AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

Simon Lafleur, forte com’era, fu sorpreso dal balzo inatteso del cane. Le
mandibole potenti di St. Eustache gli si serrarono attorno al braccio destro,
frantumandolo fino alle ossa. Un attimo dopo il nano, sempre a cavalcioni del cane,
infilò la punta della sua piccola spada nel corpo steso a terra del cavallerizzo.
Simon Lafleur lottò con coraggio, ma inutilmente. Ora sentiva l’alito fetido del
cane che gli sbuffava sul collo e ora le punture simili a quelle di una vespa della lama
del nano, che finalmente trovò un punto vitale. Un tremore convulso lo scosse e
Simon Lafleur rotolo immobile sulla schiena. Il Romeo del circo era morto.
Monsieur Jacques Courbé pulì la spada con un fazzoletto di pizzo, smontò e si
avvicinò a Jeanne Marie. La donna era ancora curva sul pavimento, con gli occhi
chiusi e la testa stretta con forza tra le mani. Il nano la toccò con fare di comando
sulla spalla che l’aveva trasportato così spesso.
«Madame», disse «ora possiamo tornarcene a casa. D’ora in poi dovrai essere più
attenta. Ma foi, non è mestiere da gentiluomini tagliare la gola a degli stallieri!»
Jeanne Marie si alzò in piedi, come un animale da lavoro abituato a obbedire a una
parola di comando.
«Volete essere portato in spalla?» chiese tra le labbra livide.
«Ah... è vero, madame» mormorò lui. «Mi stavo dimenticando la nostra piccola
scommessa. Proprio così! Bene, devo congratularmi con te, madame... hai coperto
quasi metà della distanza.»
«Quasi metà della distanza» ripeté lei con voce inerte.
«Sissignora» continuò Jacques Courbé. «Immagino che quando sarai giunta al
termine sarai proprio una moglie docile.» S’interruppe e poi, pensandoci, aggiunse:
«È davvero incredibile quanto sia facile scacciare il demonio da una donna... con
l’aiuto degli speroni!».
Papà Copo aveva passato una serata allegra all’“Insegna del Cinghiale”. Mentre
usciva in strada vide tre figure familiari che procedevano davanti a lui... una donna
alta, un uomo minuscolo e un grosso cane dalle orecchie diritte. La donna trasportava
l’uomo su una spalla e il cane la seguiva dappresso, trotterellando.
Il proprietario del circo si fermò a guardarli. I suoi occhi tondi erano pieni di
infantile sbalordimento.
«È mai possibile?» mormorò. «Sì, è proprio così! Tre vecchie conoscenze! Dunque
Jeanne Marie continua a trasportarlo sulla spalla! Ah, non dovrebbe mettere in
ridicolo a quel modo Jacques Courbé! È così sensibile; ma ahimè, sono proprio quelli
i tipi che vengono sempre bistrattati dalle mogli!»