarmi!»...<br />

e nessuno all’interno della stanza.<br />

Perché aveva riso quando le aveva ricordato l’episodio della sciarpa? Perché non<br />

l’aveva riconosciuto? E perché ora gli aveva scritto?<br />

Finalmente Raoul arrivò a Perros. Entrò nell’atrio fumoso dell’albergo e Christine<br />

gli si fece incontro sorridendo.<br />

«Siete venuto» disse lei. «Sentivo che vi avrei trovato qui di ritorno dalla Messa. In<br />

chiesa qualcuno me l’ha detto.»<br />

«Chi?» chiese Raoul prendendo nella sua la piccola mano di lei.<br />

«Ma come? <strong>Il</strong> mio povero padre defunto!»<br />

Ci fu silenzio, poi Raoul chiese:<br />

«Vostro padre vi ha detto che vi amo, Christine, e che non posso vivere senza di<br />

voi?»<br />

Christine arrossì fino agli occhi e girò il capo. <strong>Con</strong> voce tremante, disse: «Non vi<br />

ho fatto venire per dirmi cose simili».

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