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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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splendido dipinto a New York sotto il mio naso, pensando che io non sapessi nulla di<br />

quella faccenda. Decisi perciò che l’avrei torchiato ben bene, ora e anche dopo.<br />

Un particolare, comunque, venne a disturbare non poco la mia pretestuosa<br />

ricostruzione dei fatti, e cioè che la cassa non venne depositata nella cabina in<br />

soprannumero, bensì in quella occupata da Wyatt. In questo modo la cassa finiva con<br />

l’impegnare quasi completamente il pavimento della cabina, procurando senza<br />

dubbio un grave incomodo all’artista e a sua moglie, tanto più che il catrame o la<br />

pittura di cui si erano serviti per apporvi l’indirizzo a grandi lettere cubitali emanava<br />

un odore pesante e sgradevole, anzi a mio personale giudizio particolarmente<br />

disgustoso. Sul coperchio si potevano leggere queste parole: “Signora Adelaide<br />

Curtis, <strong>Al</strong>bany, New York. Da parte del signor Cornelius Wyatt. <strong>Al</strong>to. Maneggiare<br />

con cura”.<br />

Ora, sapevo benissimo che la signora Adelaide Curtis di <strong>Al</strong>bany era la suocera del<br />

mio amico, e questo particolare dell’indirizzo non fece che confermare i miei sospetti<br />

che si trattasse di un inganno congegnato soprattutto ai miei danni. Rimasi perciò<br />

fermo nella mia convinzione che quella cassa e il suo contenuto non si sarebbero mai<br />

spinti più a nord dello studio che il mio misantropo amico aveva a New York in<br />

Chambers Street.<br />

Durante i primi tre o quattro giorni di navigazione il tempo si mantenne al bello,<br />

nonostante il vento si mantenesse costantemente di prua, poiché la brezza che spirava<br />

verso nord aveva mutato direzione cessando di agevolare la nostra rotta non appena<br />

avevamo perso di vista la costa. I passeggeri erano perciò tutti di ottimo umore e ben<br />

disposti a intrecciare nuove conoscenze. <strong>Con</strong> la sola eccezione, comunque, di Wyatt e<br />

delle sue sorelle che si mantennero sempre molto appartati e che talvolta, debbo<br />

purtroppo riconoscere, si comportarono anche in modo piuttosto scortese nei<br />

confronti dei loro compagni di viaggio. La condotta di Wyatt di per sé non mi<br />

sconcertava eccessivamente: si mostrava indubbiamente di pessimo umore, anche più<br />

di quanto fosse solito esserlo; anzi, si poteva ben dire che la sua espressione palesasse<br />

una profonda tristezza, ma personalmente ero disposto ad accettare da lui qualunque<br />

eccentricità. Non riuscivo invece a capacitarmi dello strano comportamento delle sue<br />

sorelle, che rimasero confinate nelle loro cabine per gran parte della traversata e si<br />

rifiutarono nel modo più assoluto, nonostante i miei ripetuti e insistenti inviti, di<br />

partecipare alla vita sociale che si svolgeva a bordo.<br />

Soltanto la signora Wyatt si dimostrò invece assai cordiale, anzi si rivelò<br />

addirittura assai ciarliera, e questa è una qualità assai apprezzata nei viaggi per mare.<br />

Divenne ben presto assai intima di molte delle signore presenti a bordo e, con mio<br />

grande stupore, mostrò anche un’inconfondibile tendenza a civettare con gli uomini.<br />

Insomma riuscì a divertirci tutti moltissimo. Ho usato il verbo “divertire”, e d’altra<br />

parte non saprei come meglio spiegarmi. La verità è che ben presto mi resi conto di<br />

come la signora Wyatt, più che farci divertire con le sue battute, ci faceva ridere di<br />

lei. Gli uomini si guardarono dal pronunciare giudizi sul suo conto, ma le signore di lì<br />

a poco presero a definirla come “una brava persona, dall’aspetto piuttosto<br />

insignificante, ma decisamente priva di educazione e piuttosto volgare”. Tutti si<br />

chiedevano come avesse mai fatto Wyatt a lasciarsi intrappolare in un simile<br />

matrimonio. La risposta più ovvia e convincente era che ci fosse di mezzo il denaro,

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