28.05.2013 Views

AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

pulita, il giorno precedente all’assassinio, aveva come sempre azzerato il contatore.<br />

Nonostante questo, Hélène insistette di aver usato la pressa solo una volta, e quella<br />

apparve come un’altra prova della sua pazzia.<br />

<strong>Il</strong> commissario Charas, che era stato incaricato del caso, si chiese dapprima se la<br />

vittima fosse davvero mio fratello. Ma in quanto a quello non c’erano possibilità di<br />

dubbio, non foss’altro per la vistosa cicatrice che gli andava dal ginocchio alla coscia,<br />

risultato di una granata caduta a pochi passi da lui durante la ritirata del 1940. Inoltre<br />

c’erano anche le impronte digitali della mano sinistra che corrispondevano a quelle<br />

rinvenute nel suo laboratorio e sugli oggetti personali trovati in casa sua.<br />

Un agente era stato messo di guardia al laboratorio e il giorno seguente arrivarono<br />

una mezza dozzina di ufficiali dal Ministero dell’aviazione. Studiarono tutte le carte e<br />

portarono via alcuni dei suoi strumenti, ma prima di andarsene dissero al<br />

commissario che i documenti e le attrezzature più rilevanti erano stati distrutti.<br />

<strong>Il</strong> laboratorio della polizia di Lione, uno dei più famosi del mondo, riferì che la<br />

testa di André era stata avvolta in un pezzo di velluto quando era stata schiacciata dal<br />

maglio, e un giorno il commissario Charas mi mostrò una striscia di stoffa sdrucita<br />

che riconobbi immediatamente per il panno di velluto marrone che avevo visto sul<br />

tavolo del laboratorio di mio fratello, quello stesso su cui gli venivano serviti i pasti<br />

quando non poteva abbandonare il suo lavoro.<br />

Dopo soli pochi giorni di carcere, Hélène era stata trasferita in un manicomio poco<br />

lontano, uno dei tre istituti di Francia dove venivano internati i criminali malati di<br />

mente. Mio nipote Henri, un bambino di sei anni, immagine fotografica del padre, mi<br />

venne affidato in custodia e alla fine si fecero tutti i passi legali affinché io diventassi<br />

suo padre adottivo e tutore.<br />

A Hélène, una delle pazienti più tranquille di tutto l’istituto, fu concesso di<br />

ricevere visite e io andavo a trovarla ogni domenica. Una volta o due mi accompagnò<br />

anche il commissario, e in seguito venni a sapere che aveva fatto visita a Hélène<br />

anche da solo. Ma non riuscimmo mai ad avere la minima informazione da mia<br />

cognata, che sembrava diventata completamente apatica. Rispondeva raramente alle<br />

mie domande e quasi mai a quelle del commissario. Passava gran parte del suo tempo<br />

cucendo, ma sembrava che il suo passatempo preferito fosse catturare mosche, che<br />

lasciava libere invariabilmente dopo averle esaminate con attenzione.<br />

Una volta sola ebbe un attacco d’ira – molto più simile a un collasso nervoso che a<br />

una vera crisi, come disse il dottore che le aveva amministrato della morfina per<br />

calmarla – e fu il giorno che vide un’infermiera uccidere alcune mosche.<br />

<strong>Il</strong> giorno che seguì l’unica crisi di Hélène, il commissario Charas venne da me.<br />

«Ho la strana sensazione che quella sia la chiave dell’intero mistero, monsieur<br />

Delambre» disse.<br />

Non gli chiesi come faceva a sapere del collasso di Hélène.<br />

«Non vi seguo, commissario. La povera signora Delambre avrebbe potuto mostrare<br />

un interesse anormale per qualsiasi altra cosa, in effetti. Non credete che le mosche<br />

siano solo un aspetto casuale e marginale della sua tendenza alla follia?»<br />

«Voi pensate che sia davvero pazza?» disse lui.<br />

«Mio caro commissario, non vedo quali dubbi vi possano essere. Voi ne dubitate?»

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!