AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
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«Chi era vostro padre?»<br />
«Non lo so, eccellenza.»<br />
«E vostra madre?»<br />
Non ho conosciuto neppure lei. Naturalmente, è logico supporre che io abbia avuto<br />
una madre. Però, chi fosse, da dove venisse, e quando sia vissuta... ve lo giuro, mio<br />
buon signore... questo non sono in grado di dirlo.»<br />
<strong>Il</strong> vecchio padrone restò in silenzio, e parve perdersi in riflessioni profonde per un<br />
minuto intero.<br />
«Come mai conoscevate mia figlia?» chiese poi.<br />
«Ma io non la conoscevo, eccellenza... vi do la mia parola, non la conoscevo. Non<br />
ho mai avuto niente a che fare con le giovani signore... mai, in tutta la mia vita. E che<br />
Dio le abbia in gloria, con rispetto parlando!»<br />
«<strong>Al</strong>lora perché mia figlia ha scelto proprio voi come lettore dei salmi?»<br />
<strong>Il</strong> filosofo si strinse nelle spalle. «Solo Dio può intuirne i motivi. Comunque, è un<br />
fatto risaputo che la piccola nobiltà s’incapriccia costantemente di certe stranezze<br />
incomprensibili anche ai più eruditi, e inoltre c’è quel proverbio che dice “<strong>Il</strong> diavolo<br />
stesso deve danzare quando il padrone comanda”.»<br />
«State dicendo la verità, filosofo?»<br />
«Se sto mentendo, possa il cielo folgorarmi qui all’istante.»<br />
«Ah, se tu fossi vissuta almeno un attimo in più» disse tra sé il sotnik, sconsolato e<br />
afflitto «avrei scoperto tutto quanto. Invece hai detto solamente: “C’è un’unica<br />
persona che dovrà leggermi i salmi, padre mio. Mandate subito qualcuno al<br />
Seminario di Kiev, e fate portare qui il borsista Homa Brut, affinché preghi per tre<br />
notti per la mia anima peccatrice. Lui sa ...! “ Già, però non ho potuto sentire cosa<br />
sapesse costui. Lei, la mia povera piccina, non è riuscita ad aggiungere altro, prima di<br />
morire. Voi, buon uomo, siete senza dubbio noto per la vostra santa esistenza e le<br />
vostre opere pie... e può darsi che mia figlia abbia sentito parlare di voi.»<br />
«Chi? Io?» balbettò il filosofo, arretrando stupito. «lo... una santa esistenza!» disse<br />
fissando il sotnik in volto. «Iddio vi assista, signore! Ma di cosa state parlando?<br />
Perbacco... anche se vengo meno alle regole della decenza, dicendo una cosa simile,<br />
be’, confesso che ho fatto visita alla moglie del fornaio il giovedì santo.»<br />
«Bah... immagino che debba pur esserci qualche ragione se mia figlia ha scelto voi.<br />
Dovrete cominciare i vostri uffizii oggi stesso.»<br />
«Ecco, per quanto riguarda appunto questo incarico, terrei a precisare, eccellenza,<br />
che... d’accordo, qualsiasi uomo versato nelle sacre scritture è in grado di assolvere<br />
tale incarico, in quanto in possesso dei requisiti necessari... però un diacono, o un<br />
sagrestano, sarebbero persone maggiormente adatte a questo compito, in quanto<br />
uomini colti, a conoscenza del cerimoniale del caso, mentre io... Insomma, io non ho<br />
nemmeno una voce che si adatti allo scopo, e sostanzialmente sono un buono a nulla.<br />
No, non sono il tipo che vi occorre.»<br />
«Dite pure quel che volete. lo rispetterò le volontà della mia cara figliola, e non<br />
lascerò nulla di intentato. Se per tre notti, partendo da oggi, voi reciterete come si<br />
conviene le orazioni sulla sua salma, io vi ricompenserò; in caso contrario... be’, non<br />
consiglierei nemmeno al demonio in persona di farmi arrabbiare.»