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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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Farquhar si immerse, affondò quanto più possibile. L’acqua ora gli rumoreggiava<br />

nelle orecchie con la voce del Niagara, ma ugualmente udì il tuonare ovattato della<br />

scarica di proiettili, e mentre riguadagnava la superficie incontrò lucenti pezzetti di<br />

metallo, stranamente appiattiti, che si inabissavano con moto lento e oscillante.<br />

<strong>Al</strong>cuni proiettili gli sfiorarono il volto e le mani, per poi scivolare subito via<br />

riprendendo la loro lenta discesa. Uno di questi si bloccò fra il collo dell’uomo e<br />

quello della sua camicia provocando una fastidiosa sensazione di bruciore: Farquhar<br />

si affrettò a gettarlo via.<br />

Quando finalmente riemerse, dopo qualche sforzo per tornare a respirare, si rese<br />

conto di essere rimasto a lungo sott’acqua e di trovarsi sensibilmente più a valle... più<br />

vicino alla salvezza. I soldati avevano ormai quasi finito di ricaricare le armi: gli<br />

scovoli metallici luccicavano al sole mentre venivano estratti dalle canne dei fucili e<br />

fatti roteare in aria prima di rimetterli nelle loro custodie. Le due sentinelle fecero<br />

nuovamente fuoco, prima l’una e poi l’altra, entrambe senza risultato.<br />

L’uomo oggetto di tanta caccia vide tutto ciò al di sopra della spalla, mentre<br />

nuotava a larghe bracciate seguendo la corrente. <strong>Il</strong> cervello era pieno di forza, come<br />

anche le braccia e le gambe: egli pensava con la rapidità di un fulmine.<br />

“L’ufficiale” pensava fra sé “non vorrà certo ripetere una seconda volta<br />

quest’errore da eccessivo attaccamento ai regolamenti. Uscire indenne da una raffica<br />

di pallottole è facile come sfuggire a una sola. Molto probabilmente avrà dato<br />

l’ordine di far fuoco a volontà. Che Dio mi aiuti, non posso schivarle tutte!’<br />

D’un tratto, a un duecento metri da lui, qualcosa cadde fragorosamente in acqua<br />

accompagnato da un rumore forte e aggressivo, che andava diminuendo e che<br />

sembrava ora ritorcersi nell’aria in direzione del forte, dove si spense in<br />

un’esplosione che rintronò fin nelle più profonde acque del fiume. Una trasparente<br />

parete d’acqua che andava via via,crescendo di misura si piegò su di lui, gli si abbatté<br />

contro accecandolo, mozzandogli il respiro! Era entrato in gioco anche il cannone.<br />

Mentre scuoteva ripetutamente il capo per liberarlo dalla tempesta di quell’acqua che<br />

lo aveva colpito con tanta violenza, sentì la palla di cannone, ormai deviata dalla sua<br />

traiettoria, sfrecciare rumorosa nell’aria davanti a lui per schiantarsi contro i rami<br />

della foresta lì di fronte.<br />

“Non lo rifaranno” pensò. “La prossima mossa sarà una scarica di mitraglia. Devo<br />

tenere gli occhi ben fissi sulla bocca da fuoco. <strong>Il</strong> fumo m’informerà, il rumore della<br />

detonazione giungerebbe troppo tardi, perché il proiettile sarebbe appena dietro. È<br />

un’arma eccellente.”<br />

D’improvviso egli si sentì trasportato da un vortice turbinoso, rapido come il<br />

ruotare di una trottola. L’acqua, le rive, la foresta, il ponte ormai distante, la<br />

fortificazione e gli stessi soldati, tutto si mescolava insieme e perdeva i contorni. Gli<br />

oggetti ora si stagliavano solo in base ai loro colori: bande circolari e parallele di<br />

svariati colori, questo era tutto ciò che riusciva a distinguere. Prigioniero di un gorgo,<br />

si spostava ora in avanti e lateralmente con tale velocità da provare vertigine e<br />

nausea. Pochi istanti dopo scoprì di essere stato gettato sul ghiaietto della sponda<br />

sinistra del fiume, la riva meridionale, e proprio dietro a una lingua di terra che lo<br />

nascondeva ai suoi nemici. L’improvviso arresto della sua corsa, l’escoriazione di<br />

una mano strisciata sul pietrisco lo riportarono alla coscienza ed egli proruppe in un

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