AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
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frusciavano anche quando non spirava un alito di vento, ma anche i più creduloni si<br />
rifiutarono di credergli. Era fuor di dubbio, comunque, che una certa inquietudine<br />
stagnasse nell’aria. Tutti i membri della famiglia Gardner presero la strana abitudine<br />
di restare sempre tesi all’ascolto di ogni minimo rumore, senza però riuscire a<br />
spiegare cosa effettivamente cercassero di udire. Questo ascolto così concentrato era<br />
limitato agli inizi a brevi momenti in cui sembrava perdessero almeno parzialmente<br />
coscienza di quanto li circondava. Sfortunatamente questi attimi si fecero sempre più<br />
frequenti col passare delle settimane, tanto che ormai era già diventato un luogo<br />
comune dire che c’era “qualcosa di strano nei Gardner”. Quando fiorirono le prime<br />
sassifraghe, anch’esse mostravano uno strano colore, diverso da quello dei cavoli, ma<br />
affine come qualità e altrettanto sconosciuto a quanti lo videro. Nahum si decise a<br />
portare qualche fiore ad Arkham per mostrarli al direttore della Gazette, ma<br />
quell’illustre personaggio si limitò a pubblicare un articolo di tono umoristico in cui<br />
prendeva garbatamente in giro le oscure paure dei contadini. Nahum aveva<br />
commesso l’errore di raccontare a un impassibile uomo di città come si<br />
comportavano le grandi, ipercresciute farfalle dalle ali nere da quando si erano<br />
schiusi i fiori delle sassifraghe.<br />
Venne aprile e una specie di malsana pazzia sembrò impadronirsi di quella gente di<br />
campagna: fu allora che si cominciò a disertare la strada che passava vicino alla casa<br />
di Nahum, fino ad abbandonarla del tutto. E questo a causa della vegetazione. Tutti<br />
gli alberi da frutta fiorivano nei più inusitati colori, e dal selciato del cortile<br />
prospiciente la casa, come pure nei più vicini campi, spuntavano erbe e piante di<br />
fogge così bizzarre che solo un esperto botanico avrebbe potuto collegarle alla flora<br />
tipica di quella regione. Non c’era traccia degli usuali floridi colori della campagna se<br />
non nel verde dell’erba e del fogliame: ovunque si stagliavano sfumature febbricitanti<br />
e prismatiche, sintomo di una qualche affezione, tonalità insolite sempre al di fuori<br />
dei colori principali e incollocabili in qualsivoglia tavolozza terrestre. Persino la<br />
delicata “Dicentra cuccularia” aveva ora un’aria sinistramente minacciosa, e le<br />
sanguinarie fiorivano insolenti nella loro cromatica perversione. Ammi, e anche i<br />
Gardner, avevano la netta impressione di aver già visto quelle sfumature di colori da<br />
qualche parte, e solo successivamente compresero che ricordavano il cromatismo dei<br />
fragile globulo incastonato nella meteora. Nahum arò e seminò i suoi dieci acri di<br />
campo e anche lungo il fianco della collina, ma si guardò bene dal lavorare il terreno<br />
circostante, la casa. Sapeva che sarebbe stata fatica sprecata, e in fondo sperava che la<br />
bizzarra vegetazione dell’estate fosse servita a eliminare il veleno di cui il suolo<br />
doveva essere intriso. Ormai era pronto ad accettare qualunque cosa e si era abituato<br />
a convivere con quella sensazione di una vicina presenza che attendeva il momento<br />
migliore per rivelarsi. <strong>Il</strong> fatto che i vicini ormai evitassero di frequentare la sua casa<br />
gli pesava abbastanza, certo non come a sua moglie. La situazione era migliore per i<br />
figli che ogni giorno si recavano a scuola in paese, ma che ugualmente non potevano<br />
evitare di sentirsi sconvolti a causa dei molti pettegolezzi. Thaddeus, un giovane<br />
particolarmente sensibile, fu quello che ne soffrì maggiormente.<br />
In maggio fecero la loro comparsa gli insetti: la fattoria di Nahum divenne un<br />
incubo strisciante e ronzante. La maggior parte di queste creature erano alquanto<br />
inusitate nei loro tratti e comportamenti, e specialmente le loro abitudini notturne