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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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quasi sommergendo il debole tremolio della voce del suo padrone che andava<br />

rimuginando riflessioni slegate e informi. «Viene dalla pietra... è cresciuto in fondo al<br />

pozzo... prende tutto ciò che è vivo... si nutre di tutto, corpo e mente... Thad, Merwin,<br />

Zenas e Nabby... e Nahum è stato l’ultimo... hanno tutti bevuto quell’acqua... si è<br />

fatta più forte con loro... e viene dallo spazio profondo, dove le cose non sono come<br />

qui da noi... e ora sta per tornare da dove è venuta...»<br />

In quel momento, mentre quella colonna di sconosciuto colore divampava di una<br />

luminosità sempre più accesa e cominciava a ondeggiare creando fantastiche<br />

suggestioni di chiaroscuro che più tardi ognuno dei presenti descriverà in modo del<br />

tutto diverso, il misero Hero ancora legato al suo posto emise un suono terrificante,<br />

come nessuno di quegli uomini aveva mai udito o pensato potesse essere lanciato<br />

dalla gola di un cavallo. E quanti erano in quel cupo soggiorno dovettero turarsi le<br />

orecchie, mentre Ammi volgeva le spalle alla finestra in preda all’orrore e alla<br />

nausea. Le parole non potrebbero descrivere ciò che egli vide... quando Ammi tornò a<br />

guardare dalla finestra lo sventurato cavallo era già una massa confusa e inerte<br />

abbandonata sul terreno illuminato dalla luna fra le stanghe spezzate del calesse. Ciò<br />

che ancora restava di Hero venne sepolto il giorno dopo. Ma non c’era tempo per<br />

commuoversi, perché proprio in quel momento un poliziotto attirò in silenzio<br />

l’attenzione di tutti su qualcosa di terribile che si stava verificando proprio nella<br />

stanza in cui erano. Anche senza la luce della lampada che illuminasse il locale, una<br />

debole luminosità fosforescente andava sempre più rischiarando l’intero ambiente:<br />

s’irradiava dal rivestimento dell’impiantito e dal tappeto cencioso e luccicava sui telai<br />

delle finestre a piccoli riquadri di vetro, cresceva e diminuiva d’intensità lungo le<br />

travi agli angoli della stanza, scintillava sulla mensola e sulla cappa del camino, e<br />

contaminava ogni porta o mobile di legno. Si faceva più intensa di minuto in minuto,<br />

e alla fine fu chiaro che la sopravvivenza di ogni organismo vivente in quella casa era<br />

subordinata al suo immediato allontanamento.<br />

Animi indicò allora la porta sul retro e il sentiero che si inerpicava attraverso i<br />

campi fino ai dieci acri di pascolo. E tutti si incamminarono lungo quella via con<br />

passo malsicuro come se si muovessero in un incubo, e non si voltarono mai a<br />

guardare indietro finché non furono ben lontani dalla fattoria. Furono ben lieti di<br />

apprendere dell’esistenza di quel sentiero, perché nessuno di loro avrebbe mai osato<br />

uscire sul davanti della casa, passare accanto a quel pozzo. E del resto fu già<br />

abbastanza terribile passare accanto a quella stalla luminescente e a quel riparo<br />

altrettanto luminoso, mentre gli alberi da frutta stagliavano le loro deformi sagome<br />

fosforescenti contro il buio della notte, e grazie al cielo i loro rami si tendevano verso<br />

l’alto in preda ad una parossistica tensione. La luna fu nascosta da un passaggio di<br />

nuvole terribilmente nere mentre il gruppetto attraversava il rustico ponte sul<br />

Chapman’s Brook, e poi dovettero procedere quasi a tentoni in quella fitta oscurità<br />

verso i campi aperti.<br />

Quando infine osarono volgersi indietro a guardare nella valle, verso la fattoria dei<br />

Gardner che giaceva sul fondo ormai lontano, essi videro un terrificante spettacolo.<br />

Tutta la fattoria riluceva di quello sconosciuto e orrendo magma di colore: gli alberi,<br />

gli edifici e anche quell’erba e quella vegetazione che finora non sembrava essere<br />

stata toccata da quella letale e grigia friabilità. I rami erano ora tutti protesi verso il

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