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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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nella fila dei libri c’era un vuoto nel punto in cui la mano era entrata. Temendo che<br />

potesse sfuggirgli di nuovo, Eustace afferrò il primo volume che gli capitò sotto<br />

mano e l’infilò nel vuoto. Poi, liberando due ripiani del loro contenuto, prese le assi<br />

di legno e ve le spinse contro per rendere ancora più sicura la sua barriera.<br />

«Vorrei che Saunders tornasse» disse. «Non si possono affrontare da soli certe<br />

situazioni.» Erano passate le undici e non era usuale del suo segretario tornare dopo<br />

la mezzanotte. Non osava del resto abbandonare incustodito lo scaffale, neppure per<br />

scendere la scaletta e suonare il campanello. Morton, il maggiordomo, faceva spesso<br />

un giro verso le undici per assicurarsi che le finestre fossero chiuse... ma poteva<br />

anche non venire. Eustace era completamente sconvolto. Finalmente udì dei passi da<br />

basso.<br />

«Morton!» gridò. «Morton!»<br />

«Signore?»<br />

«È già tornato il signor Saunders?»<br />

«Non ancora, signore.»<br />

«Portami un po’ di brandy, e sbrigati. Sono quassù, sul balconcino, inetto!»<br />

«Grazie» disse Eustace dopo aver svuotato il bicchiere. «Non andare ancora a<br />

dormire, Morton. Ci sono un sacco di libri che sono caduti per caso. Riportali su e<br />

rimettili nei loro scaffali.»<br />

Morton non aveva mai visto Borlsover in uno stato di tale loquacità come quella<br />

notte. «Prendi» disse Eustace quando i libri furono al loro posto opportunamente<br />

spolverati. «Reggimi queste assi. L’animale che era nella cassa è uscito e gli ho dato<br />

la caccia per tutta la stanza.»<br />

«Mi sembra di sentirlo grattare tra i libri, signore. Spero che non siano di valore.<br />

Credo di aver sentito il calesse, signore. Andrò a chiamare il signor Saunders.»<br />

Ad Eustace sembrò che fosse stato via per cinque minuti, ma quando tornò con<br />

Saunders ne era forse trascorso poco più di uno. «Bene Morton, puoi andare ora.<br />

Sono quassù, Saunders.»<br />

«Che è questo baccano?» chiese il segretario facendosi avanti con le mani in tasca.<br />

La fortuna era stata dalla sua per tutta la sera. Era completamente soddisfatto, sia di<br />

se stesso sia del gusto del capitano Lockwood in fatto di vini. «Che succede? Mi<br />

sembrate sconvolto dalla paura.»<br />

«Quel vecchio demonio di mio zio» cominciò Eustace... «Oh, non posso spiegarti<br />

tutto. La sua mano ha giocato a rimpiattino con me per tutta la sera. Ma sono riuscito<br />

a incastrarla dietro questi libri. Devi aiutarmi a catturarla.»<br />

«Che vi piglia, Eustace? Che scherzo è questo?»<br />

«Non è uno scherzo, sciocco idiota! Se non mi credi, togli tu stesso uno di quei<br />

libri e infila la mano per tastare.»<br />

«D’accordo» disse Saunders. «Aspettate che mi arrotoli la manica. La polvere dei<br />

secoli, vero?» Si sfilò la giacca, si inginocchiò e cacciò il braccio in fondo allo<br />

scaffale.<br />

«C’è qualcosa» disse. «Ha una strana e tozza estremità, qualunque cosa sia, e<br />

pizzica come un granchio. Ah! Non così!» ritirò la mano di scatto. «Presto, spingete<br />

un libro nello spazio vuoto. Ora non può più scappare.»<br />

«Che cos’era?» chiese Eustace.

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