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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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Gli uomini mascherati erano forti. Lo trascinarono in avanti, spingendolo nella<br />

profondità della grossa matrice metallica di tormenti. Gli bloccarono i polsi e le<br />

caviglie con delle morse. Maitland sapeva ciò che stava per capitargli.<br />

Avrebbero chiuso il coperchio su di lui. Poi, ruotando una manovella l’avrebbero<br />

fatto calare verso il basso... scendere, mentre le punte gli sarebbero entrate nel corpo.<br />

Perché l’interno della Vergine di Ferro era cosparso di crudeli spuntoni, affilati e<br />

acuminati con la perizia dei perversi.<br />

Le punte più lunghe l’avrebbero penetrato per prime, quando il coperchio fosse<br />

calato su di lui. Quelle punte servivano a trafiggergli i polsi e le caviglie. Sarebbe<br />

rimasto là, appeso, crocifisso, mentre il coperchio proseguiva la sua inesorabile<br />

discesa. Punte più corte gli avrebbero poi trafitto le cosce, le spalle e le braccia. Poi,<br />

mentre si contorceva, impalato in quell’agonia, il coperchio l’avrebbe premuto più da<br />

vicino, finché le punte più piccole sarebbero state abbastanza vicine da perforargli gli<br />

occhi, la gola, e... pietosamente... il cuore e il cervello.<br />

Maitland urlò, ma il suono servì solo a frantumargli i timpani mentre richiudevano<br />

il coperchio. <strong>Il</strong> metallo arrugginito stridette, poi giunse lo stridore più aspro del<br />

meccanismo. Stavano ruotando la manovella, portando le file di punte più vicine al<br />

suo corpo rattrappito...<br />

Maitland aspettò, teso nel buio, il primo bacio affilato della Vergine di Ferro.<br />

Poi, e solo allora, si accorse che non era solo là nel buio.<br />

Non c’erano punte nel coperchio! C’era una figura, invece, premuta contro la<br />

superficie metallica opposta. Mentre il coperchio calava, portava semplicemente con<br />

sé quella figura, più vicino al corpo di Maitland.<br />

La figura non si muoveva, e neppure respirava. Rimaneva immobile contro il<br />

fondo del coperchio, e quando questo si spostò ulteriormente Maitland sentì la<br />

pressione della carne fredda e aliena contro la sua. Le braccia e le gambe si<br />

incontrarono in un abbraccio apatico, ma il coperchio continuava a premere,<br />

avvicinando sempre più quella forma senza vita. C’era buio, ma ora Maitland poteva<br />

vedere il viso che lo guardava a pochi centimetri dai suoi occhi. Quel viso era bianco,<br />

fosforescente. Quel viso era... non era un viso!<br />

E poi, mentre quel corpo afferrava il suo corpo nell’oscurità, e quella testa toccava<br />

la sua testa... mentre le labbra di Maitland premevano contro il punto dove avrebbero<br />

dovuto esserci le labbra, conobbe l’orrore più completo.<br />

<strong>Il</strong> viso che non era un viso era il teschio del Marchese de Sade!<br />

E il peso della corruzione della carne soffocò Maitland, ed egli precipitò di nuovo<br />

nell’oscurità, con l’osceno ricordo che l’inseguiva nell’oblio.<br />

Persino l’oblio ha una fine, e ancora una volta Maitland si risvegliò. Gli uomini<br />

mascherati l’avevano disciolto e lo stavano rianimando. Era steso su un pagliericcio e<br />

guardava verso la porta aperta della Vergine di Ferro. Fu stranamente contento di<br />

vedere che il suo interno era vuoto. Nessuna figura era premuta contro il coperchio.<br />

Forse non c’era mai stata.<br />

La tortura giocava strani scherzi alla mente di un uomo. Ma era stata necessaria.<br />

Maitland comprese che la sollecitudine degli uomini mascherati aveva avuto uno<br />

scopo. Lo avevano sottoposto a quelle durissime prove per qualche strana ragione, e<br />

lui ne era uscito incolume.

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