AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

«Nel fiore degli anni...» intervenne allora il forestiero con tono di finto dolore.
«Ascoltate!» E il suono di una campana prese a scivolare lungo la valle e Jabez Stone
ascoltava quei rintocchi mentre rivoli di sudore scivolavano sul suo volto. Ormai
sapeva che quella campana batteva per Stevens che era morto.
«Questi bilanci così lunghi e complessi...» sospirò il forestiero. «È veramente un
peccato doverli chiudere. Ma gli affari sono affari.»
Stringeva ancora in mano il suo fazzoletto di seta, e Jabez Stone sentiva una
violenta stretta allo stomaco nel vedere quella stoffa tendersi e agitarsi.
«Sono tutti così minuscoli?» chiese infine con voce rauca.
«Minuscoli?» chiese il forestiero. «Ah, capisco cosa intendete. Be’, dipende.»
Misurò con gli occhi Jabez Stone, scoprendo i denti. «Non preoccupatevi, signor
Stone. La vostra quotazione sarà ottima, e non oserei mai tenervi fuori dalla cassetta.
Certo che se si trattasse di Daniel Webster... be’, dovremmo costruirgli una cassetta
speciale solo per lui, e anche in questo caso credo proprio che la sua apertura d’ali vi
stupirebbe. Certamente anche lui ha il suo prezzo. Ma mi piacerebbe proprio vedere
come potremmo farcela con lui. Comunque, nel vostro caso, come vi stavo
dicendo...»
«Mettete via quel fazzoletto!» gridò Jabez Stone, e poi cominciò a supplicare e a
implorare. Tutto ciò che gli riuscì però di ottenere fu una proroga di tre anni sulla
data di scadenza, a ben precise condizioni.
Ma finché non si stipula un contratto come quello, è impossibile immaginare
quanto siano veloci a trascorrere tre anni. Negli ultimi mesi di quegli anni che ancora
gli erano concessi, Jabez Stone divenne un personaggio noto in tutto lo Stato e si
parlava persino di presentarlo come candidato alla carica di Governatore... ma tutto
questo aveva per lui l’aspro sapore della polvere e della cenere. Ogni giorno, appena
si svegliava, il suo primo pensiero era: “Un’altra notte se ne è andata”, e ogni notte,
quando si coricava, ripensava a quel portadocumenti nero e all’anima di Stevens
l’avaro, e sentiva il cuore venirgli meno. E un giorno non poté più sopportare una
simile situazione, e proprio uno degli ultimi giorni del suo ultimo anno si decise a
sellare il cavallo e a partire alla ricerca di Daniel Webster. Questi era nato nel New
Hampshire, a pochi chilometri da Cross Corners, e tutti sapevano della particolare
benevolenza che riservava ai suoi compaesani.
Era ancora mattino molto presto quando Jabez Stone giunse a Marshfield, ma
Daniel si era già alzato e stava parlando latino coi contadini della sua fattoria, e
ingaggiando un combattimento con il montone Golia, e mettendo alla prova un nuovo
trottatore e preparando un’arringa contro John C. Calhoun. Ma quando gli dissero che
uno del New Hampshire voleva vederlo, lasciò perdere ogni cosa, perché Daniel era
fatto così. Offrì a Jabez Stone una colazione così abbondante che cinque uomini non
sarebbero riusciti a finirla, e nel frattempo s’informò di come se la passassero quanti,
uomini e donne che fossero, vivevano a Cross Corners, e alla fine gli chiese in che
modo poteva essergli utile.
Jabez Stone gli disse allora che si trattava di una faccenda che riguardava più o
meno un’ipoteca.