AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

Eppure, sperava che quella storia fosse vera. Era bello possedere un libro rilegato
con la pelle di una donna. Era bello avere una crux ansati ricavata da un femore; una
collezione di teste daiache; una Mano della Gloria avvizzita rubata da un cimitero a
Magonza. Maitland possedeva tutti quegli oggetti, e molti altri ancora. Perché era un
collezionista di cose insolite.
Maitland alzò il libro sotto la luce e tentò di distinguere la formazione dei pori
sotto la superficie conciata della rilegatura. Le donne avevano pori più fini degli
uomini, vero?
«Chiedo scusa, signore.»
Maitland si voltò, mentre Hume entrava. «Che cosa c’è?» chiese.
«Quella persona è di nuovo qui.»
«,Persona?»
«Il signor Marco.»
«Oh?» Maitland si alzò, ignorando l’espressione di antipatia quasi grottesca del
maggiordomo. Represse un risolino. Al povero Hume non piaceva Marco, o nessuno
della gente viziosa che riforniva Maitland di oggetti per la sua collezione. A Hume
non importava molto neppure della collezione... Maitland ricordava perfettamente il
tremore riluttante del vecchio domestico quando era costretto a spolverare l’urna
contenente la mummia del sacerdote di Horus decapitato per stregoneria.
«Marco, eh? Mi chiedo cos’avrà» disse Maitland. «Bene... sarà meglio farlo
entrare.»
Hume si voltò e uscì con visibile mancanza d’entusiasmo. Quanto a Maitland, la
sua bramosia aumentò. Fece scorrere la mano lungo il dorso reticolato di un tao-tieh
di giadeite e si leccò le labbra con la medesima espressione che adornava il viso
dell’immagine cinese della ghiottoneria.
Il vecchio Marco era là. Quello significava qualcosa di abbastanza speciale in
materia di acquisti. Forse Marco non era esattamente il tipo di amico che si invitava
al Club... ma serviva anche lui. Dove riuscisse a procurarsi alcune delle cose che
offriva in vendita, Maitland non lo sapeva; ma non gli interessava molto. Quelli erano
affari di Marco. La rarità delle sue offerte era ciò che interessava Christopher
Maitland. Se qualcuno voleva un libro ricoperto di pelle umana, il vecchio Marco era
proprio il tipo adatto a procurarselo... avesse dovuto anche scorticare qualcuno e
rilegare il libro di persona. Un tipo eccezionale, il vecchio Marco!
«Il signor Marco, signore.»
Hume si ritirò, ombra contegnosa, e Maitland fece segno al visitatore di entrare.
Il signor Marco traboccò nella stanza. Il piccolo uomo era grasso e unto; la sua
carne era raggrumata come il sego che si coagula attorno al mozzicone gocciolante di
una candela. Il pallore ceruleo accentuava la somiglianza. Sembrava mancargli solo
uno stoppino, che spuntasse dalla sfera calva di grasso che serviva da testa al signor
Marco.
L’uomo obeso guardò in su, verso il viso sottile di Maitland, con quello che
intendeva essere un sorriso ingraziante. Anche il sorriso traboccò, contribuendo
all’atmosfera di sporcizia che sembrava circondare Marco.
Ma Maitland non si rendeva conto di ciò. La sua attenzione era polarizzata dallo
strano fagotto che Marco teneva sotto il braccio... un pacco vistoso, avvolto in una