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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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in questi luoghi così poco ospitali. Era un paesaggio troppo simile a quelli di Salvator<br />

Rosa, o a certe proibite incisioni in un racconto del terrore.<br />

Pure, tutto questo non era nulla se paragonato alla landa inaridita. Me ne resi conto<br />

non appena la raggiunsi sul fondo di una larga valle: nessun’altra denominazione<br />

poteva essere più calzante per quel luogo, e contemporaneamente nessun altro luogo<br />

poteva meglio adattarsi a tale nome. Era come se il poeta avesse coniato quella frase<br />

proprio dopo aver visto un simile luogo. Dopo una più attenta osservazione giunsi a<br />

pensare che quel terreno fosse frutto di un incendio: ma perché nulla era più<br />

ricresciuto su quei cinque acri di grigia desolazione che si spalancavano verso il cielo<br />

come un’immensa macchia divorata dall’acido fra boschi e campi? Si allargava quasi<br />

per intero a nord della vecchia carreggiata stradale, deviando però per un breve tratto<br />

anche dall’altro lato. Avvertii una bizzarra riluttanza ad avvicinarmi a quel luogo, e la<br />

vinsi solo perché il mio lavoro mi costringeva ad attraversarlo e a spingermi oltre.<br />

Non si scorgeva traccia di vegetazione alcuna su quell’ampia distesa, soltanto una<br />

polvere grigia simile a cenere che nessun vento finora era riuscito a disperdere. Gli<br />

alberi che crescevano all’intorno avevano un aspetto malato e deperito, e numerosi<br />

tronchi morti, alcuni ancora ritti e altri già caduti, orlavano i bordi di quella macchia<br />

deserta. Nonostante l’attraversassi a passo sostenuto, ebbi modo di scorgere i mattoni<br />

e le pietre crollate di un antico camino e anche i resti di una cantina che si trovavano<br />

alla mia destra, e poi il nero budello spalancato di un pozzo abbandonato, sopra cui<br />

stagnavano vapori che creavano curiosi effetti cromatici sotto la luce variegata del<br />

sole. <strong>Al</strong> confronto, persino il lungo e oscuro pendio ricoperto di fitti boschi appariva<br />

un luogo più ospitale e piacevole, e non mi meravigliai più delle impaurite<br />

chiacchiere che correvano fra gli abitanti di Arkham. Non si vedevano case e neppure<br />

rovine nelle vicinanze di questo deserto grigio: anche nei tempi remoti quel luogo<br />

doveva essere stato particolarmente solitario e appartato. <strong>Al</strong> crepuscolo, spaventato<br />

alla sola idea di dover ripassare per quella sinistra macchia, decisi di accollarmi un<br />

cammino più lungo tornando in città lungo la strada che curvava verso sud. Senza una<br />

ragione precisa mi trovai a desiderare che qualche nube si accumulasse nell’azzurro,<br />

perché nella mia anima si era insinuato uno strano timore per quei profondi abissi<br />

celesti che la sovrastavano.<br />

Quella sera interrogai alcuni anziani di Arkham in merito a quella landa inaridita,<br />

chiedendo anche quale fosse il significato delle parole “strani giorni” che<br />

bisbigliavano in modo tanto elusivo. Ma non riuscii a ottenere alcuna risposta<br />

soddisfacente, se non la scoperta che tanto mistero era di origine ben più recente di<br />

quanto avessi immaginato. Non si trattava di eventi che sprofondavano le loro radici<br />

in antiche leggende, ma di qualcosa che faceva parte dell’esistenza di quanti ne<br />

parlavano, accaduta intorno al 1880, quando un’intera famiglia era scomparsa, forse<br />

assassinata. I miei informatori non vollero essere più precisi, ma poiché tutti mi<br />

avevano messo in guardia dal prestare troppa fede ai fantasiosi racconti del vecchio<br />

Ammi Pierce, il mattino seguente andai a scovarlo, avendo sentito che viveva solo in<br />

una vecchia costruzione assai malandata là dove gli alberi del bosco cominciavano a<br />

infittirsi. Era una casa straordinariamente vecchia, che già esalava quel mefitico e<br />

opprimente odore di cui si impregnano le case vecchie. Soltanto dopo aver bussato<br />

con forza e insistenza riuscii a svegliare il vecchio, e quando finalmente mi aprì la

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