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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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Per diversi secondi non si udì neppure il respirare di quegli uomini. Poi una nube<br />

dalla cupa e spessa consistenza passò davanti alla luna, e per un breve momento<br />

scomparvero le graffianti sagome di quei rami convulsi. E allora un unico grido sorse<br />

dal profondo di quegli uomini, un grido subito soffocato dalla paura, ma ugualmente<br />

vibrato e di pressoché identica intonazione che echeggiò in tutte quelle gole. <strong>Il</strong> terrore<br />

non si era nascosto insieme a quelle sagome, e nei terribili secondi di più fitta<br />

oscurità che seguirono, quanti guardavano da quella finestra videro fremere proprio<br />

appena al di sopra delle cime degli alberi una miriade di minuscoli puntini tutti<br />

irraggianti quella debole ed empia luminescenza, che scendevano a sfiorare ogni<br />

ramo come fuochi di Sant’Elmo o come le fiamme che scesero sugli apostoli nella<br />

Pentecoste. Era una mostruosa costellazione che rifletteva una luce innaturale, come<br />

uno sciame di lucciole sazie che danzino una sarabanda infernale sopra le mefitiche<br />

acque di uno stagno. E il colore di quelle luci possedeva la stessa indicibile sfumatura<br />

che Ammi ormai aveva imparato a riconoscere e a temere. Nel frattempo la colonna<br />

fosforescente che sbucava dal pozzo diventava sempre più luminosa, diventando nei<br />

pensieri di quegli uomini che sempre più si accalcavano alla finestra il simbolo del<br />

tragico destino che incombeva e dell’anormalità più completa. Ora quella luminosità<br />

non sembrava più riverberare fuori dal pozzo, ma più esplicitamente riversarsi fuori,<br />

come un torrente dagli incerti confini e dall’indefinibile colore che abbandonasse il<br />

pozzo per lanciarsi direttamente nel cielo.<br />

Tremando visibilmente, il veterinario si diresse alla porta d’ingresso per sprangarla<br />

con un’asse supplementare. Ammi, non meno stravolto e incapace di proferire parola,<br />

cercava di attirare a gesti e colpi l’attenzione degli altri sulla crescente luminosità che<br />

ora irradiavano gli alberi. <strong>Il</strong> nitrire e lo scalpitare dei cavalli si era fatto sempre più<br />

violento, ma nessuno di quegli uomini chiusi nella casa si sarebbe avventurato<br />

all’esterno per tutto l’oro del mondo. <strong>Il</strong> lucore degli alberi cresceva di momento in<br />

momento, e l’inarrestabile movimento dei loro rami sembrava spingerli sempre più<br />

verso posizioni nettamente verticali. Ora anche il legno che circondava il pozzo<br />

emetteva la stessa luminosità, e di lì a poco uno dei poliziotti indicò a cenni, senza<br />

proferire parola, alcune tettoie di legno e delle arnie poste vicino al muricciolo sul<br />

lato ovest del cortile. Anch’esse cominciavano a scintillare, sebbene i carri dei<br />

visitatori sembrassero stranamente immuni da tale infezione. Poi si udì il rumore di<br />

un concitato movimento seguito subito dopo da un galoppare lungo la strada. Quando<br />

Ammi spense la lampada per meglio vedere nel buio dell’esterno, si resero<br />

immediatamente conto che la pariglia dei loro grigi e spaventati cavalli era riuscita ad<br />

abbattere il magro albero cui era stata legata e ora correva a precipizio trascinandosi<br />

dietro anche il carro.<br />

Lo stupore provocato da quell’inatteso incidente servì comunque a sbloccare le<br />

lingue di molti dei presenti che presero a scambiarsi bisbigli colmi di apprensione e<br />

di sconcerto. «Si propaga in qualunque forma organica ci sia all’intorno» mormorò il<br />

medico legale. Nessuno replicò, solo l’uomo che era disceso nel pozzo provò a<br />

suggerire che forse il suo lungo palo aveva risvegliato qualcosa d’intangibile. «Era<br />

spaventoso» aggiunse poi. «Non aveva fondo, solo una melma rigonfia di bolle e la<br />

sensazione che dentro vi si celasse qualcosa.» <strong>Il</strong> cavallo di Ammi, legato ai margini<br />

della strada, continuava invece a scalciare e a nitrire con sempre maggiore violenza,

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