AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

con voi al momento di rivedere il contratto d’affitto. Vedi clausola 63, paragrafo
finale.
«Oh, quei tipi cominciano ad innervosirmi!» esclamò Firmin Richard afferrando la
lettera.
Alla fine i direttori decisero di occuparsi personalmente della questione del palco
numero 5.
Christine Daae, per una serie di avvenimenti sui quali tornerò più tardi, non
proseguì direttamente nel suo trionfo all’Opera. Dopo quella famosa serata di gala
cantò una volta per la duchessa di Durich, ma quella fu l’ultima occasione nella quale
fu sentita in società. Rifiutò, senza scuse plausibili, di apparire a un concerto di
beneficenza al quale aveva promesso di partecipare. Si comportava in tutto e per tutto
come se non fosse più padrona del proprio destino e come se temesse un nuovo
trionfale successo.
Non si faceva vedere in nessun posto e il visconte di Chagny tentò invano di
incontrarla. Le scrisse chiedendole il permesso di farle visita, ma aveva ormai
abbandonato ogni speranza di ricevere una risposta quando un mattino lei gli inviò il
seguente messaggio:
Non ho dimenticato il piccolo ragazzo che entrò in mare per recuperare la mia
sciarpa. Sento che oggi vi devo scrivere perché sto partendo per Perros. Domani è
l’anniversario della morte di mio padre, che voi conoscevate e che vi era molto
affezionato.
È sepolto là, nel cimitero della chiesetta, ai piedi della collina dove giocavamo da
bambini e dove più tardi ci salutammo per l’ultima volta.
Raoul, in estasi al pensiero di rivederla, prese immediatamente il treno che partiva
quella notte per Perros. Quanto più si avvicinava, tanto più perfettamente ricordava la
storia della piccola cantante svedese...
Il padre di Christine Daae era un musicista dal talento naturale e in tutta la
Scandinavia non esisteva un violinista che suonasse bene quanto lui. La sua fama era
parecchio estesa e quando sua moglie morì egli – che amava solo sua figlia e la
musica – vendette il suo pezzetto di terra e andò a Uppsala in cerca di successo e
fortuna. Non vi trovò altro che povertà.
Ritornò allora alla campagna, vagando di fiera in fiera, mentre Christine, sempre al
suo fianco, accompagnava cantando le sue esecuzioni. Un giorno un certo professor
Valerius li sentì alla Fiera di Limby e li portò con sé a Gothemburg. Era certo che la
ragazza avesse le doti di una grande artista. Si occupò della sua educazione e la
giovane fece enormi progressi, incantando chiunque con la propria grazia e bellezza.
Quando Valerius e sua moglie si stabilirono in Francia, portarono con loro Daae e
Christine. Madame Valerius trattava la ragazza come una figlia, ma Daae cominciò a
struggersi per la nostalgia di casa.