AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Il</strong> bastone, sebbene fosse solo un semplice ramo di quercia, prese subito l’aspetto<br />
di un bastone da passeggio dall’impugnatura d’oro.<br />
«Quella testa d’oro ha tanto discernimento quanto ve n’è nella tua», disse Mamma<br />
Rigby «e ti guiderà direttamente alla porta dell’eccellentissimo Mastro Gookin. Vai,<br />
mio tesoro, e se qualcuno ti chiedesse il tuo nome, quello sarà Pennacchio. Poiché hai<br />
una piuma sul cappello e io ho ficcato una manciata di penne nel cavo della tua testa,<br />
e anche la tua parrucca è del tipo che chiamavano a Pennacchio... dunque,<br />
Pennacchio sia il tuo nome!»<br />
E, uscendo dalla casa, Pennacchio si incamminò coraggiosamente verso la città.<br />
Mamma Rigby rimase in piedi sulla soglia, compiaciuta di vedere che i raggi del sole<br />
brillavano su di lui come se tutta la sua magnificenza fosse reale e che fumava la sua<br />
pipa con amore e diligenza, camminando con grande prestanza anche se con una<br />
leggera rigidità alle gambe. Lo guardò finché usci di vista e lanciò una benedizione di<br />
strega al suo caro quando una curva della strada le impedì di continuare a vederlo.<br />
Quel mattino di buon’ora, quando la strada principale della vicina città era proprio<br />
nel pieno della vita e dell’attività, uno straniero dall’aspetto molto distinto venne<br />
visto sul marciapiedi. <strong>Il</strong> suo portamento e gli abiti che indossava indicavano la sua<br />
nobiltà. Aveva una giubba color prugna riccamente ricamata; un panciotto di velluto<br />
costoso adornato in modo mirabile con fogliame d’oro, un paio di splendidi calzoni<br />
scarlatti e le più fini e scintillanti calze di seta bianche. <strong>Il</strong> suo capo era coperto da una<br />
parrucca, così perfettamente incipriata e acconciata che sarebbe stato un sacrilegio<br />
rovinarla con un cappello; che pertanto (ed era un cappello dai lacci d’oro,<br />
completato da una piuma candida) egli portava sotto il braccio. Sul petto della giubba<br />
brillava una stella. L’uomo maneggiava il suo bastone da passeggio con la testa d’oro<br />
con la grazia boriosa tipica dei gentiluomini dell’epoca; e, per dare il tocco finale più<br />
elevato possibile al suo abbigliamento, aveva polsini di pizzo della più eterea<br />
delicatezza che garantivano sufficientemente quanto inoperose ed aristocratiche<br />
dovessero essere le mani che nascondevano per metà.<br />
Un particolare degno di nota nell’equipaggiamento di quel brillante personaggio<br />
era che reggeva nella mano sinistra una pipa fantastica dal fornello dipinto con<br />
squisitezza e il bocchino in ambra. La portava alle labbra ogni cinque o sei passi,<br />
inalando una profonda boccata che, dopo aver trattenuto per un istante nei polmoni,<br />
liberava visibilmente sbuffandola con grazia dalla bocca e dalle narici.<br />
Come si può facilmente immaginare, tutta la via era in agitazione per scoprire il<br />
nome dello straniero.<br />
«È un grande nobiluomo, senza dubbio» disse uno dei popolani. «Avete visto la<br />
stella che ha sul petto?»<br />
«No; brilla troppo per poterla guardare» disse un altro. «Già, deve proprio essere<br />
un nobile, come dici tu. Ma con quale mezzo di trasporto pensi che sua signoria abbia<br />
viaggiato per arrivare fin qui? Non ci sono stati vascelli dal vecchio continente da<br />
oltre un mese; e se è giunto per via di terra, dal sud, dove sono i suoi attendenti e il<br />
suo seguito?»<br />
«Non ha bisogno di seguito per dimostrare il suo rango» fece notare un terzo. «Se<br />
anche venisse tra noi coperto di stracci, la sua nobiltà risplenderebbe da un foro sul