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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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La Sorelli cercò di mostrare più coraggio degli altri. Si avvicinò alla porta e con<br />

voce malferma chiese: «Chi è?».<br />

Ma nessuno rispose. Poi, sentendo gli occhi di tutti puntati su di lei, fece uno<br />

sforzo per apparire eroica e ad alta voce esclamò: «C’è qualcuno dietro la porta?».<br />

Nessuna risposta. Spalancò allora la porta e guardò nel corridoio. Una lampada a<br />

gas proiettava un chiarore rosso e sinistro nell’oscurità circostante, ma il corridoio era<br />

vuoto.<br />

La Sorelli chiuse la porta e si rivolse alle ragazze: «Andiamo, figliole», disse<br />

«tornate in voi! Ho l’impressione che nessuno abbia mai visto per davvero questo<br />

fantasma.<br />

«Sì, sì, l’abbiamo visto noi poco fa!» strillarono le ragazze. «Aveva il suo teschio e<br />

il costume, proprio come l’ha visto Joseph Buquet!»<br />

«Joseph Buquet farebbe meglio a tenere a freno la lingua.»<br />

«Questa è anche l’opinione di mamma.» disse Meg abbassando la voce. «Mamma<br />

dice che al fantasma non piace che si parli di lui.»<br />

«E perché tua madre dice questo?»<br />

«Perché... perché... niente...»<br />

Quella reticenza esasperò la curiosità delle ragazze, che si strinsero attorno a Meg,<br />

pregandola di spiegarsi.<br />

«Ho giurato di non dirlo!» balbettò Meg.<br />

Ma le ragazze non le diedero pace e promisero di mantenere il segreto, finché alla<br />

fine Meg, ansiosa di raccontare ciò che sapeva, cominciò a parlare con gli occhi<br />

puntati sulla porta:<br />

«Be’, è a causa del palco privato...»<br />

«Quale palco privato?»<br />

«Quello del fantasma! È il palco numero 5, sapete, quello di lusso, vicino al palco<br />

di proscenio sulla sinistra.»<br />

«Oh, sciocchezze!»<br />

«Vi dico che è così... È mamma ad occuparsene. Ma voi giurate di non dire una<br />

parola?»<br />

«Certo, certo!»<br />

«Ebbene, quello è il palco, del fantasma... nessuno l’ha tenuto mai più di un mese,<br />

tranne il fantasma, e al botteghino è stato dato ordine di non venderlo mai.»<br />

«E il fantasma ci va per davvero?»<br />

«Sì.»<br />

«Quindi c’è dentro qualcuno?»<br />

«Diamine, no!... <strong>Il</strong> fantasma ci va, ma dentro non c’è nessuno.»<br />

«Giry, bambina, che cosa stai dicendo?»<br />

La piccola Giry cominciò a piagnucolare:<br />

«Avrei dovuto frenare la lingua. Se mamma venisse a saperlo!... Ma è proprio<br />

vero, Joseph Buquet doveva fare a meno di parlare di cose che non gli spettavano...<br />

gli porterà sfortuna... Mamma lo stava dicendo ieri sera...»<br />

Nel corridoio si udì un rumore di passi pesanti e frettolosi, e una voce strozzata<br />

gridò: «Cecile! Cecile! Sei lì?».

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