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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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«Andiamo, andiamo, signor Maitland... vi prego. Mi conoscete abbastanza per non<br />

dubitare delle mie fonti di rifornimento. Preferirei che questo restasse un segreto del<br />

mestiere, d’accordo?»<br />

«Molto bene. Ma non posso semplicemente credervi sulla parola, Marco. Se ben<br />

ricordo, de Sade fu seppellito dopo la morte, a Charenton, nel 1814.»<br />

<strong>Il</strong> sogghigno traboccante di Marco si allargò.<br />

«Bene, posso rassicurarvi a questo proposito» concesse. «Avete per caso una copia<br />

degli Studi di Ellis sotto mano? Nella sezione intitolata Amore e Dolore c’è un punto<br />

che potrà interessarvi.»<br />

Maitland tirò fuori il volume e Marco ne fece scorrere le pagine.<br />

«Ecco!» esclamò trionfalmente. «Ellis racconta che il teschio del Marchese de<br />

Sade venne esumato ed esaminato da un frenologo. In quei giorni la frenologia era<br />

una pseudo-scienza molto popolare, vero? Quel tipo voleva controllare se la<br />

formazione del cranio poteva indicare che il Marchese era davvero pazzo.<br />

«Qui dice che trovò il teschio piccolo e ben formato, come quello di una donna.<br />

Esattamente la vostra osservazione, come potete ricordare.<br />

«Ma il punto più importante è questo. <strong>Il</strong> teschio non fu più reinterrato.<br />

«Finì nelle mani di un certo dottor Londe, ma verso il 1850 venne rubato da un<br />

altro medico, che lo portò in Inghilterra. Questo è tutto ciò che Ellis conosceva<br />

dell’argomento. <strong>Il</strong> resto potrei dirlo io... ma è meglio non parlarne. Ecco il teschio del<br />

Marchese de Sade, signor Maitland.<br />

«Vi interessa la mia offerta?»<br />

«Mille sterline» sospirò Maitland. «È troppo per un teschio malandato e una storia<br />

poco convincente.»<br />

«Be’... diciamo ottocento, forse. Un affare veloce e senza rancori?»<br />

Maitland fissò Marco. Marco fissò Maitland. <strong>Il</strong> teschio li fissava entrambi.<br />

«Cinquecento, dunque» provò Marco. «In contanti.»<br />

«Dev’esserci un inganno» disse Maitland. «<strong>Al</strong>trimenti non sareste tanto ansioso di<br />

venderlo.»<br />

<strong>Il</strong> sorriso di Marco traboccò di nuovo. «<strong>Al</strong> contrario, signore. Se cercassi di<br />

imbrogliarvi, certamente non mi muoverei dal prezzo stabilito. Ma voglio disfarmi in<br />

fretta di questo teschio.»<br />

«Perché?»<br />

Per la prima volta durante quella visita, il piccolo, grassoccio Marco esitò. Rigirò il<br />

teschio tra le mani e poi lo posò sul tavolo. A Maitland parve che evitasse di guardare<br />

l’oggetto mentre gli rispondeva.<br />

«Non lo so esattamente. Solo che non mi piace avere un simile articolo, veramente.<br />

Stimola la mia immaginazione. Che sciocchezza, non è vero?»<br />

«Stimola la vostra immaginazione?»<br />

«Mi sembra, di essere seguito. Naturalmente sono tutte sciocchezze, ma...»<br />

«Vi sembrerà di essere seguito dalla polizia, senza dubbio» lo accusò Maitland.<br />

«Perché quel teschio l’avete rubato, non è vero, Marco?»<br />

Marco distolse lo sguardo. «No» mormorò. «Non è quello. Ma non mi piacciono i<br />

teschi... non sono il mio genere di soprammobile, ve lo garantisco. Sono un po’<br />

schizzinoso.

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