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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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l’espressione del suo volto cominciò a mutare, egli non interferì. Solo quando i<br />

ragazzi cominciarono a spaventarsi, quando Thaddeus quasi fu sul punto di svenire<br />

alla vista della madre, allora si decise a rinchiuderla in soffitta. In luglio la donna<br />

ormai aveva smesso di parlare e si trascinava carponi, e già alla fine del mese Nahum<br />

cominciò a precipitare nella folle inquietudine che anche la moglie emettesse una<br />

debole luminosità nel buio, proprio come si rendeva ormai ben conto che accadeva a<br />

tutta la vegetazione limitrofa.<br />

Era da poco, inoltre, che anche i loro cavalli erano fuggiti. Qualcosa li aveva<br />

spaventati nella notte, e terribili erano stati quei nitriti e quello scalciare nelle tenebre<br />

della stalla. Sembrava che non ci fosse nessun mezzo per calmarli, e quando Nahum<br />

aprì la porta della stalla essi irruppero verso l’esterno come daini terrorizzati. Fu<br />

necessario cercarli per un’intera settimana, e quando poi furono finalmente<br />

rintracciati tutt’e quattro, ci si dovette rassegnare al fatto che erano ormai del tutto<br />

selvaggi e irrecuperabili. Qualcosa era saltato nei loro cervelli, e si dovette abbatterli<br />

uno a uno per il loro stesso bene. Nahum fu così costretto a chiedere un cavallo in<br />

prestito ad Ammi per poter trasportare alla fattoria il fieno e subito scoprì che<br />

l’animale non voleva assolutamente avvicinarsi al fienile. Si impennava, per poi<br />

serrare gli zoccoli a terra nitrendo forte: dopo molti tentativi Nahum dovette desistere<br />

e portò il cavallo nel cortile, mentre gli uomini dovettero ricorrere alle loro forze per<br />

trascinare il pesante carro abbastanza vicino al fienile per poter agevolmente<br />

provvedere allo scarico delle balle di fieno. E nel frattempo la vegetazione lì attorno<br />

si tingeva di grigio per poi sbriciolarsi. Anche i fiori, che avevano dispiegato<br />

sfumature di colori tanto varie e inconsuete, ora volgevano ai toni del grigio, come<br />

del resto accadeva anche ai frutti ormai raggrinziti e privi di ogni sapore. Grigi e<br />

deformati sbocciavano gli aster e le lunghe canne delle Solidago, mentre le rose, le<br />

zinnie, le altee nel cortile di fronte a casa fiorivano in cespugli dall’aspetto così<br />

blasfemo che Zenas, il figlio maggiore di Nahum, si precipitò a sradicarle. Gli insetti<br />

avevano assunto forme stranamente enfiate e morivano in gran quantità, mentre le api<br />

avevano abbandonato i loro alveari per rifugiarsi nei boschi.<br />

In settembre tutta la vegetazione era ridotta in polvere grigiastra, e Nahum<br />

cominciò a temere che anche gli alberi morissero prima che il terreno si fosse liberato<br />

del veleno che racchiudeva. Sua moglie andava ora soggetta a violente crisi<br />

irrefrenabili, tanto che lui e i suoi figli vivevano ormai in un continuo stato di<br />

tensione nervosa: evitavano ormai ogni contatto con i vicini e quando le scuole si<br />

riaprirono i ragazzi restarono a casa. Fu durante una delle sue ormai rare visite che<br />

Ammi si accorse che anche l’acqua del pozzo si era guastata. Aveva infatti un<br />

pessimo sapore, difficile da definire, non completamente fetido e neppure del tutto<br />

salmastro, e Ammi consigliò all’amico di scavare un altro pozzo più in alto sul<br />

crinale della collina, da utilizzarsi finché il terreno non si fosse purificato. Nahum,<br />

però, non tenne in alcuna considerazione il consiglio datogli: in quel periodo ormai<br />

era diventato del tutto refrattario a ciò che di strano e spiacevole potesse accadere<br />

ancora intorno a lui. Insieme ai suoi figli continuò ad attingere a quell’infetto<br />

approvvigionamento, bevendone l’acqua con la stessa svogliata e meccanica<br />

indifferenza con cui consumavano i loro pasti stentati e mal preparati, e con cui<br />

trascinavano giorni inutili occupandoli con lavori ingrati e monotoni. Erano preda di

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