28.05.2013 Views

AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Che importava se St. Eustache non era un prode destriero se non<br />

nell’immaginazione del suo padrone... neppure un pony, in realtà, ma solo un grosso<br />

cane dalla discendenza incerta, con il muso allungato e le orecchie diritte da lupo?<br />

Che importava se l’ingresso di monsieur Courbé era invariabilmente salutato da grida<br />

e risate di scherno e bombardamenti di bucce di banana e scorze d’arancia? Che<br />

importava se non aveva una dama e se le sue ardite imprese erano strettamente<br />

limitate alla parodia dei cavallerizzi a bisdosso che precedevano il suo numero? Che<br />

importavano tutte queste cose al minuscolo ometto che viveva di sogni e chiudeva<br />

con fermezza i suoi occhi, piccoli come bottoni di scarpa, di fronte alla grigia realtà<br />

della vita?<br />

li nano non aveva amici tra gli altri fenomeni da baraccone del Circo di Copo. Lo<br />

consideravano scorbutico ed egoista, e lui li odiava per quel loro accettare le cose<br />

come stavano. L’immaginazione era l’armatura che lo proteggeva dagli sguardi<br />

curiosi di un mondo crudele e beffardo, dalla sferza bruciante del ridicolo, dai lanci di<br />

bucce di banana e scorze d’arancia. Senza di quella sarebbe inaridito fino a morirne.<br />

Ma quegli altri? Ah, quelli non avevano altra corazza che la loro pellaccia ruvida! La<br />

porta che si apriva sul regno della fantasia era chiusa a chiave per loro, e anche se<br />

non desideravano aprirla, anche se non sentivano la mancanza di ciò che stava al di là<br />

di quella porta, disprezzavano e diffidavano di chiunque ne possedesse la chiave.<br />

Accadde dunque che, dopo molte esibizioni umilianti nell’arena, rese accettabili<br />

solo dai segni, l’amore entrò sotto la tenda del circo, richiamando prepotentemente<br />

monsieur Jacques Courbé. In un attimo il nano venne travolto in un mare di passione<br />

selvaggia e tumultuosa.<br />

Mademoiselle Jeanne Marie era un’intrepida cavallerizza. <strong>Il</strong> piccolo cuore di<br />

monsieur Courbé si fermò al vederla, la notte della sua prima apparizione nell’arena,<br />

eseguire brillantemente il suo numero sull’ampia groppa nuda della sua vecchia<br />

cavalla, Sappho. Una donna alta e bionda, il tipo dell’amazzone, con occhi rotondi e<br />

azzurri come quelli di un bambino nei quali non si notavano tracce del suo animo<br />

avido e rude; labbra e guance color carminio, denti larghi e bianchi che scintillavano<br />

in un continuo sorriso, e mani che, una accanto all’altra, erano grandi quasi quanto la<br />

testa del nano.<br />

Suo compagno di scena era Simon Lafleur, il Romeo del circo... un giovane bruno<br />

ed erculeo, con occhi nerissimi e capelli che scintillavano di brillantina come la<br />

schiena di Solon, la foca ammaestrata.<br />

Monsieur Jacques Courbé si innamorò di mademoiselle Jeanne Marie fin dalla sua<br />

prima esibizione, Tutto il suo minuscolo corpo era scosso dal desiderio di lei. La<br />

florida bellezza della donna, così generosamente rivelata dalla scintillante<br />

calzamaglia, lo faceva arrossire e abbassare gli occhi. Le confidenze permesse a<br />

Simon Lalleur, gli acrobatici contatti dei corpi dei due artisti, facevano ribollire il<br />

sangue del nano. In groppa a St. Eustache, in attesa del suo turno di entrare in scena,<br />

digrignava i denti in una rabbia impotente al vedere Simon girare ripetutamente<br />

attorno all’anello, superbo, in piedi sulla schiena di Sappho, mentre stringeva in un<br />

estatico abbraccio mademoiselle Jeanne Marie che scalciava verso il cielo una gamba<br />

tornita e luccicante di lustrini.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!