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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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scricchiolanti conducevano verso la soffitta. Là sopra stagnava un malsano odore di<br />

chiuso e non si udiva alcun rumore. Delle quattro porte che si vedevano soltanto una<br />

era chiusa, e l’uomo cercò fra le chiavi dell’anello che teneva in mano quella che<br />

girasse nella toppa. Dovette provarne tre prima di trovare quella giusta, e dopo aver<br />

armeggiato un poco con la serratura finalmente Ammi riuscì ad aprire quella bianca<br />

porticina.<br />

<strong>Al</strong>l’interno tutto era immerso in un’oscurità quasi totale perché l’unica finestra era<br />

già piccola e ulteriormente ridotta da una grata di rozzi pali di legno: era impossibile<br />

riuscire a scorgere qualcosa su quel pavimento completamente rivestito di legno.<br />

<strong>Al</strong>l’interno gravava un terribile tanfo, e prima di continuare le sue ricerche Ammi<br />

dovette uscire da quella stanza per farvi ritorno poi a polmoni ben gonfi di aria più<br />

salubre. Penetrando più addentro egli scorse qualcosa di nero appostato in un angolo,<br />

e quando gli riuscì di distinguere i contorni di quella sagoma non poté trattenersi<br />

dall’urlare. E mentre si sgolava in quell’urlo irrefrenabile, gli parve che una nuvola<br />

improvvisa schermasse la fioca luce della finestra, e un secondo più tardi si sentì<br />

sfiorare da un sorta di orrida nebbia. Strani colori presero a danzare davanti ai suoi<br />

occhi; e se non fosse stato sopraffatto dalla presenza di tanto orrore, certo vi avrebbe<br />

riconosciuto le sfumature del globulo incastonato nel meteorite e portato alla luce dal<br />

martelletto dei geologi, e anche i toni della malsana vegetazione cresciuta durante la<br />

primavera. Ma in quel momento i suoi pensieri erano prigionieri di quella blasfema<br />

mostruosità che gli si parava dinnanzi, e che certamente ricalcava l’innominabile<br />

sorte che già era toccata al giovane Thaddeus e agli animali della fattoria. Ma ciò che<br />

più terrorizzava di quell’orrore chiuso in soffitta era quel suo lento ma continuo<br />

procedere nonostante seguitasse a sbriciolarsi in polvere.<br />

Ammi non mi fornì ulteriori particolari di quell’episodio, e nel suo racconto si<br />

riferì sempre a quella forma nell’angolo come si trattasse di un oggetto in<br />

movimento. Ci sono cose di cui è meglio non parlare: infatti anche ciò che talvolta è<br />

necessario compiere in nome della nostra comune umanità, può anche essere<br />

duramente condannabile secondo la legge. Mi lasciò comunque intuire che nulla di<br />

vivo venne abbandonato in quella stanza, e d’altra parte sono più che convinto che<br />

l’avervi lasciato qualcosa in grado di muoversi sarebbe stato un atto così mostruoso<br />

da far meritare il castigo eterno a chiunque se ne fosse macchiato. Chiunque non<br />

avesse posseduto l’indole pacata e solidamente ancorata ai lati più semplici della vita<br />

di questo agricoltore della Nuova Inghilterra, certamente sarebbe svenuto o avrebbe<br />

perso la ragione; Ammi invece seppe uscire da quella stanza in pieno possesso delle<br />

sue facoltà mentali, richiudendo alle spalle la piccola porta bianca sul malefico<br />

segreto. Adesso bisognava occuparsi di Nahum: era necessario che qualcuno lo<br />

nutrisse e lo accudisse, poi occorreva ricoverarlo in qualche posto dove potesse essere<br />

curato.<br />

Mentre si apprestava a scéndere lungo quelle oscure scale, Ammi sentì un tonfo<br />

provenire dal di sotto. Gli era anche parso di udire un grido subito soffocato, e con<br />

inquietudine ripensò a quella nebbia viscida e fredda che lo aveva sfiorato in quella<br />

terribile stanza lassù. Quale presenza aveva mai risvegliato il suo ingresso nella<br />

stanza ed il suo terrorizzato urlo. Fermato da quel vago senso di paura, egli poté<br />

percepire nuovi rumori che salivano dal basso. Senza dubbio si trattava di qualcosa di

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