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AA.VV. - Al Cinema Con Il Mostro (Ita Libro)

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«Ma può essere ottenuta solamente in quantità irrisorie, con una spesa enorme e<br />

con fatica eccessiva; è talmente volatile che non la si può conservare per più di tre<br />

giorni. A volte ho pensato che se mi impegnassi più a fondo riuscirei a renderla più<br />

stabile, a modificarla in modo tale che, come il radio, non perdesse la propria forza<br />

mentre brucia; allora sarei padrone del più grande segreto mai concepito da mente<br />

umana. Perché non avrebbe mai fine. <strong>Con</strong>tinuerebbe ad ardere finché ci fosse una<br />

sola goccia d’acqua sulla terra e il mondo intero ne sarebbe consumato. Ma sarebbe<br />

una cosa spaventosa nelle mani di un solo uomo, perché una volta gettata sulle acque,<br />

per tutti gli altri verrebbe firmata una condanna senza appello.»<br />

Trasse un lungo respiro e i suoi occhi brillarono di un bagliore demoniaco. La sua<br />

voce era rauca per l’eccessiva emozione.<br />

«A volte sono ossessionato dal desiderio selvaggio di assistere alla grande scena<br />

finale, quando le fiamme irrevocabili strisceranno giù per il fiume, correndo lungo<br />

tutte le vene liquide della terra e cercando la più piccola traccia di umidità in ogni<br />

cosa viva, strappandola perfino dalle rocce eterne; quando le fiamme si riverseranno<br />

come il fruscio del vento e tutto ciò che vive fuggirà dinanzi ad esse fino al mare... e<br />

il mare stesso sarà consumato da un fuoco impetuoso.»<br />

Margaret rabbrividì, ma non le passò per la mente che quell’uomo fosse pazzo.<br />

Aveva smesso di giudicarlo. Egli prese un’altra particella di quella polvere atroce e la<br />

mise nel vaso; infilò ancora una mano in tasca e ne trasse una manciata di una<br />

sostanza friabile che poteva essere composta di foglie secche, foglie di specie diverse,<br />

frantumate e quasi polverizzate. Dovevano tuttavia ospitare ancora una traccia di<br />

umidità, poiché sul fondo del vaso si levò immediatamente una bassa fiammella e un<br />

denso vapore riempì la stanza. Possedeva un odore singolare e pungente che Margaret<br />

non conosceva. Era difficile respirare, e lei tossì. Avrebbe voluto chiedere a Haddo di<br />

smetterla, ma non vi riuscì. Egli prese il vaso fra le mani e lo portò a Margaret.<br />

«Guardate» le ordinò.<br />

Lei si chinò e sul fondo vide un fuoco azzurro di insolita compattezza, quasi si<br />

trattasse di metallo fuso. Non era immobile, ma si contorceva stranamente, come un<br />

gruppo di serpenti di fuoco torturati dal loro stesso ardore soprannaturale.<br />

«Respirate a fondo.»<br />

Margaret fece come le era stato detto. Fu subito colta da un improvviso tremore e<br />

un velo di oscurità le cadde davanti agli occhi. Cercò di gridare, ma non riusciva a<br />

emettere il minimo suono. La testa le girava. Le sembrò che Haddo le ordinasse di<br />

coprirsi il volto. Si sforzò di respirare e fu come se la terra cominciasse a ruotarle<br />

sotto i piedi. Ora le sembrava di viaggiare a una velocità inimmaginabile. Fece un<br />

leggero movimento e Haddo le disse di non guardarsi intorno. Un terrore immenso si<br />

impadronì di lei. Non sapeva verso quale luogo venisse condotta, e tuttavia essi<br />

procedevano sempre più veloci, tanto che alla fine avrebbero distanziato anche un<br />

uragano. Finalmente quel moto cessò e Margaret si accorse che Haddo le stringeva un<br />

braccio.<br />

«Non temete» disse lui. «Aprite gli occhi e state eretta.»<br />

La notte era calata, ma non era la confortevole notte che rasserena le menti<br />

angosciate dei mortali; era una notte che agitava misteriosamente l’anima, rendendo<br />

teso ogni nervo del corpo. Un’oscurità sinistra sembrava evidenziare, distorcendoli,

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