AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)
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cercare il denaro da consegnare agli uomini. Nel farlo, i suoi occhi caddero sul viso<br />
del morto. Si bloccò; poi fece due passi in avanti, sollevando la candela.<br />
«Dio onnipotente!» gridò. «Questa è Jane Galbraith!»<br />
Gli uomini non risposero, ma si avvicinarono di più alla porta.<br />
«La conosco, vi dico» continuò lui. «Era viva e in perfetta salute solo ieri. È<br />
impossibile che sia morta, è impossibile che possiate aver ottenuto onestamente<br />
questo corpo.»<br />
«Sono certo, signore, che vi sbagliate di grosso» disse uno degli uomini.<br />
Ma l’altro fissò cupamente Fettes negli occhi e chiese senza indugi il denaro.<br />
Era impossibile non rendersi conto della minaccia o esagerare il pericolo. <strong>Il</strong><br />
giovane sentì mancargli il coraggio. Balbettò qualche scusa, contò il denaro e guardò<br />
partire i suoi odiosi visitatori. Non appena se ne furono andati, si affrettò a cercare<br />
una conferma dei suoi timori. Da una dozzina di segni inconfondibili identificò la<br />
ragazza con la quale aveva scherzato il giorno prima. Vide, con orrore, il suo corpo<br />
segnato da tracce che potevano benissimo indicare atti di violenza. Si sentì preso dal<br />
panico e corse a rifugiarsi in camera sua. Là, rifletté a lungo sulla scoperta che aveva<br />
appena fatto; considerò lucidamente la portata delle istruzioni del signor K. e i<br />
pericoli cui sarebbe andato incontro se avesse interferito in una faccenda tanto grave,<br />
e infine, sentendosi dolorosamente perplesso, decise di aspettare il consiglio del suo<br />
superiore diretto, il primo assistente.<br />
Questi era un giovane dottore, Wolfe Macfarlane, il favorito di tutti gli studenti<br />
scapestrati, abile, dissoluto e privo di scrupoli in modo assoluto. Aveva viaggiato e<br />
compiuto studi all’estero. I suoi modi erano gradevoli, anche se lievemente sfrontati.<br />
Era un assiduo e ben noto frequentatore dei teatri, un abile pattinatore e giocatore di<br />
golf; vestiva con elegante audacia e, come tocco finale, possedeva un calessino è un<br />
robusto cavallo da trotto. Era intimo amico di Fettes, anche perché le loro rispettive<br />
posizioni richiedevano una certa comunanza di vita e di interessi. <strong>Al</strong>lorché i soggetti<br />
erano scarsi, i due si spingevano con il calessino di Macfarlane verso qualche<br />
solitario cimitero di campagna e vi scavavano con mani sacrileghe, tornando poi<br />
prima dell’alba verso la porta della sala di dissezione con il loro bottino.<br />
Quel particolare mattino Macfarlane arrivò un po’ prima del necessario. Quando<br />
Fettes lo udì gli andò incontro sulle scale, gli raccontò la storia. e gli mostrò la causa<br />
del suo allarme. Macfarlane esaminò i segni sul corpo della ragazza.<br />
«Sì», disse con un cenno del capo «la faccenda puzza.»<br />
«E io, cosa dovrei fare?» chiese Fettes.<br />
«Fare?» ripeté l’altro. «Vuoi fare qualcosa? Meno se ne parla prima si sistema,<br />
direi.»<br />
«Qualcun altro potrebbe riconoscerla» obiettò Fettes. «Era conosciuta quanto<br />
Castle Rock.»<br />
«Speriamo che non succeda» disse Macfarlane. «E anche se qualcuno la<br />
riconoscesse... tu non l’hai riconosciuta, capisci, e questo sistema la cosa. <strong>Il</strong> fatto è<br />
che questa situazione dura da troppo tempo. Se agiti le acque ora, K. si ritroverà in un<br />
bel guaio, e lo stesso accadrà a te. Anch’io ci andrò di mezzo, se si arriva a questo.<br />
Mi piacerebbe sapere in che stato arriveremmo, o cosa diavolo avremmo da dire in<br />
nostra difesa, se ci capitasse di finire alla sbarra dei testimoni. Tu sai già che, per me,