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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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«André, mon chéri, dimmi cos’è successo! Potrei aiutarti meglio se lo sapessi,<br />

André... oh, è terribile!» singhiozzai, incapace di controllarmi.<br />

Dopo aver battuto una volta per dire sì, mi indicò la porta con la mano sinistra.<br />

Uscii e sprofondai in un pianto disperato mentre richiudeva a chiave la porta dietro<br />

di me. Stava di nuovo scrivendo a macchina e rimasi ad aspettare. <strong>Al</strong>la fine si mosse<br />

verso la porta e vi fece scivolare sotto un foglio di carta.<br />

HÉLÈNE, TORNA DOMANI MATTINA. DEVO PENSARE E SCRIVERE UNA<br />

SPIEGAZIONE PER TE. PRENDI UNA DELLE MIE PILLOLE PER DORMIRE E VAI<br />

DIRETTAMENTE A LETTO. DOMANI AVRÒ BISOGNO CHE TU SIA RIPOSATA E FORTE,<br />

MA PAUVRE CHÉRIE. A.<br />

«Vuoi qualche cosa per la notte, André?» gridai attraverso la porta.<br />

Lui batté due volte per dire no, e poco dopo udii di nuovo la macchina da scrivere.<br />

<strong>Il</strong> sole forte sul viso mi risvegliò di soprassalto. Avevo disposto la sveglia sulle<br />

cinque ma non l’avevo sentita, probabilmente a causa dei sonniferi. Avevo proprio<br />

dormito come un ghiro, senza sogni. Ora che ero di nuovo nella realtà del mio<br />

incubo, piangendo come un bambino, saltai fuori dal letto. La sveglia segnava<br />

esattamente le sette.<br />

Precipitandomi in cucina senza dire una parola ai domestici sbalorditi, preparai<br />

rapidamente un vassoio con caffè, burro e pane, e poi corsi al laboratorio.<br />

André aprì la porta non appena bussai e la richiuse di nuovo mentre portavo il<br />

vassoio sulla scrivania. Aveva ancora il capo coperto, ma dall’abito spiegazzato e dal<br />

letto pieghevole aperto compresi che almeno aveva cercato di riposare.<br />

Sulla scrivania c’era per me un foglio battuto a macchina, che raccolsi. André aprì<br />

l’altra porta e, interpretando quel gesto come una richiesta di essere lasciato solo,<br />

andai nella stanza accanto, Lui chiuse la porta e, mentre leggevo, lo sentii versarsi<br />

una tazza di caffè.<br />

RICORDI L’ESPERIMENTO DEL POSACENERE? HO AVUTO UN INCIDENTE SIMILE A<br />

QUELLO. MI SONO «TRASMESSO» CON SUCCESSO DUE NOTTI FA. IERI, DURANTE UN<br />

SECONDO ESPERIMENTO, UNA MOSCA DEVE ESSERE ENTRATA SENZA CHE LA<br />

VEDESSI NEL «DISINTEGRATORE». LA MIA UNICA SPERANZA È TROVARE QUELLA<br />

MOSCA E RIPETERE DI NUOVO L’ESPERIMENTO CON LEI. TI PREGO DI CERCARLA<br />

ATTENTAMENTE, PERCHÉ SE NON VENISSE TROVATA SARÒ COSTRETTO A<br />

ESCOGITARE UN SISTEMA PER FARLA FINITA.<br />

Se solo André fosse stato più esplicito! Rabbrividii al pensiero che dovesse essere<br />

terribilmente sfigurato e poi piansi in silenzio immaginandolo con il viso a rovescio o<br />

forse con gli occhi al posto delle orecchie, o –la bocca dietro il collo, o peggio!<br />

André doveva essere salvato! Quindi, quella mosca doveva essere trovata!<br />

Riprendendomi, dissi:<br />

«André, posso entrare?».<br />

Lui aprì la porta.

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