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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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non potrai rispondere battendo per il sì o il no, scriverai a macchina tutto quello che<br />

vorrai dire e poi l’infilerai sotto la porta. D’accordo?»<br />

Sì, batté André.<br />

A sera non avevamo ancora trovato la mosca. <strong>Al</strong>l’ora di cena, mentre preparavo il<br />

vassoio di André, cedetti e scoppiai in singhiozzi in cucina di fronte ai domestici<br />

silenziosi. La cameriera pensò che avessi avuto un litigio con mio marito,<br />

probabilmente a causa della mosca smarrita, ma venni a sapere più tardi che la cuoca<br />

era già assolutamente certa che fossi impazzita.<br />

Senza dire una parola presi il vassoio e poi lo posai di nuovo, fermandomi accanto<br />

al telefono. Non avevo dubbi che si trattasse di una faccenda di vita o di morte per<br />

André. E neppure dubitavo che lui avesse intenzione di suicidarsi a meno che non<br />

fossi riuscita a fargli cambiare idea o almeno a rinviare una decisione tanto drastica.<br />

Sarei stata forte abbastanza? Lui non mi avrebbe mai perdonato per non aver<br />

mantenuto una promessa ma, date le circostanze, era davvero così importante? <strong>Al</strong><br />

diavolo le promesse e l’onore! André andava salvato a tutti i costi! E, dopo aver<br />

ragionato a questo modo, cercai e composi il numero del professor Augier.<br />

«<strong>Il</strong> professore è fuori e non tornerà prima della fine settimana» disse una voce<br />

educata e priva di toni dall’altra parte del filo.<br />

Nulla da fare! Dovevo lottare da sola e avrei lottato. Avrei salvato André... a ogni<br />

costo!<br />

Tutto il mio nervosismo scomparve quando André mi fece entrare e, dopo che ebbi<br />

posato sulla scrivania il vassoio con il cibo, andai nella stanza accanto come stabilito.<br />

«La prima cosa che voglio sapere» dissi mentre lui chiudeva la porta dietro di me<br />

«è cos’è successo esattamente. Puoi spiegarmelo, per favore, André?»<br />

Aspettai pazientemente che lui battesse a macchina una risposta, che poco dopo<br />

spinse sotto la porta.<br />

HÉLÈNE, PREFERIREI NON DIRTELO POICHÉ DAL MOMENTO CHE DEVO<br />

ANDARMENE VORREI CHE TU MI RICORDASSI COME ERO PRIMA. DEVO UCCIDERMI IN<br />

MODO TALE CHE NESSUNO POSSA RENDERSI CONTO DI CIÒ CHE MI È SUCCESSO. HO<br />

PENSATO NATURALMENTE A DISINTEGRARMI SEMPLICEMENTE NEL MIO<br />

TRASMETTITORE, MA SAREBBE MEGLIO NON FARLO PERCHÉ, PRIMA O POI, POTREI<br />

TROVARMI REINTEGRATO. UN GIORNO, DA QUALCHE PARTE, CERTAMENTE<br />

QUALCHE SCIENZIATO FARA LA MIA STESSA SCOPERTA. HO QUINDI PENSATO A UN<br />

METODO CHE NON SARA NÉ SEMPLICE NÉ FACILE; MA TU PUOI AIUTARMI E LO<br />

FARAI.<br />

Per parecchi minuti mi chiesi se André non fosse semplicemente diventato pazzo<br />

furioso.<br />

«André», dissi alla fine «qualsiasi cosa tu abbia deciso o pensato, non posso<br />

assolutamente accettare una soluzione tanto vile. Non importa quanto orrendo sia il<br />

risultato del tuo esperimento... o del tuo incidente. Sei vivo, sei un essere umano, hai<br />

un cervello... e hai un’anima. Non hai il diritto di ucciderti, lo sai!»<br />

La risposta venne presto battuta a macchina e spinta sotto la porta.

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