AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
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d’autunno, per tutto settembre quando cominciano le nebbie, per ottobre che vede la<br />
nebbia infittirsi mentre la sirena continua a chiamarti e poi, quando novembre è già<br />
avanzato, e giorno dopo giorno sei andato abituandoti alla diversa pressione<br />
emergendo a una velocità di solo poche decine di centimetri all’ora, ormai sei<br />
prossimo alla superficie e sei ancora vivo. Devi procedere con estrema lentezza: se<br />
emergessi di colpo il tuo corpo esploderebbe. Hai impiegato tre mesi per raggiungere<br />
la superficie delle acque, e ancora ti occorrono molti altri giorni per nuotare<br />
nell’acqua gelida fino al faro. E adesso sei là fuori, là nella notte, Johnny, il più<br />
gigantesco dannato mostro della creazione. E qui c’è il faro che ti chiama, con il suo<br />
lungo collo simile al tuo che si erge dalla superficie del mare, con un corpo<br />
ugualmente simile al tuo e, più importante di tutto, con una voce uguale alla tua.<br />
Adesso capisci, Johnny, lo capisci?»<br />
La Sirena da Nebbia chiamò nella notte.<br />
<strong>Il</strong> mostro rispose.<br />
Adesso capivo, tutto mi era chiaro... un milione di anni di solitaria attesa<br />
aspettando il ritorno di chi non sarebbe mai più tornato. Un milione di anni trascorsi<br />
in completo isolamento laggiù in un folle tempo senza misura, mentre sopra i cieli si<br />
sgombravano dagli uccelli-rettili, le paludi si prosciugavano sulle distese dei<br />
continenti, i bradipi e le tigri dai denti a sciabola facevano il loro tempo e si<br />
perdevano in fosse di catrame, e gli uomini correvano come formiche bianche verso<br />
le alture.<br />
La Sirena da Nebbia chiamò.<br />
«L’anno scorso» disse McDunn «quella creatura si è flessa a nuotare tutt’intorno,<br />
sempre intorno per tutta la notte. Senza mai farsi troppo vicina, come perplessa, direi.<br />
Forse anche spaventata, e certo almeno un poco stizzita per quel suo lungo viaggio. <strong>Il</strong><br />
giorno seguente, in modo del tutto inaspettato, la nebbia si diradò lasciando che il<br />
sole brillasse sulle acque, e il cielo era azzurro come se fosse stato dipinto. <strong>Al</strong>lora il<br />
mostro si allontanò nuotando da quel calore e da quel silenzio: non fece più ritorno.<br />
Credo che vi abbia rimuginato per un anno, analizzando la situazione da ogni punto<br />
di vista.»<br />
<strong>Il</strong> mostro era ora lontano soltanto un centinaio di metri dal faro, e scambiava grida<br />
con la Sirena da Nebbia. Quando la luce si accendeva sul corpo del mostro, allora i<br />
suoi occhi si facevano di fuoco e di ghiaccio, e ancora di fuoco e di ghiaccio.<br />
«Questo è il senso della vita» disse McDunn. «Qualcuno che attende sempre<br />
qualcun altro che non tornerà mai più. C’è sempre qualcuno che ama qualcosa più di<br />
quanto quest’ultima lo ami. E dopo un po’ nasce la voglia di distruggere l’oggetto del<br />
tuo amore, qualunque cosa esso sia, perché non possa più farti soffrire.»<br />
<strong>Il</strong> mostro si stava ora scagliando contro il faro.<br />
La Sirena da Nebbia chiamò.<br />
«Vediamo cosa succede» disse McDunn.<br />
E spense la Sirena da Nebbia.<br />
<strong>Il</strong> minuto di silenzio che segui a quel gesto fu così profondo che potevamo<br />
intendere i nostri cuori battere in quella stanza circondata da vetri lassù nella torre,<br />
udire il lento e oleoso ruotare della luce.