AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
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i polmoni inglobarono un’enorme quantità d’aria, che subito venne espulsa con un<br />
grido lacerante!<br />
Ora era nuovamente in pieno possesso dei sensi fisici, che anzi gli sembravano<br />
straordinariamente più acuti e percettivi. La terribile esperienza cui era stato<br />
sottoposto . il suo organismo aveva talmente raffinato e acutizzato la sua sensibilità<br />
da potergli permettere ora di registrare cose mai prima percepite. Avvertiva<br />
l’incresparsi dell’acqua sul volto e poteva distinguere i diversi suoni di ogni onda che<br />
lo colpiva. Girò lo sguardo alla foresta che scendeva fino a lambire una delle rive del<br />
fiume, e ne distinse ogni albero, ogni foglia e persino le singole venature che<br />
solcavano queste e gli insetti che vi erano posati: le cavallette, le mosche dai corpi<br />
traslucidi, i grigi ragni occupati a tessere le tele fra i ramoscelli. Ammirò i colori del<br />
prisma sui corpi dei culici che danzavano sui vortici della corrente, e il palpitare delle<br />
ali delle libellule, e il tamburellare delle zampe dei ragni d’acqua, come remi di una<br />
barca in corsa... e tutto questo gli portava alle orecchie una musica perfettamente<br />
udibile. Un pesce scivolò sotto il suo sguardo ed egli distinse il rumore di quel<br />
minuscolo corpo che frangeva le acque.<br />
Era emerso col volto in direzione della corrente; per un momento ciò che vedeva<br />
del mondo intorno a lui sembrò mettersi a girare lentamente, e lui era il perno di<br />
questo movimento, e vide il ponte, la fortificazione, i soldati sul ponte, il capitano, il<br />
sergente, i due soldati semplici, i suoi carnefici. Erano soltanto sagome oscure<br />
stagliate contro l’azzurro del cielo. Gridavano e gesticolavano con foga indicandolo.<br />
<strong>Il</strong> capitano aveva estratto la pistola, ma non aveva sparato. Gli altri erano disarmati. I<br />
loro movimenti erano grotteschi e orribili, le loro forme gigantesche.<br />
Poi, all’improvviso, udì un rumore secco e penetrante, e qualcosa di bruciante<br />
scalfì la superficie dell’acqua a poca distanza dalla sua testa inondandogli il volto di<br />
spruzzi. Poi ci fu un secondo colpo, ed egli vide una delle sentinelle con il fucile<br />
contro la spalla, mentre dalla bocca dell’arma usciva una tenue nube di fumo<br />
azzurrastro. L’uomo nel fiume scorse l’occhio dell’uomo sul ponte che fissava il suo<br />
attraverso il mirino del fucile. Notò che l’iride era grigia e si ricordò di aver letto da<br />
qualche parte che gli occhi grigi avevano una vista più acuta e che i migliori tiratori<br />
avevano appunto gli occhi di questo colore. Comunque, quel soldato aveva mancato<br />
il bersaglio.<br />
La rotazione del vortice di cui Farquhar era in balia mutò, e il suo corpo compì un<br />
mezzo giro: di nuovo davanti a lui si stendeva la foresta sulla riva opposta alla<br />
fortificazione. <strong>Il</strong> suono di una voce alta e stagliata su una monotona cantilena<br />
cominciò ora a vibrare alle sue spalle, allungandosi lungo le acque con tanta<br />
chiarezza da squarciare e ottundere ogni altro rumore, persino lo sciabordare<br />
dell’acqua nelle sue orecchie: Sebbene non avesse mai prestato servizio militare,<br />
tuttavia aveva abbastanza dimestichezza con gli accampamenti dell’esercito per<br />
conoscere il terribile significato di quella strascicata cantilena dai toni pacati e sicuri:<br />
lungo la riva il tenente stava adempiendo a una parte delle sue mattutine incombenze.<br />
<strong>Con</strong> quanta freddezza e indifferenza, con quale costante e tranquilla intonazione che<br />
supponeva e anche infondeva calma. agli uomini, con quanta cura nello spaziare gli<br />
intervalli di silenzio, caddero quelle parole crudeli:<br />
«Compagnia, attenti!... Imbracciare i fucili!... Pronti!... Puntare!... Fuoco!»