AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

contraddicevano qualunque esperienza. I Gardner presero allora a vegliare ogni notte,
spiando in tutte le direzioni alla ricerca del tutto casuale di qualcosa che neppure loro
sapevano indicare. E fu proprio in quel periodo che tutti furono costretti ad
ammettere che quanto affermato da Thaddeus a proposito degli alberi corrispondeva
alla pura verità. La signora Gardner fu la prima, dopo il figlio, ad accorgersi dello
strano fenomeno osservando dalla finestra gli opulenti rami di un acero che si
stagliavano contro il cielo notturno illuminato dalla luna. Le fronde si agitavano
nell’aria senza possibilità di dubbio, eppure non soffiava un alito di vento. Doveva
trattarsi di qualcosa nella linfa. Tutto ciò che ora cresceva, lo faceva in modi insoliti.
Ma la scoperta della successiva stranezza non venne fatta da nessuno dei Gardner.
Ormai tanta familiarità con l’insolito aveva quasi appannato le loro capacità di
rendersi conto di ciò che differiva dalla norma, e quello che essi non riuscirono più a
notare balzò invece luminosamente agli occhi di un timido venditore a rate di Boston
che una notte, all’oscuro di ogni chiacchiera e leggenda locale, si trovò a passare per
quei boschi. Quello che poi riferì alla gente di Arkham fu oggetto di un breve
trafiletto sulla Gazette: e fu proprio da queste scarne righe che tutti gli agricoltori del
luogo, compreso Nahum, appresero il nuovo fenomeno. La notte era stata oscura e la
rischiarava appena la luce dei fanali del calesse, eppure tutt’intorno a una fattoria
della vallata – e tutti riconobbero subito, dai particolari forniti, che si trattava di
quella di Nahum – l’oscurità regnava meno fitta. Una debole e diffusa luminosità
sembrava trasudare da tutta la vegetazione, dall’erba come dalle foglie e anche dai
fiori, mentre a tratti macchie isolate di questa fosforescenza sembravano attraversare
furtive il cortile accanto al granaio.
Fino a quel momento l’erba sembrava essersi mantenuta del tutto indenne, e così le
mucche continuavano a pascolare nel prato vicino a casa, ma poi, verso la fine di
maggio, anche il loro latte cominciò a guastarsi. Allora Nahum guidò la mandria
verso pascoli più alti e subito il latte riacquistò un sapore normale. Non molto tempo
dopo questo ennesimo episodio, il cambiamento subìto da erba e foglie divenne del
tutto visibile: la vegetazione aveva assunto ora una colorazione grigiastra e si
mostrava estremamente fragile al tatto. Ammi era ormai l’unico vicino che ancora si
recasse a trovare i Gardner, ma anche le sue visite diradavano sempre più. Quando
poi terminarono le scuole, Nahum e i suoi familiari si trovarono del tutto tagliati fuori
dal mondo, e talvolta fu lo stesso Ammi a sbrigare le loro commissioni in città.
L’intera famiglia mostrava chiari segni di deperimento fisico e mentale, tanto che
nessuno si stupì alla notizia che la signora Gardner era impazzita.
Questo accadde in giugno, a quasi un anno di distanza dalla caduta della meteorite:
la sventurata donna ora si lamentava a gran voce di cose che sentiva nell’aria e che
non poteva descrivere. Nei suoi deliri non comparivano mai sostantivi, ma solo verbi
e pronomi: cose che si muovevano, si trasformavano, si libravano nell’aria, e le sue
orecchie fremevano a queste sollecitazioni che non si risolvevano mai in veri e propri
suoni. Qualcosa che veniva portato via... le veniva sottratto... qualcosa che
l’avviluppava ma non doveva esistere... qualcuno doveva liberarla... nulla era più
immobile nella notte... pareti e finestre si spostavano continuamente. Nahum non
volle farla ricoverare nel manicomio della contea, ma lasciò che vagasse libera per i
campi intorno a casa finché era inoffensiva a sé e agli altri. E anche quando