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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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Poi, con un grido stridente, carico di umana passione e desiderio, il menestrello si<br />

fermò all’improvviso...<br />

Vento dell’ovest, quando soffierai,<br />

E la pioggia fine cadrà?<br />

Cristo, se il mio amore fosse tra le mie braccia,<br />

E ancora una volta nel mio letto.<br />

Silenzio!... Nessuna delle sante sorelle parlò, ma qualcuna sospirò; qualcuna si<br />

portò le mani al cuore, e una infilò una mano sotto il suo cappuccio, ma quando sentì<br />

i capelli rasati sul cranio la ritirò in fretta, quasi avesse toccato un ferro arroventato, e<br />

gridò: «O Jesu».<br />

Suor Peronelle, una vecchia sdentata, cominciò a parlare con voce acuta e stridula.<br />

Parlava in fretta e senza espressione, come se parlasse nel sonno. Aveva gli occhi<br />

umidi e arrossati, e le tremavano le labbra. «Dio sa» disse «quanto l’amavo. Dio lo<br />

sa. Ma voglio dire a tutte quelle che sono fanciulle di fare attenzione al bosco. Perché<br />

è verde, è buio e profondo; ed è bello in primavera, con le spesse zolle di sotto e i<br />

buoni rami di sopra, essere soli con l’amato del cuore... tuffi soli nel bosco verde. Ma,<br />

Dio mi aiuti, lui non restava più a lungo della neve a Pasqua. Mi pareva or ora di<br />

essere di nuovo con lui nel bosco. Dio tenga lontano tutte quelle che sono fanciulle<br />

dal bosco verde.»<br />

La graziosa Sorella Ursula, che aveva appena terminato il noviziato, era bianca<br />

come un lenzuolo. <strong>Il</strong> respiro le si fece pesante e veloce come se stesse trasportando in<br />

salita un gravoso fardello. Un forte sospiro fece sussultare le sue belle spalle.<br />

«Santissima Vergine!» gridò. «Ah, tu chiedi troppo; non sapevo; Dio mi aiuti, non lo<br />

sapevo!» I suoi occhi grigi si riempirono di lacrime improvvise mentre, lasciando<br />

cadere le braccia e la testa sul tavolo, scoppiava in alti singhiozzi.<br />

Poi parlò Suor Katherine, che sembrava vecchia e avvizzita come un ramo caduto<br />

da un albero a tardo autunno, e che le sorelle più giovani canzonavano in segreto.<br />

«Sono le guerre, le guerre, le maledette guerre. Gli ho tenuto la testa su questo<br />

grembo, vi dico; l’ho baciato fino a fondere la sua anima con la mia. Ma ora giace<br />

morto e le sue graziose membra si sono dissolte nella terra. Santa Madre, abbi<br />

misericordia di me. Non bacerò mai più le sue dolci labbra, né lo guarderò negli occhi<br />

giocosi. Da allora il mio cuore è spezzato. Santa Madre! Santa Madre!»<br />

«Dovrebbe venire più spesso» disse una suora paffuta sulla trentina, con un nasetto<br />

che guardava all’insù, occhi neri come susine e labbra piene come una prugna. «Vado<br />

nell’orto giorno dopo giorno, e mi riempio il grembo di mele mature. Lui è il mio<br />

amato. Perché non viene? Un tempo veniva, ma allora era primavera, e Nostra<br />

Signora sa che è passato tanto tempo. Non tornerà presto la primavera? Ho raccolto<br />

tante mele mature.»<br />

Suor Margherita si dondolava avanti e indietro sul sedile, con le braccia incrociate<br />

sul petto. Canticchiava piano tra sé.<br />

Ninna nanna, piccolo bimbo,<br />

Ninna, ninna nanna;

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