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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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circondava e che vi si era posata sopra. <strong>Con</strong> il chiarore della luna ebbi anche una<br />

netta visione della bufera furiosa che sembrava in procinto di riprendere il proprio<br />

corso con un ululato lungo e profondo come di molti cani o lupi. Ero spaventato e<br />

sconvolto e sentivo il gelo invadere via via il mio corpo, finché mi sembrò che mi<br />

afferrasse il cuore. Poi, mentre il flusso del chiarore della luna colpiva ancora la<br />

tomba di marmo, la bufera diede ulteriori segni di ripresa, come se avesse deciso di<br />

tornare sulle proprie tracce. Spinto da una specie di attrazione irresistibile mi<br />

avvicinai al sepolcro per vedere di che cosa si trattava e perché una simile<br />

costruzione si trovasse isolata in un posto come quello. Camminai attorno alla tomba<br />

e lessi, in tedesco, al di sopra della porta dorica:<br />

CONTESSA DOLINGEN DI GRATZ<br />

IN STIRIA<br />

DISPERSA E RITROVATA MORTA<br />

1801<br />

Sulla parte superiore della tomba, apparentemente conficcato nel marmo – perché<br />

in realtà la struttura era composta da alcuni grossi blocchi di pietra – c’era una specie<br />

di lungo giavellotto o un’asta di ferro. Passando sul retro, lessi, scolpito in vistosi<br />

caratteri cirillici:<br />

I MORTI VIAGGIANO IN FRETTA<br />

In tutta quella faccenda c’era qualcosa di tanto strano e misterioso che mi sentii<br />

confuso e quasi sul punto di svenire. Cominciai a desiderare, per la prima volta, di<br />

aver dato ascolto ai consigli di Johann. Poi fui colpito da un pensiero, che mi venne<br />

alla mente per chissà quali misteriose circostanze e con un’impressione terribile.<br />

Quella era la notte di Valpurga!<br />

La notte di Valpurga quando, secondo la credenza di milioni di persone, il diavolo<br />

se ne andava in giro... quando le tombe si scoperchiavano e i morti ne uscivano e<br />

passeggiavano. Quando le creature malvagie della terra, del cielo e dell’acqua<br />

facevano baldoria. Era quello il posto che il conducente della carrozza voleva a tutti<br />

costi evitare! Era quello il villaggio abbandonato di molti secoli addietro. Era là che<br />

erano sepolti i suicidi, ed era proprio quello il posto in cui mi trovavo ora, solo...<br />

indifeso, tremante di freddo tra la neve caduta e una tempesta spaventosa che stava<br />

nuovamente per scatenarsi attorno a me! Ci volle tutta la mia filosofia, tutta la<br />

religione che mi avevano insegnato, tutto il mio coraggio, per non precipitare in un<br />

parossismo di paura.<br />

E ora un vero e proprio tornado si era abbattuto su di me. <strong>Il</strong> terreno tremava, come<br />

se migliaia di cavalli vi galoppassero tuonando, e questa volta la tempesta portò sulle<br />

sue ali ghiacciate non neve, ma enormi chicchi di grandine che precipitavano con tale<br />

violenza che avrebbero potuto essere stati scagliati da robuste fionde... chicchi di<br />

grandine che abbattevano foglie e rami e che rendevano la protezione dei cipressi non<br />

più utile che se si fosse trattato di steli di grano. Sulle prime mi ero precipitato sotto<br />

l’albero più vicino, ma ben presto fui costretto ad andarmene verso l’unico punto che

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