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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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«Tiepida. Poco al di sotto della temperatura del sangue a giudicare dal tatto. E<br />

anche molliccia e flessibile. Se dipende dall’imbalsamazione, si tratta di un tipo di<br />

imbalsamazione che non ho mai visto prima. E la mano di vostro zio?»<br />

«Oh sì, senza alcun dubbio» disse Eustace. «Riconoscerei quella dita sottili<br />

ovunque. Rimettila nella scatola, Saunders. Non preoccuparti delle viti, chiuderò a<br />

chiave il cassetto della scrivania, così non ci saranno possibilità che scappi.<br />

Raggiungeremo un compromesso, andando in città per una settimana. Se riusciamo a<br />

partire presto dopo pranzo dovremmo essere a Grantham o a Stamford prima di<br />

notte.»<br />

«Bene» disse Saunders. «E domani... oh, domani avremo già dimenticato questa<br />

storia mostruosa.»<br />

Se all’indomani non l’avevano dimenticata, fu certamente vero che alla fine della<br />

settimana riuscirono a raccontare una colorita storia paurosa alla cena organizzata da<br />

Eustace in occasione della vigilia di Ognissanti.<br />

«Non vorrete farci credere che sia vero, signor Borlsover? Che orrore!»<br />

«Sono disposto a giurarlo, e così pure Saunders, non è vero vecchio mio?»<br />

«Giurarlo e spergiurarlo» disse Saunders. «Era una mano lunga e sottile, sapete, e<br />

mi ha afferrato proprio in questo modo...»<br />

«Basta, signor Saunders! Basta! Che storia assolutamente orribile! Ora<br />

raccontatecene un’altra, andiamo. Una che faccia proprio accapponare la pelle, vi<br />

prego.»<br />

«Ecco un bel pasticcio!» disse Eustace il giorno seguente, gettando una lettera sul<br />

tavolo davanti a Saunders. «Dovrai pensarci tu; comunque. La signora Merrit, se ho<br />

ben capito, ci dà un preavviso di un mese.»<br />

«Oh... ma è assurdo da parte sua» ribatté Saunders. «La signora Merrit non sa<br />

quello che dice. Vediamo che cosa c’è scritto.»<br />

Gentilissimo Signore (lesse),<br />

questa per notificarvi di essere costretta a darvi un mese di preavviso a partire da<br />

giovedì 13. Da molto tempo pensavo che questo posto fosse troppo grande per me; ma<br />

dal momento che Jane Parfit e Emma Laidlaw se ne escono a malapena con un «Se<br />

non vi dispiace», dopo aver spaventato a morte le altre ragazze, al punto che non<br />

possono pulire una camera o camminare da sole sulle scale per paura di calpestare<br />

qualche rospo semicongelato, o di sentirlo correre di notte lungo i corridoi, tutto ciò<br />

che posso dire è che questo non è luogo per me. Devo dunque chiedervi, Signor<br />

Borlsover, di procurarvi un’altra governante che non abbia obiezioni nei confronti di<br />

case tanto grandi e solitarie, che taluni ritengono, sebbene io non l’abbia pensato<br />

neppure per un minuto essendo mia madre sempre stata metodista, essere spiritate.<br />

Distinti saluti<br />

Elizabeth Merrit<br />

P.S. Vi sarei grata se porgeste i miei saluti al signor Saunders. Spero che non corra<br />

alcun pericolo per il suo raffreddore.

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